Da molto tempo era atteso da collezionisti ed operatori commerciali il volume del MIR (Monete Italiane Regionali) dedicato alle monete papali. Come sempre scriviamo ad ogni nuova uscita di un volume del MIR, quest’opera voluta da Alberto Varesi ormai vent’anni fa è diventata sempre di più un punto di riferimento e di classificazione per la numismatica italiana tant’è che la sigla MIR compare quasi ovunque nei cataloghi d’asta non solo italiani ma anche esteri. Del resto la sua praticità e l’indicazione del grado di rarità e di una valutazione commerciale costituivano già gli elementi di successo dell’opera. Mano a mano che il MIR andava completando il quadro della numismatica italiana, venivano tralasciate le monete emesse a nome del papato nelle diverse città che furono soggette all’autorità dei successori di Pietro. Queste monete sarebbero state oggetto di volumi appositi insieme ovviamente alle emissioni di Roma.
Negli ultimi anni la zecca di Firenze è stata oggetto di numerosi studi. In particolare il periodo mediceo è stato scandagliato anche dal punto di vista archivistico. Ricordiamo il lavoro generale di Alessio Montagano inserito nella collana MIR (Monete Italiane Regionali) di Alberto Varesi, quindi i volumi di Andrea Pucci sui singoli granduchi e sul periodo lorenese. Sui francesconi di Pietro Leopoldo e su singole monete inedite o rarissime del periodo antecedente ha scritto anche Wilder Pellegrini. Inoltre, sono in corso di pubblicazione, nella collana del «Bollettino di Numismatica», sempre ad opera di Andrea Pucci, le monete della Collezione Reale depositate presso il Museo Nazionale Romano.
Nel 2002 entrava in vigore l’euro cambiando, tra le tante cose, anche il volto della numismatica contemporanea. Per chi voleva collezionare monete moderne si aprivano molte strade. Abbandonata presto l’idea di fare tutto di tutti gli Stati emittenti, per l’enorme mole delle emissioni, gli appassionati cominciarono a specializzarsi. C’è chi continuò imperterrito ad acquistare le emissioni italiane eventualmente insieme a Vaticano e San Marino e chi, invece, tentò altre strade selezionando tematiche o settori che comprendevano altri Stati. Tipico, ad esempio, è stato il successo della collezione delle monete da 2 euro che, non essendo emesse in metallo nobile, si trovano a prezzi ragionevoli, se non proprio al nominale, ma presentano una grande varietà.
Il volume, firmato da Ezio e Daniel Zadra, è il terzo libro dato alle stampe dai due autori di Merano dopo quello dedicato all’ultimo Kaiser dell’impero austriaco, Karl I (IV) 1916-1918, e quello sulla monetazione del Regno Lombardo Veneto. Anche in questo caso di tratta di una pubblicazione bilingue italiano e tedesco, e certamente non poteva essere altrimenti. Questo lavoro è dedicato alla monetazione emessa dagli ultimi tre imperatori di Germania, riguarda quindi Giuseppe II (1765-1790), Leopoldo II (1790-1792) e Francesco II (1792-1806), sia come imperatori che come re, duchi o principi dei territori della famiglia Asburgo-Lorena, e copre un intervallo temporale che va dal 1780 al 1806. La prima data si riferisce al momento in cui Giuseppe II diventa unico sovrano, l’altra al momento dello scioglimento del Sacro Romano Impero di Germania dopo una storia millenaria.
Si tratta della 33a edizione del catalogo edito e curato da Eupremio Montenegro. Una edizione davvero rinnovata e ampliata che prosegue nel solco del continuo rinnovamento e abbellimento del catalogo.
L’autore apre ogni nuova edizione con una sua presentazione e un esame dello stato di salute del mercato numismatico italiano e internazionale di cui, del resto, le valutazioni riportate nel catalogo stesso rappresentano il miglior indicatore. Quest’anno l’introduzione parla soprattutto della normativa in materia di beni culturali e di protezione degli stessi ma anche delle enormi e contraddittorie problematiche ad essa legate e che hanno portato a timori e abbandoni del collezionismo.