I primi progetti di una moneta cartacea nella Repubblica di San Marino risalgono alla fine dell’Ottocento e vennero proposti tra le varie soluzioni per cercare di ovviare alle difficoltà economiche del paese. La convenzione sulla libera circolazione della moneta metallica, stipulata tra San Marino e Italia nel 1862, non prevedeva, però, che venissero emessi anche biglietti cartacei e tale proposito fu ben presto bloccato. Come questo, altri progetti governativi non ebbero miglior fortuna nei decenni successivi finché, con l’esplosione del fenomeno dei miniassegni in Italia, fu grazie soprattutto all’iniziativa privata che videro la luce le prime forme di cartamoneta sammarinese.
Il volume La cartamoneta mai nata di San Marino, di Claudio Bugani, edito da Nomisma, è un percorso tra numismatica e storia che approfondisce le vicende inerenti la produzione di cartamoneta sammarinese alla luce delle parallele circostanze storiche e finanziarie.
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A quanti di noi sarà capitato almeno una volta, all’atto di un pagamento presso un esercizio commerciale, oppure presso un ufficio postale o bancario che la nostra preziosa banconota venisse rifiutata per sospetto di falsità. In quel momento avremo sentito almeno per un attimo il nostro cuore battere a mille dopodiché il nostro stato d’animo sarà stato attraversato da tre diverse fasi emotive: la prima sensazione sarà stata di imbarazzo verso colui che ce l’ha rifiutata, la seconda di curiosità, dove mai questo biglietto ci avrà ingannato? E dopo aver accertato che poi non era così difficile capire che era contraffatto attraverso il controllo di filigrane, colori ed esami comparati con un biglietto autentico, non ci rimarrà che una grande delusione nel constatare di aver ormai completamente perso il nostro denaro.
Segue: articolo completo I falsi e la loro valenza numismatica in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr.116/febbraio 1997. Articolo richiesto da una nostra lettrice, tramite il modulo Richiesta articoli arretrati.