Il Circolo Numismatico Ticinese (CNT) ha in programma una serie di giornate di studi dedicate all’approfondimento dei rapporti monetali tra Svizzera e Italia.
La prima giornata si svolgerà il 29 settembre 2018 a Lugano e sarà dedicata al periodo altomedioevale, prefiggendosi di esplorare specifiche tematiche inerenti la monetazione circolante nei territori contigui tra Svizzera e Italia in epoca medioevale.
La medaglia emessa dall’Istituto Poligrafico dello Stato per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, raffigura sul diritto la giovane testa turrita dell’Italia ornata dalla stella e da rami di ulivo e quercia e sul rovescio il logo ufficiale delle celebrazion. La medaglia è stata disegnata da Laura Cretata incisore della zecca.
La medaglia coniata in similoro ha un diametro di 34 mm. e viene venduta ad un prezzo di euro 15,00; accompagnata da certificato di garanzia è confezionata in astuccio blu contenuto in una scatolina di cartoncino sulla quale è stampata la giovane testa turrita dell’Italia.
L’IMMAGINE ALLEGORICA DELL’ITALIA, CHE COMPARE PER LA PRIMA VOLTA SULLE MONETE CONIATE DURANTE LA COSIDDETTA GUERRA SOCIALE (91-87 a.C.); VIENE RIPRESA NEL RISORGIMENTO COME ESPRESSIONE DELL’IDEA DI UNITA’ NAZIONALE. UN VIAGGIO DI OLTRE 20 SECOLI CON UN SIMBOLO CHE HA RAPPRESENTATO E RAPPRESENTA LA NOSTRA PATRIA.
Una bellissima donna vestita d’habito sontuoso, e ricco con un manto sopra, e siede sopra un globo, ha coronata la testa di torri, e di muraglie, con la destra mano tiene un scettro, ovvero un’hasta, che con l’uno, e con l’altra vien dimostrata nelle sopradette Medaglie, e con la sinistra mano un cornucopia pieno di diversi frutti, e oltre ciò faremo anco, che habbia sopra la testa una bellissima stella.
VIENE RICOSTRUITA UNA BELLA ED AFFASCINANTE PAGINA DEL RISORGIMENTO ITALIANO
La spedizione dei Mille è forse l’episodio più noto del Risorgimento grazie anche alla sua ampia celebrazione in racconti e romanzi della letteratura italiana.
Nel 1860, un corpo di volontari, protetto dalla monarchia sabauda, al comando di Giuseppe Garibaldi, conquistò la Sicilia permettendo così l’annessione di questo territorio al nascente Regno d’Italia. La realizzazione di tale impresa venne finanziata in gran parte con i capitali e gli armamenti raccolti dal Fondo per il milione di fucili, una sottoscrizione lanciata dallo stesso Garibaldi alla fine del 1859.