IL SUO GIORNALE: ” IL CORRIERE PADANO”
Un altro aspetto molto importante per Balbo era rappresentato dalla carta stampata, in quanto veicolo propagandistico per eccellenza in grado di raggiungere vaste platee.
Infatti Balbo ancora giovanissimo, dopo alcune esperienze giornalistiche, accarezzò l’idea di dotare il fascismo ferrarese di un organo di stampa prestigioso che non si limitasse a riportare i fatti di cronaca nazionali o locali ma che fosse altresì finalizzato ad amplificare il pensiero fascista ed il suo in particolare.
L’ idea si potè concretizzare solo agli inizi del 1925 quando Balbo riuscì ad ottenere l’appoggio finanziario della ricca moglie Emanuella Florio, della società Saccarifera Eridania di Genova, che aveva notevoli interessi nel ferrarese, dell’Associazione degli Agricoltori, dell’Ente del Turismo e della Fondazione Cevasco.
Fissata la sede in una modesta e piccola casa nella città vecchia, il 5 aprile uscì il primo numero de “II Corriere Padano”, formato di soli quattro fogli e con una tiratura di 3000 copie.
Tre anni dopo questo inizio stentato il giornale tirava già oltre 30.000 copie e aveva assorbito un concorrente storico: La Gazzetta Ferrarese. Nel frattempo la sede era stata trasferita in uno stabile appositamente costruito in viale Cavour, una delle vie più signorili della città.
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