Nel 2002 entrava in vigore l’euro cambiando, tra le tante cose, anche il volto della numismatica contemporanea. Per chi voleva collezionare monete moderne si aprivano molte strade. Abbandonata presto l’idea di fare tutto di tutti gli Stati emittenti, per l’enorme mole delle emissioni, gli appassionati cominciarono a specializzarsi. C’è chi continuò imperterrito ad acquistare le emissioni italiane eventualmente insieme a Vaticano e San Marino e chi, invece, tentò altre strade selezionando tematiche o settori che comprendevano altri Stati. Tipico, ad esempio, è stato il successo della collezione delle monete da 2 euro che, non essendo emesse in metallo nobile, si trovano a prezzi ragionevoli, se non proprio al nominale, ma presentano una grande varietà.
Il 30 gennaio 2015 la Finlandia dedicherà due emissioni al 150° anniversario della nascita di Jean Sibelius (1865-1957). Si tratta di una moneta da 10 euro in argento (peso 10 grammi, diametro 28,5 millimetri, tiratura di 10.000 esemplari) e di una da 100 euro in oro (5,65 grammi, diametro 22 millimetri, tiratura 5.000 esemplari). Entrambe sono state disegnate da Nora Tapper.
Jean Sibelius nacque nel 1865 a Hämeenlinna nel Granducato di Finlandia, sotto il dominio russo; la sua musica intreccia elementi classici con forme tratte dalla tradizione finlandese e, per questo, è divenuto il simbolo dell’identità nazionale. Tra le opere più famose vi è il poema sinfonico Finlandia (op. 26 n. 7), scritto per festeggiare l’indipendenza del Granducato di Finlandia dalla Russia, nel 1899. La sua effigie era già comparsa sulle banconote finlandesi da 100 marchi dell’ultima emissione.
Recentemente la Commissione europea per gli Affari economici e monetari ha rilasciato una comunicazione in cui si dichiara che le monetine da 1 e 2 centesimi di euro, vista la diminuzione del potere d’acquisto di questi due piccoli tagli, sono un costo per la collettività, quindi non si esclude il loro ritiro. Per produrli e distribuirli si spende più del loro valore nominale. Le soluzioni proposte dalla Commissione, dopo numerose consultazioni, sono quattro: status quo, si mantiene la situazione attuale senza modificare nulla, le monete continueranno ad avere valore legale; issuance at reduced cost, i pezzi seguiteranno ad essere emessi ma a costo ridotto, cambiando materiale e/o modificando il processo di produzione; quick withdrawal, si prevede un ritiro rapido e integrale dalla circolazione, le monete non avrebbero più valore legale, con la conseguente necessità di un arrotondamento dei prezzi; fading out, in questo caso si prospetta la scomparsa lenta e graduale dei pezzi per mancata sostituzione. A parte il primo caso, dove non cambia nulla, si dovrà modificare il regolamento (CE) n. 975/98 del Consiglio europeo riguardante i valori unitari e le specifiche tecniche delle monete metalliche in euro destinate alla circolazione.
Il 2013 è stato un anno particolare per gli amanti dell’opera lirica, sono stati infatti commemorati sia il centesimo anniversario della prima rappresentazione di Aida all’Arena romana di Verona che il duecentesimo anniversario della nascita di Verdi.
Giuseppe Fortunato Francesco Verdi (1813-1901) è stato un compositore italiano, tra i più celebrati di tutti i tempi, autore di melodrammi che fanno parte del repertorio operistico mondiale. Ne musicò 28, tra i suoi capolavori Rigoletto (1851), Il Trovatore (1853), La Traviata (1953), ma il più noto e il più rappresentato, anche per la sua spettacolarità è, probabilmente, Aida (1871).
di Gianni Graziosi
Il primo gennaio 2002 è una data storica che ha rappresentato un cambiamento epocale per il Vecchio Continente: l’euro è entrato ufficialmente in vigore. Le monete destinate alla normale circolazione presentano un lato uguale per tutti (rovescio), mentre l’altro cambia da Paese a Paese. Questa soluzione, nella sua semplicità, ben caratterizza le due anime dell’Unione europea: unica entità sopranazionale formata, però, da singoli Stati che tengono molto alla loro autonomia, all’identità storica, culturale e linguistica. I paesi che inizialmente adottarono la moneta unica furono dodici: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna. La Danimarca, il Regno Unito e la Svezia pur essendo membri dell’Unione, non aderirono e non hanno ancora aderito, con motivazioni diverse, alla moneta unica. Oggi gli Stati membri dell’Ue con l’ingresso, nel 2004, di Cipro, dell’Estonia, della Lettonia, della Lituania, di Malta, della Polonia, della Repubblica Ceca, della Slovacchia, della Slovenia, dell’Ungheria e, nel 2007, della Bulgaria e della Romania, sono diventati 27: la Croazia è in via di adesione. All’aumento del numero di Paesi che fanno parte dell’Unione europea non ha corrisposto un parallelo aumento dei paesi che coniano moneta in euro, poiché non sono state raggiunte le condizioni previste per l’adozione concreta della divisa europea. Solamente altri 5 stati membri dell’Unione, rispetto al 2002, possono emettere euro nazionali, ossia: Slovenia (2007, primo paese dell’ex blocco sovietico), Malta (2008), Cipro (2008), Slovacchia (2009) ed Estonia (2011, primo paese dell’ex Unione Sovietica). La Lettonia adotterà la moneta unica dal primo gennaio 2014.