Tre emissioni per ricordare grandi campioni dello sport
Un golfista, un calciatore e un podista sulle banconote di Scozia, Irlanda del nord e Finlandia, scelta inusuale ma popolare. E se l’avesse fatto anche la Banca d’Italia?
Le banconote sono per un paese non solo un mezzo di pagamento, ma anche il modo per mettere in risalto le proprie bellezze artistiche e naturali, e per celebrare i grandi personaggi che gli hanno dato fama e lustro. Così era naturalmente per l’Italia prima dell’euro, infatti a partire dalla nascita della Repubblica la Banca d’Italia ha dedicato banconote a 16 personaggi tra scienziati, musicisti, pittori ecc. Si tratta di una galleria di persone illustri di cui solo due vissute anche nel 20° secolo1: Guglielmo Marconi e Maria Montessori (unica donna del gruppo), oltre a Giuseppe Verdi morto nel 1901. Crediamo che a nessuno della Banca d’Italia sia mai venuto in mente di dedicare una banconota ad un grande dello sport, eppure proviamo ad immaginare quanto sarebbe stato popolare un biglietto per Dorando Petri, Silvio Piola, Giuseppe Meazza e Vittorio Pozzo, Fausto Coppi e Gino Bartali che si passano la borraccia sulle strade del Tour, i fratelli Piero e Raimondo d’Inzeo. E se poi si fosse per una volta fatta eccezione alla regola di non effigiare personaggi viventi, perché non celebrare con una banconota Livio Berruti, che taglia vittorioso il traguardo dei 200 metri alle Olimpiadi di Roma del ‘60, accompagnato da un volo di colombi. Un’immagine tra le più belle di tutto il nostro sport, indimenticabile per chi, come noi, la vide in diretta televisiva.
Scarica l’articolo completo Jack Nicklaus, George Best e Paavo Nurmi sulla cartamoneta tratto da Panorama Numismatico nr.312 – Dicembre 2015
di Corrado Marino
Splendide tetra e decadracme a firma di Cimone ed Eveneto
Sono tra i pezzi più belli di tutta la monetazione classica. La ninfa aretusa, bighe e quadrighe di stile finissimo. Il ricordo della vittoria nella battaglia navale di Cuma contro la flotta etrusca. La difficoltà delle rappresentazioni frontali.
La città di Siracusa, fondata dai corinzi intorno alla seconda metà dell’VIII secolo a.C., offre agli appassionati di numismatica alcuni degli esempi più belli e famosi della monetazione antica, raggiungendo il suo apice con i maestri Cimone ed Eveneto che hanno impresso il loro nome sulle splendide tetradracme e decadracme coniate intorno al 400 a.C.
Dei primi due secoli di vita della città sappiamo poco, ma già nel 485 a.C. Siracusa era diventata, sotto il tiranno Gelone, uno dei centri più importanti del Mediterraneo, grazie alla vittoria contro Cartagine nella battaglia di Imera del 480 a.C. Con Gerone, fratello e successore di Gelone, raggiunse il massimo della potenza, grazie al successo nella grande battaglia navale presso Cuma del 474 a.C. contro la flotta etrusca, che le garantì la supremazia sul basso Tirreno. Nei decenni successivi combatté contro Atene, schierandosi al fianco di Sparta, e quindi contro Cartagine, alleandosi con i romani, per finire poi sottomessa all’Urbe insieme a tutta la Sicilia, divenuta provincia romana intorno al 250 a.C.
Segue: articolo completo in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr.302 – Gennaio 2015 (numero esaurito).