di Gianni Graziosi
Sono passati sei decenni dalla prima ascensione certa del monte Everest, la vetta più alta del nostro pianeta, che si erge a 8.848 metri sul livello del mare nella catena dell’Himalaya, al confine fra Cina e Nepal. Il monte è chiamato Sagaramāthā, “dio del cielo”, dagli sherpa nepalesi, mentre in tibetano è conosciuto con il nome di Chomolangma, madre dell’universo. Per la precisione, era il 29 maggio 1953 quando il neozelandese Edmund Hillary e lo sherpa Tenzing Norgay raggiunsero la vetta dal versante sud. I primi tentativi effettuati per arrivare alla cima dell’Everest risalgono al 1921 ad opera di spedizioni britanniche. Nel 1924, nel tentativo di scalare la montagna, scomparvero George Mallory ed Andrew Irvine, non è appurato se i due siano caduti dopo essere riusciti ad arrivare in vetta.
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