L’Associazione Piero Cattaneo ha promosso, con il sostegno della Fondazione Credito Bergamasco, la prima pubblicazione dedicata alla produzione medaglistica dello scultore Piero Cattaneo (Bergamo 1929-2003).
Curato da Vezio Carantani, profondo conoscitore e cultore numismatico, recentemente scomparso (2014) e da Marcella Cattaneo, storica dell’arte del ‘900, il volume si apre con alcuni interventi sulle opere e sul processo artistico dello scultore medaglista, che fu capace di passare con grande disinvoltura dai capolavori scultorei dell’arte italiana alle interpretazioni personalissime del mondo industriale.
Ci sono collezioni che, per la loro importanza, passando all’asta passano anche alla storia e il catalogo relativo diventa un prezioso testimone dedicato ai posteri. È sicuramente il caso della collezione di monete repubblicane formata da RBW. Sono state tre le vendite in oggetto: l’asta Triton III del dicembre 1999 dove fu presentato il grosso delle monete d’oro e, quindi, le vendite NAC 61 dell’ottobre 2011 e 63 del maggio 2012 con tutto il resto.
Nella sua prefazione il collezionista ricorda come, nelle discussioni che egli ebbe col compianto Roberto Russo della NAC, avesse voluto che tutte le sue monete fossero ordinate cronologicamente e presentate insieme.
L’Archivio di Stato di Lucca possiede una cospicua collezione di conii e punzoni della zecca locale. Si tratta di 258 pezzi che vanno dal Cinquecento fino al Settecento: sono 99 punzoni, 156 conii, dei quali 95 per il bilanciere e 62 per la trafila, 2 contromarche e un utensile non meglio identificato.
È ovvio che un così cospicuo gruppo possa gettare non poca luce sulla gestione della zecca di Lucca. Si deve essere molto grati perciò a Franca Maria Vanni, grande conoscitrice della monetazione toscana, d’averne pubblicato il catalogo. L’autrice non si è però limitata ad un mero elenco del materiale. Ha invece indagato con attenzione nelle carte dell’Archivio di Lucca alla ricerca di tutto ciò che potesse fornire maggiori informazioni proprio sull’origine e sull’utilizzo dei conii e dei punzoni che andava a presentare.
Ha davvero ragione Domenico Luppino quando scrive, nella sua presentazione, che sta affrontando un’impresa titanica.
Egli vorrebbe esaminare prove, progetti, saggi monetari apparsi in Italia con la documentazione relativa. In pratica, il piano dell’opera è simile a quella che ormai è un classico della bibliografia numismatica italiana, il Prove e progetti di Antonio Pagani apparso nel 1957 e ormai divenuto quasi introvabile. All’epoca Pagani se l’era cavata con poco più di 150 pagine senza però dilungarsi con analisi e introduzioni. Oggi invece la materia è notevolmente aumentata non solo perché sono venuti alla luce materiali del tutto inediti, quanto piuttosto perché ogni prova e ogni progetto vanno opportunamente commentati e studiati essendo ormai insufficiente una breve e secca descrizione.
Il catalogo, cioè l’elenco delle monete con relative quotazione, è di solito il primo acquisto che fa il neocollezionista. Il catalogo diventa una guida per gli acquisti e una efficacia mancolista. Ma è interessante anche per il collezionista avanzato che può avere un valido strumento di confronto e di aggiornamento dei prezzi.
Sarà sicuramente una guida utile per tutti il nuovo catalogo che ha fatto il suo debutto al convegno autunnale di Verona. La casa d’asta Nomisma e la ditta Unificato hanno unito le loro forze per formare questo nuovo catalogo che è incentrato sulla monetazione dei Savoia a partire da Carlo Emanuele III (1730-1733) fino a Vittorio Emanuele III. Per quel che riguarda il Regno d’Italia, dal 1861 al 1946, si tratta indubbiamente del periodo più collezionato e amato dai numismatici per cui era ovvio che fosse il primo da affrontare in questa nuova avventura editoriale. Al Regno si è voluto aggiungere il periodo precedente, circa un secolo di emissioni, perché anch’esso è molto seguito per la regolarità e, a parte non poche eccezioni, per la reperibilità delle emissioni.







