L’infernale mondo di Plutone
L’esplorazione robotica del sistema solare ha visto, il 14 luglio 2015, lo storico fly-by, da parte della sonda New Horizons, del lontanissimo pianeta nano Plutone, incontro avvenuto dopo un viaggio durato quasi 10 anni e un percorso di circa 5 miliardi di km. Plutone, a causa dell’elevata eccentricità del periodo orbitale, che dura 247,68 anni terrestri, viene a trovarsi ciclicamente più vicino al Sole rispetto a Nettuno, come è successo tra il 1979 e il 1999. La scoperta del pianeta venne fatta, il 18 febbraio 1930, dall’astronomo statunitense Clyde Tombaugh che lo individuò su fotografie scattate all’Osservatorio Lowell (Flagstaff in Arizona). La sonda spaziale trasporta una parte delle ceneri del suo scopritore, un commovente omaggio all’astronomo scomparso nel 1997. L’urna che le contiene ha la seguente iscrizione: «Qui ci sono i resti di Clyde W. Tombaugh, scopritore di Plutone e della Terza Zona del Sistema Solare. Figlio di Adelle e Muron, marito di Patricia, padre di Annette e Alden, astronomo, insegnante, freddurista, amico. Clyde Tambaugh 1906-1997». Le sue ceneri saranno, almeno per il momento, gli unici resti umani a volare fino alla Fascia di Kuiper e, nel tempo, a lasciare il nostro sistema solare. Su New Horizons sono state collocate anche due monete, per la precisione due pezzi da un quarto di dollaro, uno del Meryland e l’altro della Florida, a ricordo della missione. Nel 2006, con una risoluzione dell’Unione Astronomica Internazionale, il nono pianeta è stato “declassato” al ruolo di pianeta nano e scelto come elemento di riferimento della classe di oggetti in orbita attorno al Sole al di là di Nettuno. I cosiddetti oggetti transnettuniani (TNO), denominati ufficialmente plutoidi, come Eris (personificazione della discordia nella mitologia greca), Haumea (dea hawaiana della fertilità), Makemake (divinità della creazione nella mitologia pasquense), corpi celesti scoperti rispettivamente nel 2005, 2004 e 2005.