LO STUDIO DEL BAGATTINO ESTENSE PERMETTE UN APPROFONDIMENTO SU DI UNA PARTICOLARE TIPOLOGIA DI DIRITTO.
La moneta in oggetto non è totalmente sconosciuta ma è di una tipologia anomala, rara e dimenticata. Nel 1927, ai compilatori del IX volume del Corpus Nummorum Italicorum non sfuggì la presenza, nella Collezione reale, di una anomala tipologia di bagattino. La moneta in questione presentava una singolare abbreviazione e una distribuzione insolita della legenda del verso e così la descrissero al n. 298 del Corpus ma senza documentarne le caratteristiche con l’inserimento di immagini nelle tavole…
Segue: articolo completo in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr.302 – Gennaio 2015 (numero esaurito).
Segnaliamo l’uscita de Le monete del Principato di Piombino e del Principato di Lucca e Piombino di Luciano Giannoni tratto dai Quaderni di Panorama Numismatico. Riportiamo qui la prefazione di Lorenzo Bellesia:
“Anche tra gli appassionati di storia locale la numismatica non è molto conosciuta. Spesso le monete coniate nei secoli passati in questa o quella città vengono appena ricordate come una curiosità, quasi fossero una qualunque cartolina
dal passato. E invece le monete non soltanto sono motivo di vanto per la città dove furono battute ma sono anche una preziosissima testimonianza per gli studi storici ed economici.
Fin dall’alto Medioevo l’Italia era frammentata in autonomie locali che andarono aumentando col passare dei secoli. Tra queste, molte, fossero esse liberi comuni, ducati o contee, ebbero riconosciuto dall’autorità imperiale il diritto di aprire una zecca. Così la penisola italiana è stata costellata da zecche che hanno prodotto monete sia per facilitare gli scambi all’interno dei territori di loro competenza sia per l’esportazione in altri stati. In tal modo le monete vennero diff use lontanissimo dal luogo d’emissione portando con sé e facendo conoscere il nome del signore o della città che le aveva battute.
L’amore per la propria terra e per la numismatica traspaiono benissimo in questo libro di Ascanio Vattolo. È infatti dedicato alla terra friulana e in particolare al paese di Buja. Una terra, quella friulana, ricca di storia numismatica che alla numismatica ha dato alcuni tra i maggiori incisori che hanno fatto grande l’Italia.
Il libro non contiene solamente le biografie degli incisori arricchite da materiale iconografico originale e vario, propone anche aneddoti e curiosità di vera storia monetale. Il primo capitolo è una rassegna di notizie, molte curiose, attinenti la monetazione locale. Leggiamo, ad esempio, racconti di falsari, come di colui che stampava e poi “indorava” marenghi, e poi le vicende relative alla cartamoneta emessa sul finire del primo conflitto mondiale dai Comuni di Udine e di Buja.
Sono anche descritte delle medaglie emesse per ricordare avvenimenti locali come l’inaugurazione del Museo di Buja o della locale pieve. Si parla anche delle monete emesse ad Aquileia sia in età romana che medievale, a Gorizia, Latisana, Palmanova, ecc.