di Jakub Jan Groborz
da Panorama Numismatico n. 381, marzo 2022
La numismatica in quanto tale non è soltanto una forma di collezionismo bensì una vera e propria disciplina, all’interno della quale confluiscono e si legano tanti altri settori. La moneta è un prodotto culturale, una delle maggiori invenzioni umane che produsse un cambiamento della vita sociale dei popoli. Fin dalla sua nascita1 ha fatto sentire le sue potenzialità, anzitutto come strumento economico: massimizzazione della produzione e del reddito, semplificazione e sviluppo dei commerci tra le popolazioni, diminuzione dei tempi e costi di transazione. Nella sua funzione sociale la moneta si è sviluppata e perfezionata di generazione in generazione, come la navigazione e la scrittura, a tal punto da diventare un oggetto quotidiano e fondamentale. Va ricordato il suo ruolo rappresentativo, con i numerosi simboli ed iconografie che danno vita al passato di una nazione, di un popolo, di una civiltà, alla sua storia più profonda e radicale, alla sua tradizione.
I numismatici svolgono un lavoro di interpretazione, attraverso il quale si riporta in vita la tradizione, ciò che si nasconde dietro ad una illustrazione, ad una scritta, per dirla breve, dietro ad una scelta del passato. Si scava a fondo per ritrovare ciò che è andato perso o dimenticato, il tutto con un forte desiderio, con lavoro, studio e volontà: solo così riuscendo così a sfamare la curiosità. Lo studio della numismatica ci permette di conoscere l’umanità, le sue diverse culture ed usanze nel tempo, attraverso metodi e tecniche di analisi che manifestano e determinano il successo di questa costante ricerca. La moneta è espressione dell’arte, della civiltà e del progresso dei popoli, raccoglie la cultura passata che il numismatico vuole preservare, poiché il passato non è passato, non è un capitolo chiuso, bensì sempre aperto, tutt’ora vivente attraverso le svariate ricerche, analisi, documentazioni, convegni e non solo…
Come il metallo viene plasmato nella realizzazione di una moneta, così anche la storia e la sua concezione si modificano attraverso continui approfondimenti e studi, pertanto la numismatica ricopre e ricoprirà sempre un ruolo fondamentale, attraverso il suo metodo analitico, scrupoloso e riflessivo.
Perché collezioniamo? Perché la numismatica dopo tutti questi secoli continua ad esistere? Evidentemente c’è qualcosa che la fa stare in piedi e questa cosa può essere identificata con lo spirito di indagine, curiosità, conoscenza e soprattutto amore nei confronti della storia, cultura e arte. La numismatica è sempre a portata di mano, letteralmente, una mano che tocca il passato e lo analizza, insieme all’occhio della mente che lo studia. La collaborazione e lo scambio reciproco di preziose informazioni, tipico dei numismatici, permette e permetterà sempre più di chiarire e svelare ciò che il passato ha da raccontarci, una ricerca continua verso la verità.
Un caso di emblematica importanza, che ci riguarda da vicino, riposa nell’antica città di Corfinium (l’odierna Corfinio in provincia dell’Aquila). Agli inizi del I secolo a.C., nel bel mezzo della guerra sociale dei Popoli Italici contro Roma, fu coniata la prima moneta con la scritta Italia, nome con il quale Corfinium venne ribattezzata. Si tratta di un termine derivante da Italòi, l’appellativo che i greci attribuivano ai Vituli, una popolazione locale nei pressi dell’odierna Catanzaro per la quale il vitello (vitulus) era sacro. La decisione di battere una nuova moneta rappresentò una vera e propria svolta, segno di protesta e contrasto nei confronti della politica ed economia romana.
Il nostro interesse non si esaurisce qui, poiché nella numismatica due sono i protagonisti fondamentali: moneta e cartamoneta.
In Europa la nascita della cartamoneta risale al 1661 (Svezia), mentre in Italia la prima serie di banconote, approvata il 26 settembre 1745, fu emessa dalle Regie Finanze di Torino il 1 gennaio 1746. Fin da subito le banconote italiane rappresentarono un’importanza storica non indifferente ed anche connubio di stili artistici, delle vere e proprie opere d’arte. I realizzatori dei disegni più significativi ed emblematici del XIX e XX secolo furono senza alcun dubbio G. Capranesi, R. Barbetti, E. Ballarini e T. Cionini. L’impegno e l’attenzione ai dettagli permisero di trasformare dei semplici biglietti di carta in una significativa espressione artistica, tutt’ora fonte di discussione e ammirazione.
Le banconote sono facilmente soggette ad usura a causa della fragilità della carta, risulta dunque fondamentale saperle maneggiare e conservare in modo adeguato, onde evitare di provocare pieghe, ondulazioni, macchie ecc… Si consiglia di conservare i biglietti all’interno di un folder/raccoglitore numismatico, in modo tale da evitare il contatto con la polvere e l’umidità, che possono causare ondulazioni, macchie e muffe della carta. Per poter maneggiare una banconota senza rovinarla bisogna essere molto delicati e scrupolosi, basta una piccola folata di vento ed ecco che il rischio è dietro l’angolo. Bisogna avere, per intenderci, una manina di fata2.
Definire la numismatica importante è una verità certa, chiarire per quale motivo lo sia è un’indagine, cosa rimane invece superfluo e trascurabile? Viva la numismatica!
Per un approfondimento: Jakub Jan Groborz, Il manuale della cartamoneta: metodi e tecniche di analisi, youcanprint, Lecce 2021.
Info: numismaticaita1@gmail.com
1 La prima moneta metallica dovrebbe essere stata coniata nel 685 a.C. in Lidia, antica regione dell’Asia Minore: si trattava di una moneta di elettro (una lega greggia di oro e argento) senza figure o scritte.
2 Jakub Jan Groborz, Il manuale della cartamoneta: metodi e tecniche di analisi, youcanprint, Lecce 2021, p. 32.