28/29 marzo 2015 – FIRENZE
Hobby Firenze
Presso: Centro eventi Spazio Reale, via di San Donnino, 4/6, San Donnino, Campi Bisenzio (FI).
Info: Athena s.n.c., piazza Libertà, 7/b, 27040 Mornico Losana (PV) – Tel. 0383 892342 – e-mail: fossati.ivo@gmail.com
La capacità produttiva delle zecche antiche e medievali, organizzate col solo lavoro manuale, lascia talvolta increduli. Carlo M. Cipolla nel suo libro Il fiorino e il quattrino. La politica monetaria a Firenze nel 1300, Bologna 1982, riferisce che a Firenze nel 1371 venne svalutato il quattrino, cioè se ne ridusse il fino che passava da 0,178 grammi d’argento a 0,146, con una riduzione pari al 18%. Ne seguì una produzione smisurata perché la moneta divenne molto conveniente da richiedere per chi portava metallo in zecca. I dati sono disponibili per ventun mesi soltanto e se ne deriva che in quei ventun mesi furono coniati 23.244.575 quattrini. Non è assurdo pensare che durante tutto il periodo tra i primi del 1372 e la primavera del 1375 siano stati coniati qualcosa come 40 milioni di quattrini. I mesi presi in considerazione dal Cipolla, che del resto si basa sui dati già pubblicati dal Bernocchi, indica in 39 i mesi di produzione del quattrino. Il che porta ad una produzione superiore al milione di pezzi al mese. Anche senza considerare i giorni festivi, si arriva ad una produzione media giornaliera superiore ai 33.000 pezzi! Se poi consideriamo almeno quattro festività mensili (con un calcolo sicuramente approssimato per difetto visto che un tempo le festività erano davvero tante) questo numero è destinato a lievitare. Un numero così elevato lascia molto, molto perplessi sulla correttezza di questi dati. Tuttavia, di certo, di quattrini se ne coniarono davvero tanti.
Nel 2007 Alessio Montagano aveva fatto uscire nella fortunatissima collana Monete Italiane Regionali (MIR) pubblicata da Alberto Varesi il volume dedicato alle zecche minori toscane ed ecco arrivato il suo naturale completamento con la ricerca dedicata alla monetazione fiorentina, opera davvero impegnativa perché complessa e distribuita in un arco temporale davvero lungo.
Sotto l’encomiabile direzione di Fiorenzo Catalli il Museo Archeologico Nazionale di Firenze sta pubblicando tutte le sue collezioni. Ricordiamo i cinque volumi dedicati alla splendida raccolta di monete italiane, i quattro dedicati alle medaglie ed i numerosi fascicoli che hanno documentato alcuni ripostigli in possesso del Museo.
Presentato alla recente manifestazione in quel di Vicenza, ecco ora fresco di stampa il volume dedicato alla corposa collezione di medaglioni romani. L’opera è frutto del lavoro di diversi specialisti. Il catalogo vero e proprio è stato redatto da Stefano Bani, Mauro Benci e Alessandro Vanni, le biografie introduttive ai diversi imperatori sono state scritte da Giuliano Catalli mentre la parte introduttiva sulla formazione della collezione è stata scritta dal responsabile del medagliere, Fiorenzo Catalli.