
Vetrata edoardiana di “Boadicea” (Boudicca) nel municipio di Colchester, Essex. Ph: Prof.ssa Miranda Aldhouse-Green.
Nel 1993 Chris Rudd, numismatico specializzato in monete celtiche, smise di lavorare per un’agenzia pubblicitaria di Warrington, nel Cheshire, e si trasferì nel Norfolk, antica terra della tribù degli Iceni e della loro famosa regina Boudicca. La sua piccola attività è presto diventata un’occupazione a tempo pieno.
Elizabeth Cottam, direttrice della Chris Rudd Ltd, festeggerà i tre decenni di presenza dell’azienda nel Norfolk con una vendita per il 30° anniversario che si terrà a Norwich domenica 19 novembre 2023.
In questa occasione verrà offerta una rarissima moneta d’argento dell’Età del Ferro, rinvenuta il 15 gennaio scorso nei pressi di Droxford, nella Valle del Meon (Hants), emessa da un sovrano sconosciuto dell’Hampshire Belga. Sembra essere un nuovo tipo, inedito, senza altri esempi registrati dal Celtic Coin Index. (altro…)
A giudicare dai risultati dell’ultima asta celtica di Chris Rudd (Norwich, 14 maggio 2023), sembra che le monete celtiche con qualche pretesa di celebrità, per quanto minima, si vendano meglio di esemplari meno noti di qualità comparabile. Ad esempio, uno statere d’oro della costa nord-orientale dei Coritani, un tempo di proprietà di Henry Mossop DFC (1919-1988), numismatico e veterano di guerra – si veda The Flying Farmer, in «Coin News», novembre 1991 – ha realizzato 2.400 sterline (un prezzo record per la tipologia); un quarto di statere d’oro “Uniface Tree” dei Morini (Popolo del Mare), relativamente comune, precedentemente nella collezione di John Follows («Coin News», marzo 2020) e che sarebbe stato associato ai Druidi, ha realizzato 1.600 sterline (tre volte la stima e un record mondiale per il tipo); un esemplare in argento di “Sussex Lyre” dei Regini, proveniente dal tesoretto di Arundel, West Sussex, 1994, e che, secondo Chris Rudd, probabilmente (altro…)
Raccolta in un periodo di cinquant’anni da un collezionista entusiasta e prolifico che ha trascorso tutta la sua vita vivendo e lavorando nel Berkshire, una contea che amava moltissimo ed era determinato a celebrare, la Royal Berkshire Collection sarà messa all’asta a partire da questo autunno.
La maggior parte di questa vasta ed estremamente varia collezione che comprende materiali eterogenei, dalle monete di ogni periodo alle moderne emissioni della Royal Mint, oltre a gettoni commerciali e medaglie militari – la maggior parte delle quali incentrate sul Berkshire – è gestita da Noonans of Mayfair, a cominciare da una selezione di monete anglosassoni e normanne che sarà messa all’incanto il 13 ottobre.
Le monete celtiche saranno vendute da Chris Rudd di Norwich a partire dal prossimo anno. Elizabeth Cottam, direttrice di Chris Rudd, afferma: «Siamo molto lieti di partecipare alla vendita della collezione Royal Berkshire. Le monete celtiche sono tutte britanniche: oro, argento e bronzo, senza iscrizioni e dinastiche, comprese molte trovate nel Berkshire».
Per ulteriori informazioni contattare Chris Rudd, tel: (44) 1263 735 007, e-mail: liz@celticcoins.com

Sego, statere d’oro, ca. 5-15 d.C., ABC 441, trovato vicino a Dover, Kent, nel 1990. Solo altri sette esemplari noti.
Una rara moneta celtica di 2.000 anni, che si pensa sia collegata alla tratta degli schiavi nella Gran Bretagna dell’età del ferro, sarà venduta il 17 luglio dalla casa d’aste Chris Rudd.
