Impero. Un viaggio nell’Impero di Roma seguendo una moneta
Trasmissione di grande successo, Superquark, riesce a fondere la divulgazione col rigore scientifico semplificando senza banalizzare la storia e la scienza. Dai programmi televisivi ai libri oggi il passo è veramente breve, così il bravo Alberto Angela ha, ancora una volta, messo su carta un suo documentario tanto che sembra, letteralmente (suggestione della televisione), ci stia parlando quando lo leggiamo. Tra gli argomenti più volte toccati troviamo l’età dell’Impero romano: così lontano da noi cronologicamente ma anche così vicino perché tanto è rimasto (pensiamo solo alla quantità di monete!) e perché la società romana non era poi così diversa dall’attuale. L’autore non ha voluto fare una storia dell’Impero, ha invece voluto concentrarsi sulla vita quotidiana nelle varie province compiendo un viaggio ideale. Per compiere questo viaggio straordinario basterà seguire un sesterzio.
Soffermandoci sulle persone che via via entrano in possesso della moneta, scopriremo i loro volti, le loro sensazioni, il loro modo di vivere, le loro abitudini, le loro case. Passeremo così dalle mani di un mercante a quelle di uno schiavo, da una prostituta fino all’imperatore. Vivremo in prima persona le atmosfere dei luoghi, gli odori dei vicoli di Alessandria d’Egitto, i rumori degli scalpellini in una bottega di Atene… Il viaggio ovviamente è ipotetico, ma del tutto verosimile.
Il sesterzio che compie questo fantastico viaggio è di Traiano e lo vediamo illustrato in copertina (ma non in grandezza naturale ed è poi… piuttosto bruttino… logoro e con una vistosa frattura del tondello. Scusate il commento del collezionista: ma non potevano sceglierlo un po’ più bello? Ma una ragione c’è… lo si scoprirà nelle ultime pagine).
C’è davvero di tutto in questo libro e qualcosa riguarda anche l’uso della moneta. Ad esempio, si parla delle miniere spagnole in cui si scavava l’oro destinato a finanziare l’Impero e la sua politica espansionistica. Un apposito capitolo è dedicato all’uso di spezzare le monete per creare delle monete frazionarie (anche se forse sarebbe stato neglio puntualizzare il fenomeno dal punto di vista cronologico visto che non sembra attestato e diffuso in epoca traianea quando appunto è ambientato il viaggio ideale).
L’itinerario del sesterzio si conclude, o meglio, si ferma provvisoriamente in una tomba, utilizzato come obolo di Caronte. Nel 2010, 1893 anni dopo, quel sesterzio verrà nuovamente alla luce (in scavi ufficiali!) tutto ricoperto da una patina verdastra, dovuta all’ossidazione, ma è in perfette condizioni. La moneta finisce in un laboratorio per la pulizia e poi visto il suo eccellente stato di conservazione, si decide di esporla nelle vetrine di un grande museo di Roma.
Questo libro si conferma sicuramente come una lettura piacevolissima ed ai collezionisti di monete romane non parrà vero di seguire quel sesterzio per tutte le strade dell’Impero pensando che potrebbe aver incontrato alcune monete che giacciono nelle raccolte di oggi.
A. Angela
IMPERO. UN VIAGGIO NELL’IMPERO DI ROMA SEGUENDO UNA MONETA
Mondadori, 2010
14 x 22 cm, 508 pp.,
21 euro