Come si poteva leggere sui media, il Califfato Islamico, entità dagli incerti confini che si estende tra Siria e Iraq, avrebbe deciso di iniziare ad emettere una propria moneta. A sostegno di questa affermazione è stato anche diffuso un video, in stile documentaristico, nel quale viene illustrato il conio e la messa in circolazione di queste nuove monete. La notizia ha fatto il giro del mondo e merita qualche commento e considerazione.
Secondo le intenzioni del Califfato il potere d’acquisto sarebbe determinato unicamente dal valore dell’intrinseco e questo fatto riporterebbe ad un sistema valutario abbandonato nel corso del XX secolo. Oggi il valore nominale delle monete è definito dai governi e non ha più alcuna relazione con il valore del loro contenuto in metallo. L’obiettivo dichiarato delle nuove monete d’oro è quello di eliminare il predominio del «sistema finanziario capitalistico di schiavitù, sostenuto da un pezzo di carta chiamato dollaro della Federal Reserve».
di Giuseppe Carucci
LA STORIA DEI SOVRANI DI BULGARIA E DELLE LORO CONIAZIONI TRA LA SECONDA META’ DELL’OTTOCENTO E IL 1946, QUANDO L’ULTIMO ZAR VENNE DEPOSTO A FAVORE DELLA REPUBBLICA.
Il paese deve il suo nome ai bulgari, popolazione di origine unna che si stabilì nel V secolo nei territori a nord del mar Nero, tra i fiumi Volga e Don. I due gruppi fondamentali dei Kutriguri e Utriguri si riunirono nel regno della Grande Bulgaria, dissolto nel VII secolo dall’invasione dei cazari; il nucleo principale dei bulgari emigrò verso i Balcani dove, fondendosi con gli slavi locali, diedero vita a uno stato federativo bulgaro-slavo a scapito dei bizantini.
La Bulgaria divenne lo stato più fiorente dei Balcani sotto i regni di Boris I (853-889) e Simeone (893-927). Fu durante il regno di Boris I che i santi Cirillo e Metodio introdussero l’alfabeto glagolitico, detto anche cirillico. In seguito, sottomessa nuovamente dai bizantini dopo i torbidi scoppiati al decadere del primo regno bulgaro, tornò indipendente nel secolo XII sotto la dinastia degli Asen (fig. 1) per essere infine assoggettata dai turchi sul finire del secolo XIV.