Durante una campagna di scavo condotta dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana nella chiesa di San Mamiliano a Sovana, in provincia di Grosseto, venne alla luce un ripostiglio di ben 498 solidi, tutti descritti e illustrati in questo catalogo.
Il periodo di emissione delle monete va da Onorio (morto nel 423) a Romolo Augusto (475-476) per la parte occidentale dell’Impero e da Teodosio II (408-450) fino a Basilisco e Marco (475-476) per la parte orientale. Per le emissioni occidentali il tipo più rappresentato è quello dell’imperatore stante a destra che calpesta un nemico, per quelle orientali la vittoria stante a sinistra con lunga croce.
Venezia ha una storia millenaria e di estremo interesse e fascino. La sua monetazione non è da meno e ben lo sanno i collezionisti e gli studiosi che la seguono in tutto il mondo. Come spesso si dice, attraverso le monete è possibile ripercorre la storia e ben lo dimostra questo libro che intende studiare la religiosità a Venezia.
Come in tutte le altre produzioni italiane fino al Seicento, la religiosità ebbe un ruolo fondamentale nel dettare l’iconografia delle monete. Ogni città aveva il suo Santo patrono che raffigurava come protettore sulle monete mentre Gesù e la Beata Vergine sono condivisi in tante zecche. Sono le grandi città di Milano e Napoli sotto la dominazione spagnola ad avere le monetazioni più laiche, quasi volessero togliere le identità locali e ogni eventuale volontà di indipendenza.
Il volume esamina e riordina la monetazione medievale dei primi regnanti sabaudi, da Oddone (1051) ad Amedeo VIII Duca (1440), approfondendo le attività svolte dalle varie zecche e attribuendo tutte le monete note con riferimento a eventi e periodi precisi.
Dopo le considerazioni introduttive e le avvertenze per la consultazione, la monetazione è illustrata in diciannove capitoli, con descrizioni e fotografie in alta risoluzione di oltre 750 monete, tavole riassuntive per ogni regnante e riferimenti a un’ampia bibliografia, per un totale di circa 650 pagine. La rassegna approfondita delle monete include varianti e inediti provenienti da collezioni private, aste, siti numismatici ed esemplari storici presenti nei Medaglieri dei Musei Reali e del Museo Civico di Torino e del Museo Archeologico di Firenze.
Il libro Le monete a legenda Tiati-Tiiatium si avvale del frutto di oltre quaranta anni di ricerca sulla monetazione prodotta dalla zecca di Teate Apulum, con una attenzione sempre viva e mirata al suo divenire e agli studi che le sono stati dedicati, ponendo in primo piano le problematiche dei mutamenti dei suoi sistemi monetali, economici e sociali.
Esso individua e annovera 52 tipologie di monete per una catalogazione complessiva di 1121 monete. Ciascuna di esse riporta in generale la foto del diritto e del rovescio, i dati caratteristici di peso, diametro e orientamento dei coni e, infine, il “pedigree” di ogni esemplare.
La sua seconda parte è completamente dedicata alla catalogazione delle monete; quest’ultima è preceduta da un importante quadro sinottico che classifica le 52 tipologie di monete individuate.
Negli ultimi anni la bibliografia riguardante la monetazione napoletana si è arricchita moltissimo. È il risultato della passione di una generazione di collezionisti, appassionati e commercianti che ha rinverdito la gloriosa tradizione della numismatica meridionale dei primi del Novecento e poi mano a mano cresciuta nel corso del tempo.
In questa ricca e valida bibliografia, che comprende opere intere oppure articoli su riviste (tanti di questi ospitati in queste stesse pagine), diventerà sicuramente una pietra miliare il libro che Pietro Magliocca ha ora dato alle stampe passando in rassegna due secoli di attività della zecca di Napoli. Una zecca che fu forse la più produttiva dell’intera penisola, che ci ha lasciato una quantità impressionante di monete che ora vengono un po’ ovunque da collezionisti che hanno bisogno di guide e manuali. E proprio come un manuale si propone questo libro, un manuale che fa un passo in avanti rispetto a quanto esistente per dare, come scrive l’autore nella sua presentazione, «una più rigorosa impostazione scientifica che l’oggetto metallico racchiude congiuntamente alle vicende storiche susseguitesi nei locali della prestigiosa zecca di Napoli.»