Veduta di Piombino nel XVII secolo (da A. Guarducci-M. Piccardi-L. Robai, Atlante della Toscana Tirrenica. Cartografia, Storia, Paesaggi, Architetture, Livorno 2012, tav. 212, p. 127).
Problemi e lagnanze nel carteggio tra la principessa di Piombino e gli anziani fin dall’apertura della zecca
di Luciano Giannoni
LE CONIAZIONI DI JACOPO VII, GIOVANE PRINCIPE DI PIOMBINO, CAUSARONO SPIACEVOLI RIPERCUSSIONI SULLA VITA QUOTIDIANA DEI CITTADINI PIOMBINESI, DI CUI RESTANO TRACCE NEI VERBALI E NELLA CORRISPONDENZA DELL’EPOCA.
La notte del 28 settembre 1590 un gruppo di congiurati, tutti membri delle più importanti famiglie della città, tende un agguato mortale ad Alessandro Appiani, signore di Piombino, mentre rientra al Palazzo della Cittadella reduce, forse, da una notte galante con una fanciulla piombinese.
Al complotto molto verosimilmente non è estranea la moglie Isabella de Mendoza, figlia dell’ambasciatore spagnolo presso la repubblica genovese e amante del comandante del presidio spagnolo don Felix de Aragona.
Segue articolo completo sull’Apertura della zecca di Piombino, tratto da Panorama Numismatico nr.308 – Luglio-Agosto 2015