
Zecca dell’Aquila (?) coronato. Maestro di zecca: Mirabal con sigla su dritto e rovescio. Fonte: Nomisma 50, lotto n. 154.
di Simonluca Perfetto
ALCUNE MONETE RAFFIGURANTI L’INCORONAZIONE DI FERDINANDO I D’ARAGONA FURONO PROBABILMENTE CONIATE IN UNA DELLE ZECCHE ABRUZZESI, COME POSSONO DIMOSTRARE LE SIGLE APPOSTE SULLE STESSE E LA RECENTE DOCUMENTAZIONE
Molto recentemente su questa rivista è apparso un articolo dalle premesse particolarmente interessanti1, attinenti la presentazione di un coronato. In merito alla disamina delle fonti note sul tipo di sigla che connota tale moneta, ovvero in relazione all’assenza di essa sigla, si possono aggiungere importanti osservazioni.
- Mi riferisco a F. Di Rauso, Un coronato inedito di Ferdinando I d’Aragona e sulla classificazione dei primi coronati della zecca di Napoli, in «Panorama Numismatico», 9/2014, pp. 13-18. Vedi anche versione online ↩

Napoli (1459-1460), coronato da 11 grana, argento, Ø mm 27, gr. 3,93, maestro di conio: Antonio Miroballis. D/ CORONATVS : QUIA : LEGITIME : CERTAVIT +. Il re Ferdinando I d’Aragona con scettro e globo crucigero nell’atto di essere incoronato dal cardinale Orsini; in basso a destra: M. R/ FERDINANDVS : D : G : R : SICILIE : IER : VN +. Croce potenziata; in basso: M. CNI manca; P.R. manca. Collezione privata.
di Francesco Di Rauso
CONIATI TRA 1459 E 1472, ALCUNI CORONATI DELL’INCORONAZIONE ED UNZIONE PORTANO SIGLE SIA SUL DRITTO CHE SUL ROVESCIO, PARTICOLARITÀ MAI NOTATA IN PRECEDENZA
Coronatus quia legitime certavit, “Incoronato perchè combatté legittimamente”. Questa la frase protagonista del dritto dei primi coronati battuti a Napoli durante il lungo regno di Ferdinando I d’Aragona (1458-1494), un messaggio dal profondo significato politico che rafforzò, come vedremo di seguito, l’immagine del giovane sovrano passato alla storia come uomo dall’indole spietata e vendicativa, principe indiscusso del ‘400 napoletano, amante delle arti, stratega militare, figlio illegittimo e prediletto del re Alfonso V d’Aragona (I per Napoli).
L’inizio del suo lungo regno fu contrassegnato da una serie di difficoltà politiche e militari: appena salito al trono subì un grave affronto dal pontefice Callisto III il quale non lo riconobbe re di Napoli; dovette inoltre fronteggiare una serie di attacchi da parte di Giovanni d’Angiò (duca titolare di Calabria), pretendente al trono di Napoli e figlio di Renato d’Angiò, ex sovrano di Napoli detronizzato da Alfonso d’Aragona nel 1442. Alcuni nobili del regno, senza scrupoli, ritennero molto più conveniente allearsi con l’angioino, le ostilità sfociarono in una cruenta guerra che vide da un lato il re di Napoli in difesa dei propri diritti e dall’altro il figlio di un re deposto deciso a riprendersi ciò che venne tolto al padre.
Segue: l’articolo di copertina del numero di settembre (a. XXXI, n. 298) di Panorama Numismatico, dedicato al Convegno Numismatico Partenopeo che si terrà a Napoli dal 26 al 28 settembre é disponibile qui in formato pdf.