di Antonio Pesaresi – da Panorama Numismatico nr.99 / Luglio 1996 – articolo richiesto da un ns. lettore
La caduta dell’impero romano costituì la fine di un’epoca. Non dobbiamo ovviamente prendere come riferimento puntuale la tradizionale data del 476 d.C. e la deposizione di Romolo Augustolo per un cambiamento completo del mondo e della vita. Il giorno dopo quella deposizione la gran parte dei cittadini romani non sapeva nemmeno quel che era successo e forse non lo avrebbe saputo ancora per tantissimo tempo.
La vita scorreva come sempre. tra i sacrifici quotidiani della povera gente ed il lusso e l’ozio della gente ricca, tra la sopportazione dei più umili ed indifesi ed i soprusi e le angherie dei più forti. In realtà la crisi, che si diramava in tutti i settori deI vivere umano, economico, sociale, civile e politico, era già iniziata da tanto tempo e sarebbe progredita sempre di più.
Sfogliare le vecchie riviste di numismatica è sempre uno spasso. Ecco per esempio cosa abbiamo trovato nel numero di novembre-dicembre 1952 di Italia numismatica. Si tratta di due dicerie riguardanti la zecca di Roma.
La prima riguardava il fatto che nel nichelio delle monete da 20 centesimi del 1920 vi fosse addirittura del platino.
di Gianni Graziosi – anteprima da Panorama Numismatico nr.259/Febbraio 2011
STORIA E CRONISTORIA DELLA BANCONOTA DA 1.000 LIRE EMESSA DALLA BANCA D’ITALIA. QUESTO BIGLIETTO È RIMASTO IN CIRCOLAZIONE PER OLTRE UN SECOLO E, NELLA SCALA DEI TAGLI, HA RAPPRESENTATO IL VALORE MASSIMO ED È USCITO DI SCENA COME TAGLIO MINIMO. LA SVALUTAZIONE DELLA LIRA HA INFINE PORTATO ALLA CONIAZIONE DI MONETE DI PARI VALORE.
“Se potessi avere mille lire al mese …” questo è il celebre ritornello della canzone scritta, nel 1938, da Carlo Innocenzi e Alessandro Soprani per il film (fig. 1) Mille lire al mese del regista austriaco Max Neufeld, con gli attori Alida Valli, Umberto Melnati e Renato Cialante. Il film è stato del tutto dimenticato mentre la canzone, al contrario, è ricordata e troppo spesso viene citata come parametro utile a definire il valore reale del denaro alla vigilia della seconda guerra mondiale. Secondo una generica interpretazione, mille lire al mese indicavano la soglia della ricchezza, ma ciò non è assolutamente vero. Già gli autori della canzone precisavano quali potevano essere le ambizioni di chi guadagnava mille lire al mese “… senza esagerare, sarei certo di trovare tutta la felicità! Un modesto impiego, io non ho pretese, voglio lavorare per poter alfin trovare tutta la tranquillità! Una casettina in periferia, una mogliettina giovane e carina, tale e quale come te. Se potessi avere mille lire al mese …”. Il sogno dell’impiegato.
da Panorama Numismatico nr.6/novembre 1984 (I parte) e nr. 7/ febbraio 1985 (II parte) – articolo richiesto da un ns. lettore
Dizionario dei motti e leggende monetarie figuranti nei rovesci delle monete di Savoia (1056-1815)
Rovistando tra le cartelle di un amico, vecchio collezionista di monete dei Savoia, abbiamo trovato alcuni fogli, preparati anni fa, che riportano i motti e le leggende figuranti sui rovesci delle monete sabaude battute dal 1056 al 1815 . Conoscendo la sua competenza e preparazione specifica, pensiamo di fare cosa gradita ai lettori pubblicando integralmente.
Il volume, edito in occasione della 114a manifestazione VERONAFIL, tratta di alcuni pezzi enigmatici in piombo, più raramente in rame, aventi forma di conchiglia, che hanno particolarmente incuriosito l’autore. Egli ha intrapreso uno studio approfondito per cercare di fornire un’identità e, soprattutto, una funzione a questi antichi manufatti, le sue conclusioni sono presentate ed argomentate in questo interessante lavoro.
Pezzi, nella prima parte, affronta la monetazione nel mondo antico ponendo particolare attenzione ai precursori della moneta. Come noto, la nascita e la diffusione della monetazione, come oggi noi la intendiamo, è una conquista relativamente recente, risale infatti alla seconda metà del VII secolo a.C.