Il prossimo 24 ottobre, la Società Mediterranea di Metrologia Numismatica proporrà l’incontro in videoconferenza:
Tecniche per le analisi strutturali e composizionali delle monete
con la professoressa Emma Angelini (DISAT – Politecnico di Torino)
L’incontro in videoconferenza avrà inizio alle ore 17,00. Sarà possibile per i partecipanti porre, in diretta, domande al relatore.
Per il collegamento è necessario inviare il personale indirizzo di posta elettronica all’email: some.menum18@hotmail.com ma se si è partecipato alle precedenti digital conferences non è necessario rinnovare l’indirizzo. Agli interessati sarà inviato il link necessario alla partecipazione in diretta.
L’archeometria costituisce il collegamento tra le discipline umanistiche (arte, archeologia) e quelle scientifiche (biologia, chimica, fisica, geologia). Essa si adopera nel porre i potenti mezzi della ricerca scientifica al servizio degli studiosi umanistici, per facilitare la risoluzione di problemi vari con metodi più affidabili di quelli empirici. Ogni oggetto che possa essere considerato opera di interesse archeologico o artistico contiene in sè informazioni nascoste sulla sua genesi e sulla sua storia che non possono essere apprese solo tramite i nostri sensi. Il compito dell’archeometria è far emergere queste informazioni e renderle disponibili per gli studi successivi.
Il massimo contributo a questa disciplina è fornito dalla fisica e dalla chimica, essenzialmente tramite l’analisi dei materiali e le tecniche di datazione. Si possono così apprendere, su un determinato oggetto, tutte le notizie riguardanti la sua età, la sua struttura chimica, le mutazioni di quest’ultima nel corso della sua storia archeologica, la presenza o assenza di sostanze particolari caratteristiche del tempo o del luogo di ritrovamento. Questo cumulo di informazioni permette all’archeologo e all’esperto d’arte di collocare il reperto in una dimensione conoscitiva molto più ricca. La Chimica, in questo campo, può fornire diversi tipi di contributi. In particolare, il settore della Chimica Analitica è in grado di operare sui seguenti aspetti:
- Datazione di un reperto
- Autenticazione di un reperto
- Informazioni tecnologiche
- Informazioni aggiuntive
- Conservazione e restauro
- Studi di provenienza
Datazione di un reperto: Esistono numerose tecniche per la datazione di un reperto archeologico, che differiscono per il range temporale, per il tipo di materiali idonei all’analisi e per le applicazioni possibili. In linea di massima si può dire che tutti i materiali di interesse artistico-archeologico possono essere datati.
Autenticazione di un reperto: Le contraffazioni di opere d’arte sono, come è noto, molto comuni. Le tecniche della chimica analitica possono essere utilizzate per verificare l’autenticità di un reperto o di un oggetto prezioso.
Informazioni tecnologiche: Attraverso l’analisi chimica dei manufatti è possibile avere informazioni sulla tecnologia con cui sono stati creati nell’antichità.
Informazioni aggiuntive: L’analisi chimica dei reperti rinvenuti in uno scavo archeologico può fornire molte informazioni sugli usi e costumi dei popoli che hanno abitato le zone dello scavo. Ad esempio, è possibile seguire il declino dell’impero romano mediante lo studio dell’andamento decrescente del rapporto argento/rame nelle monete emesse dalle zecche imperiali, un fenomeno noto come debasement.
Conservazione e restauro: L’analisi chimica può fornire informazioni utili sullo stato di degrado di un reperto, rendendo così possibili interventi mirati di restauro.
Studi di provenienza: L’attribuzione di un reperto ad una provenienza geografica è un campo molto importante in archeologia. La chimica analitica risulta particolarmente utile nel fornire informazioni sulla provenienza dei reperti, in quanto la composizione chimica di un prodotto finito è legata alla composizione dei materiali di partenza; è quindi possibile discriminare oggetti prodotti in regioni geografiche diverse sulla base di parametri chimici o mineralogici quali composizione elementare, presenza di fasi cristalline particolari, ecc.
Tecniche analitiche: Una delle caratteristiche auspicabili delle tecniche analitiche che vengono utilizzate per l’analisi di materiali di interesse artistico-archeologico è la non distruttività. Dal punto di vista del chimico analitico, sono denominate non distruttive tutte le tecniche che preservano l’integrità del campione sottoposto all’analisi.
Le tecniche spettroscopiche: La maggior parte delle tecniche analitiche utilizzate in archeometria rientra nel gruppo di quelle definite spettroscopiche, basate cioè sull’interazione tra la materia e le radiazioni elettromagnetiche. L’intensità e il tipo di questa interazione possono essere sfruttati a scopo qualitativo per identificare elementi o composti chimici e a scopo quantitativo per determinarne la concentrazione nei dei campioni analizzati.