Sabato 1 giugno 2024, alle ore 11, presso la Fondazione Bruschi di Arezzo, si terrà la conferenza Monete e banconote dalle Collezioni Bruschi e Bistoni. Un tesoro da scoprire
Interverranno:
Franca Maria Vanni, Consulente della Sezione Numismatica della Fondazione Ivan Bruschi, a colloquio con Carlo Sisi, Conservatore della Fondazione Ivan Bruschi.
Nel corso della conferenza saranno presentate le monete metalliche della Fondazione Ivan Bruschi e la collezione di carta moneta di proprietà di Intesa Sanpaolo.
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A partire dal XVI secolo vennero realizzate, in alcuni paesi europei, medaglie scatola, ossia piccoli contenitori, delle dimensioni di una moneta o di una medaglia, contenenti miniature dipinte a gouache che ricordano importanti personaggi e avvenimenti storici, illustrate da una breve scritta su ciascun rovescio dell’immagine.
Questo tipo di medaglie, che vide la sua origine in Germania e che venne prodotto fino alla prima metà del XX secolo, fu imitato successivamente in Francia e in Inghilterra. In Germania esse erano chiamate schraubmedaillen o stekmedaillen, secondo il tipo di chiusura che presentano e probabilmente derivano dalle monete scatola prodotte dagli artigiani di Ausburg per conservare miniature di persone amate.
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Eventi, personaggi e istituzioni europee dalla Rivoluzione francese alla Restaurazione
In questa opera, Franca Maria Vanni ha catalogato, descritto e commentato le 804 medaglie esposte al Museo Medagliere dell’Europa Napoleonica situato nelle antiche carceri medievali del Cassero di Castiglion Fiorentino (AR).
Il lavoro, frutto di due anni di ricerche dell’autrice, offre un panorama degli eventi politici e sociali che si svolsero in Europa nel periodo compreso tra gli anni immediatamente successivi alla nascita di Napoleone al 1821, anno della morte. Oltre a medaglie che celebrano i momenti fondamentali della Rivoluzione francese, del Direttorio, del Consolato, dell’Impero e dell’esilio di Napoleone, nella raccolta sono presenti esemplari che vogliono ricordare personaggi (scienziati, politici, filosofi, generali sia dell’esercito francese che militanti in quelli delle forze coalizzate contro Bonaparte, che per le loro gesta hanno avuto un posto nella storia), eventi locali, di cui sono spesso unici testimoni, o che coinvolsero i sovrani delle diverse nazioni europee, istituzioni. Tutto questo permette al lettore di conoscere la società dell’epoca che gravitava intorno a eventi noti a tutti ma che spesso sono considerati avulsi dal conteso sociale.
Collezionisti storici allestiscono il museo del medagliere dell’Europa Napoleonica. Il museo, che conterrà pezzi di straordinario valore storico, troverà spazio presso l’ex carcere di Palazzo Pretorio a Castiglion Fiorentino (Arezzo).
La collezione presenterà 900 medaglie esemplari originali coniati in vari paesi europei tra il 1789 e il 1840 per commemorare eventi di quel periodo. Tra queste due medaglie con il piombo della Bastiglia, le medagliette in argento lanciate alla folla assiepata al matrimonio di Napoleone con Maria Giuseppina in Notre Dame, il rarissimo medagliere completo di Mudie con cui l’opinione pubblica inglese celebrò la caduta di Napoleone e l’unici punzone e la relativa medaglia utilizzato nel 1808, dalla zecca di Parigi per coniare le medaglie celebrative dell’annessione alla Toscana all’Impero francese. La cerimonia di apertura, prevista per sabato, vedrà la presenza del professor David Mark Ham, presidente della società internazionale napoleonica.
A fianco del museo, la nota numismatica Franca Maria Vanni, direttrice scientifica del Medagliere Napoleonico, ha realizzato un doppio volume per totali 600 pagine in cui gli 800 esemplari al momento in mostra sono stati catalogati e studiati non soltanto da un punto di vista numismatico ma anche storico e sociologico.
A questo lavoro seguiranno aggiornamenti annuali contenenti l’illustrazione e lo studio degli altri pezzi non ancpra catalogati. Alleghiamo una presentazione dell’opera.
L’Archivio di Stato di Lucca possiede una cospicua collezione di conii e punzoni della zecca locale. Si tratta di 258 pezzi che vanno dal Cinquecento fino al Settecento: sono 99 punzoni, 156 conii, dei quali 95 per il bilanciere e 62 per la trafila, 2 contromarche e un utensile non meglio identificato.
È ovvio che un così cospicuo gruppo possa gettare non poca luce sulla gestione della zecca di Lucca. Si deve essere molto grati perciò a Franca Maria Vanni, grande conoscitrice della monetazione toscana, d’averne pubblicato il catalogo. L’autrice non si è però limitata ad un mero elenco del materiale. Ha invece indagato con attenzione nelle carte dell’Archivio di Lucca alla ricerca di tutto ciò che potesse fornire maggiori informazioni proprio sull’origine e sull’utilizzo dei conii e dei punzoni che andava a presentare.