Dal 25 al 30 Aprile – MONTICELLO CONTE OTTO (VI)
Mostra 1943-1946 Monete, gettoni e banconote circolanti in Italia.
Presso: chiesetta di Santa Maria Assunta a Vigardolo di Monticello Conte Otto.
Info: Circolo Numismatico di Monticello Conte Otto, via Da Vinci, 37, c/o Sala Civica “Bressan”, 36010 Monticello Conte Otto.
Scrivere sulle banconote oggi non è considerato illegale a meno che il contenuto sia ritenuto offensivo e/o osceno e si configuri qualche reato (razzismo, apologia del fascismo ecc.). Viceversa, durante il periodo monarchico, esisteva una legge che puniva l’oltraggio alla figura del sovrano e, di conseguenza, era vietato deturparne l’immagine anche sulla cartamoneta.
Ricordo che, negli anni Novanta, numerose banconote recavano frasi, messaggi, slogan politici, ingiurie, citazioni letterarie, frasi d’amore, poesie, banalità ed altro ancora. Sembrava che molte persone fossero state prese da un impeto irrefrenabile di comunicare agli altri il proprio pensiero, la propria rabbia, le proprie fantasie. Su questo fenomeno, decisamente curioso ed affascinante, sono anche stati pubblicati libri, ad esempio, Cara “mille lire” ti scrivo di Sira Sebastianelli e Ivan Battista, oppure Le mille lire scritte di Claudio Pisani. Quest’ultimo fu pubblicato da Stampa Alternativa, nella nota collana Millelire (veramente ironico); oggi è possibile scaricare la scansione di tutte le pagine (32) direttamente dal sito www.pedro.it/webs/millelireonline.it. Le scritte apparivano particolarmente sulle mille lire, soprattutto il tipo Montessori, mentre diminuivano, fino a sparire, man mano che la banconota aumentava di valore. Insomma si scarabocchiavano principalmente le banconote che, per effetto dell’inflazione, avevano ormai raggiunto uno scarso valore. Probabilmente, proprio per questo motivo, non c’erano timori a rovinarle scrivendoci sopra, si puntava sul presupposto che tutti le avrebbero comunque accettate in pagamento senza troppe storie considerando il loro basso potere d’acquisto.
L’artista e designer brasiliano Andre Lavy ha progettato di trasformare delle comuni monetine in opere d’arte. L’operazione, denominata Tales you lose (https://www.facebook.com/talesyoulose), prevede di dipingere su di esse la faccia di icone popolari, supereroi, personaggi dei cartoni animati o delle fiabe. Le opere dell’artista sono abbastanza apprezzate, tanto che cominciano ad apparire su diversi siti web di settore. L’idea di Lavy non è originale, infatti, da tempo, sono in vendita monete dipinte a mano con colori più o meno vivaci, ad esempio pezzi da 2 euro commemorativi; è anche possibile reperire banconote colorate ed esemplari con scritte o con spiritosi aforismi. Ne abbiamo già scritto in passato sulla rivista: Banconote con scritte (aprile 2009, n. 239), Money art (dicembre 2010. n. 257), Euro commemorativi colorati (marzo 2013, n. 282).
Segue: articolo completo in formato pdf da Panorama Numismatico nr.290 – Dicembre 2013
di Corrado Marino
IN UN BELLISSIMO BIGLIETTO DEL 1942, ARABI, AFRICANI E INDOCINESI ACCOMUNATI SOTTO LA BANDIERA FRANCESE.
Per molti Paesi, le banconote costituiscono un mezzo importante per diffondere presso la popolazione nazionale e gli stranieri che se le trovano tra le mani, una immagine positiva di sé, della propria cultura e dei valori politici e civili ai quali lo Stato si ispira. Tra questi c’è senz’altro la Francia, la cui carta moneta è assai apprezzata dai collezionisti per almeno tre motivi e cioè:
• la maestria dei suoi incisori, capaci di realizzare soggetti eleganti ed armoniosi;
• la bellezza dei colori, vivaci senza mai risultare chiassosi, e con una grande varietà di toni e sfumature;
• l’elevata qualità della carta, assai sottile eppure molto resistente all’usura.
Tra le numerose emissioni che si sono susseguite fino all’introduzione dell’euro, una menzione particolare merita a nostro avviso il biglietto da 5.000 franchi (P. 42) emesso dalla Banque de France dal 1942 al 1947. Esso costituisce un’efficace rappresentazione pittorica della Grandeur, che contraddistingue la cultura d’Oltralpe almeno dai tempi del re Sole, insieme all’idea della missione civilizzatrice che la Francia si era attribuita nel suo vastissimo impero coloniale. Certo le colonie erano considerate, dai paesi europei che le possedevano, un serbatoio di materie prime e di manodopera a basso costo e, in qualche caso, anche di soldati da mandare in guerra, e la Francia non faceva eccezione.
Monete e banconote in euro
Copertina azzurra con scritte blu. Questo è l’aspetto con cui si presenta la decima edizione del catalogo delle monete e banconote in euro edito dal noto professionista numismatico Fabio Gigante.
Anno dopo anno il catalogo ha visto aumentare, in modo significativo, il numero delle pagine. Rispetto alla prima edizione, mandata in stampa nel 2003, le pagine sono diventate 348 – erano 200 all’inizio. Nella prefazione, Gigante ribadisce che la collezione degli euro è, senza dubbio, la collezione europea del futuro e, con l’ingresso di nuovi paesi, sarà destinata ad ampliarsi sempre di più. A questo proposito ricordo che la Lettonia (membro dell’Unione europea dal 1 maggio 2004) ha ufficialmente presentato la richiesta di entrare nell’Eurozona dal 1 gennaio 2014. Anche il principato di Andorra, situato nei Pirenei orientali tra Francia e Spagna, a partire dal primo gennaio 2014, comincerà ad emettere proprie monete in euro che inizialmente saranno distribuite nelle confezioni Starter kit. Questo farà aumentare il numero degli Stati che hanno adottato la moneta unica. Attualmente sono venti, 17 sono membri dell’Unione europea mentre il Principato di Monaco, la Repubblica di San Marino e lo Stato della Città del Vaticano, pur non facendo parte dell’Unione, hanno sottoscritto trattati e possono emettere monete in euro.