Trovata vicino a Dover, nel Kent, nel 1990, la moneta è uno statere d’oro di Sego, che potrebbe essere stato un figlio di Tasciovano e che governò nel Kent orientale intorno al 5-15 d.C. «Penso che Sego fosse coinvolto nella tratta degli schiavi attraverso il canale», afferma Elizabeth Cottam, specialista in monete celtiche. «Sospetto che Sego abbia comprato prigionieri da altri governanti tribali britannici, li abbia pagati con stateri d’oro come questo e li abbia traghettati attraverso la Manica per cederli a mercanti di schiavi gallo-romani». A sostegno della sua teoria, Liz afferma che Strabone, il geografo greco, riferì che gli schiavi erano una delle principali esportazioni della Gran Bretagna, che una catena per schiavi è stata trovata nel Kent e che una moneta d’argento celtica, trovata anch’essa nel Kent, mostra un’anfora da vino romana portata da due schiavi. «Non è tutto», continua Liz, «simili anfore di vino romane sono state trovate nel Kent e, inoltre, il nome di Sego si trova su una moneta di bronzo cantica che mostra quella che avrebbe potuto essere una nave di schiavi attraverso la Manica».
Storia e immagini della moneta più ambita dell’uomo più ricercato dell’Impero romano, in asta a Norwich il 15 novembre 2020.
di Chris Rudd

1. Statere in oro di Carataco, unico esemplare conosciuto, coniato nel 40-41 d.C. circa a Calleva (Silchester, Hants). Trovato vicino a Newbury, Berks., il 10 novembre 2019. In vendita il 15 novembre 2020, stima £ 30.000.
Da quando è stata annunciata la scoperta dell’unico statere d’oro conosciuto di Carataco («Coin News», giugno-luglio 2020) sono state sollevate molte discussioni in ambito accademico.
Che questa moneta susciti così tanto interesse non sorprende. Carataco è sempre stato un personaggio noto. In vita era celebre come combattente per la libertà. Per otto anni resistette all’invasione romana della Gran Bretagna a partire dal 43 d.C. Per otto anni fu l’uomo più ricercato dell’Impero romano, braccato senza sosta, di combattimento in combattimento, di fortezza in fortezza, sulle montagne del Galles, finché non fu tradito e consegnato ai Romani nel 51 d.C. da Cartimandua, regina dei Briganti dello Yorkshire, a cui era ricorso per chiedere aiuto. Quando fu portato a Roma in ceppi per essere esibito e ucciso, la sua fama era già notevole: si era diffusa in tutta la Gallia ed era arrivata a Roma ancor prima di lui.
L’imperatore Claudio volse questa situazione a proprio vantaggio. Fece esporre in pubblico Carataco ammanettato insieme alla sua famiglia ma invece di giustiziarlo, come di norma, lo perdonò e liberò, il che rese Claudio ancora più celebre. Carataco rimase a Roma, in tranquillo ritiro e, per quanto sappiamo, morì alcuni anni dopo a Roma. Ma la sua fama gli sopravvisse e, all’inizio del II secolo d.C., accrebbe ulteriormente grazie allo storico romano Tacito che diede un resoconto emozionante del discorso di Carataco mentre si trovava in catene davanti a Claudio e ai cittadini di Roma. Anche se Tacito lo riportò molti anni dopo, forse tutto o solo in parte, questo discorso ha risuonato nel corso dei secoli e fece di Carataco un personaggio leggendario fino ad oggi. Ricordato nella tradizione gallese medievale e nelle leggende gallesi, a Carataco venne attribuita l’introduzione del cristianesimo in Gran Bretagna e venne persino indicato come padre di papa Lino. È apparso nella commedia di John Fletcher Bonduca (1613), nell’opera Carattaco di J.C. Bach (1767), nella cantata Caractacus di Elgar (1898) e, più recentemente, in vari romanzi e nel dramma televisivo Claudius the God. (altro…)