di Pasquale Attianese
IL FIUME CALABRESE ESARO NELLE FONTI ANTICHE E SULLE MONETE
Quale dei due Esaro ha avuto il nome per primo?
Nell’attuale Calabria (antico Bruttium dei Romani, Βρεττανία per i Greci), il nome Aisaros [Αίσαρος], Esaro, è attribuito a due fiumi e ad un piccolo lago artificiale. Il lago ed un fiume sono ubicati in provincia di Cosenza, nella Calabria settentrionale, l’altro corso d’acqua scorre nella provincia di Crotone. Il piccolo bacino lacustre, nel comune di Roggiano Gravina, ha origine dal fiume Esaro come immissario ed emissario, è stato realizzato sbarrando con una diga in cemento armato e calcestruzzo, dopo avere incanalate le acque del fiume omonimo. Ancor oggi questa diga, per varie ragioni, non è stata completata e così l’opera si classifica tra le tante incompiute calabresi. Lo scopo della realizzazione sarebbe stato quello di un bacino idrico per la pianura di Sibari e per produrre energia elettrica. Il fiume, attraversando numerosi comuni della provincia di Cosenza (Malvito, Roggiano Gravina, Santa Caterina Albanese, San Lorenzo del Vallo e Spezzano Albanese), ha origine dai monti Petricelle (m 1758 s.l.m.) e La Caccia (m 1744 s.l.m.). In pratica, è il principale tributario del fiume Cosciale ed è altresì il più importante subaffluente del Crati. È caratterizzato da una portata annua di quasi 9 m.³/s., è lungo 47 km, con un bacino idrografico di 543 km². La foce è nel mare Jonio.
di Pasquale Attianese
UN PICCOLO BRONZETTO TROVATO IN UN LOTTO PERMETTE DI DESCRIVERE MEGLIO UNA EMISSIONE DI CROTONE.
E. Arslan, curatore della Sylloge Nummorum del Museo Provinciale di Catanzaro, aveva segnalato alla tav. XXXIX nn. 446-447, due monetine dall’identico rovescio che, non essendo ben conservate, aveva poi inserito tra quelle di attribuzione difficile ed incerta.
Ecco la descrizione di questa moneta:
Valore incerto – Peso g 1,56 – Ø mm 12 – Asse di Conio: ore 8
D/ Testa virile, imberbe, giovanile, probabilmente laureata, rivolta a destra. (Apollo Aleo?).
R/ Tripode delfico con coperchio o cortina (ολμοϑ) emisferica, su linea d’esergo; a sinistra legenda KPO, a destra piccola Nike, che vola di fianco al tripode.
di Pasquale Attianese – da Panorama Numismatico nr.258 / Gennaio 2011
NON POTREBBE, INVECE, TRATTARSI DELLA TESTA DELL’ATLETA MILONE, COMMEMORATO SU EMISSIONI SUCCESSIVE ALLA SUA MORTE?
Come tutti gli appassionati di mitologia classica ed i cultori di numismatica antica sanno molto bene, la raffigurazione del più grande eroe dell’antichità (figlio di Zeus e di Alcmena), ricorre con una frequenza davvero sorprendente sulle monete di tutte le popolazioni del mondo ellenico e non solo. Ci si potrebbe chiedere qual è il reale motivo perché la sua immagine sia presente così spesso su molti coni sia della madre-patria sia delle colonie. Anche i Romani lo effigiarono sulle loro monete, chiara testimonianza di un culto molto sentito per la divinità che, in pratica, sembra perpetrarsi da tempi remotissimi fino agli imperatori di Roma.