di Roberto Reynaudo
Per oltre mille anni il Sycee (lingotto d’argento) fu uno dei mezzi di pagamento più diffusi nella storia cinese. Era utilizzato per i pagamenti importanti mentre le monete di rame (cash) servivano per le piccole spese. I Sycees erano “i soldi dei ricchi” e la maggior parte dei poveri non ne vide alcuno in tutta la vita. Essi non uscivano da una zecca ma erano fusi da argentieri e destinati al commercio locale. Il loro valore era certificato da saggiatori che controllavano la purezza del metallo e il peso calcolato in tael. Un tael pesava circa 37 grammi.
Nella seconda metà del 500 la Dinastia Qi li introdusse come mezzo di pagamento e, durante la Dinastia Tang (618-907), fu stabilito il rapporto argento-rame da 1 a 100. Di conseguenza, a causa della difficoltà di rifornimento di moneta nelle Province, ai cambiamenti di valore dei metalli, all’inflazione e alle frodi monetarie, i pagamenti con argento a peso furono uso normale fino all’avvento della Repubblica nel 1912. I mercanti avevano sempre con sé le loro bilance. Oggi si crede che servissero per pesare l’oppio ma in realtà erano bilance per l’argento.
Si conoscono Sycees di varie forme: chuàn = barca, luănshí = ciottolo, gǔ = tamburo, Ān = sella, oltre a: piattino, tartaruga, quadrato ecc., ed è apparso sul mercato anche qualche Sycee d’oro.
A causa del metodo di fabbricazione non esistono due Sycees identici. Furono falsificati ed è difficile riconoscere gli autentici dai contraffatti che sono spesso di buon argento. Nei primi anni della Repubblica molti Sycees sono stati fusi per farne monete e oggi sono piuttosto rari.
Il primo e più diffuso è il chuàn (boat, barca) e risale alla Dinastia Song (anno 1000). Era fuso in crogioli ovali schiacciati al centro, a base piatta e bordi frastagliati e il metallo era mescolato con movimento circolare fino al raffreddamento, formando così dei cerchi concentrici.
Simile nella tecnica di fusione in crogioli ovali senza schiacciamento centrale, è il Sycee gǔ (drum, tamburo) che circolò nelle province di Sìchuān, Jiāngsū e Kueichow.
L’ultimo Sycee: il Pái-fāng-dīng 派芳丁
Durante il regno dell’ultimo imperatore Kuang-Hsu (1874-1908) e nei primi tre anni della Repubblica (malgrado ne fosse stata vietata la circolazione), un solo tipo di Sycee d’argento circolò nello Yunnan. Molto somigliante a una tipica porta d’entrata cinese (Pai-fang), ne prese il nome. Tuttavia gli occidentali ritennero che somigliasse a una sella per cavalli e così lo chiamarono saddle, sella.
La gran quantità di Sycees di forme diverse circolanti in Cina nel tardo XIX secolo costringeva a controllarne peso e purezza a ogni transazione commerciale. I Pai-fang-ding, a differenza degli altri tipi, per facilitare il commercio furono “standardizzati”. Con il peso di circa 185 grammi, pari a 5 tael, e purezza tra 960 e 980 millesimi, misurano intorno a 4 x 6 centimetri e hanno uno spessore di 1,5 centimetri.
Ne furono fusi in grandi quantità nella città di Kunmin (capitale dello Yunnan) da parte delle banche locali che erano almeno cento, come si può dedurre dalle iscrizioni sui Sycees. Le banche oltre alla normale attività (depositi, prestiti, rimesse ecc.) si dedicavano attivamente al commercio e fabbricavano Sycees come mezzo di pagamento di seta, tè, tessuti, tabacco e soprattutto oppio che era merce di grande valore: coltivato nelle campagne dello Yunnan e venduto nelle province del Kuangtung, Szechuan e Hunan, fruttò a banche e commercianti privati grandi ricchezze. Quale fosse il valore dell’oppio scambiato ogni anno resta un mistero ma dai documenti ritrovati si sa che un ufficio doganale dello Yunnan occidentale incassò, nel 1901, dazi sul commercio dell’oppio per oltre 20 milioni di tael.
In pagamento arrivavano Sycees di ogni tipo, peso, e finezza che le banche fondevano e trasformavano in Pái-fāng-dīng.
Inizialmente le Banche si servirono di saggiatori loro dipendenti ma per evitare accuse di frode furono in seguito nominati dei “pubblici ufficiali saggiatori”.
Con queste garanzie i Pai-fang-ding divennero la moneta argentea di tutto lo Yunnan e gli uffici delle tasse li accettarono in pagamento. Nel 1912, primo anno della Repubblica, fu emesso un bando che ne vietava la circolazione. Finì così, ufficialmente, la lunga vita degli Sycees.
Bibliografia
Stephen Tai, A Legendary Currency in Late Ching Dynasty. A Study on Yunnan Pai-Fang-Ding (1997).