I trenta denari sono il simbolo del tradimento per la transazione più famosa e iniqua della storia. Per trenta denari Giuda vendette Cristo, consegnandolo alla morte. Giuda si pentì, restituì i denari ai sacerdoti e si impiccò. Ormai sporche di sangue innocente, le monete non potevano essere depositate nel tesoro del Tempio e i sacerdoti le spesero per comprare un terreno.
La storia dei trenta denari dovrebbe chiudersi con quella compravendita immobiliare ma, imprevedibilmente, molti (presunti) esemplari furono venerati tra gli strumenti della Passione in chiese e monasteri di tutta Europa nel tardo medioevo e nell’età moderna. Erano parte del “corredo” di reliquie che permetteva di ricreare la Terrasanta in Occidente, e in gran parte furono dispersi quando se ne riconobbe la falsità. La storia dei trenta denari divenuti reliquia tocca molti temi di riflessione: il contatto con il sacro, il bisogno di vedere per immaginare e pregare, la storia dell’antigiudaismo tramite la progressiva demonizzazione di Giuda e, non ultimo, la storia della moneta. Pellegrini e leggende agiografiche, reliquie vere e false, immagini della Passione e indulgenze, antigiudaismo e devozione, ricerca antiquaria e pensiero economico: molti argomenti sono qui uniti dal filo d’argento della riflessione sulla moneta come misura in tutte le società.
Lucia Travaini
I Trenta denari di Giuda. Storia di reliquie impreviste nell’Europa medievale e moderna
Viella Libreria editrice, 2020
15×21 cm, pp. 352, 16 illustrazioni a colori, brossura
ISBN: 9788833133188