Il 16 aprile scorso è stato ritrovato nei pressi di Bristol un quarto di statere d’oro di 2000 anni fa dell’antico sovrano inglese Bodvoc. E’ stato trovato da Dennis, che ha usato il metal detector per 33 dei suoi 53 anni e può giustamente essere definita “la scoperta della vita” per la sua importanza numismatica.
Questa piccola moneta – grande non più di un’unghia e dal peso di poco più di un grammo – é importante in quanto é il primo quarto di statere attribuito a questo poco conosciuto re inglese che era il sovrano della tribù celtica dei Dobunni nell’ultima parte del primo secolo prima di Cristo. Stateri d’oro di Bodvoc sono noti da oltre quattro secoli, recensiti dall’antiquario William Camden (1551-1623) e dall’autodefinitosi arci-druido William Stukeley (1687-1765) che erroneamente le attribuirono alla regina Boudica. Questo errore fu corretto nel 1864 dal numismtico John Evans che disse: “Non esiste nessuna prova che alcuna moneta sia stata battuta da Boudica, né pare che questa abbia esercitato il potere di regina, se non come leader di una piccola rivolta”.
Questa nuova scoperta di una moneta d’oro di Bodvoc é importante anche per un’altra ragione. Prima di questa scoperta solo un altro dei sovrani dei Dobunni – grazie alle loro monete sappiamo i nomi di sette di loro – si pensava avesse coniato dei quarti di statere, e quel sovrano era chiamato Corio, che probabilmente regnò nella stessa epoca di Bodvoc, forse un po’ più tardi. Grazie allo zelo di Dennis ora abbiamo due nomi di re dei Dobunni che batterono quarti di statere d’oro. Naturalmente, é possibile che anche uno o più degli altri cinque re – Comux, Catti, Inamn, Anted e Eisu – abbiano coniato dei quarti di statere; se così fosse, queste monete devono ancora venire alla luce.
Anche la iscrizione ed iconografia della nuova moneta di Bodvoc sono significative. Bodvoc é stato probabilmente il primo sovrano della regione occidentale a mettere il proprio nome sulle monete, proprio prima di Corio, e lo fa in un modo inequivocabile, come si vede nello statere. Seguendo l’esempio del precedente sovrano del sud Tincomarus che si autopromuoveva, il suo nome é decorato in grande e in grassetto nel rovescio piatto della moneta, sostituendo l’emblema a forma di albero dei precedenti statere senza iscrizioni dei Dobunni e l’ancora più familiare e astratta testa di Apollo vista nei precedenti quarti di statere senza iscrizioni delle regione del sud e dell’ovest. Questo vanaglorioso mezzo di pubblicità personale deve avere avuto lo stesso genere di impatto dei primi spot pubblicitari televisivi. Usurpando l’immagine consacrata del dio sole, precedentemente venerato in oltre centinaia di monete d’oro in Britannia e Gallia, e sostituendolo con il proprio nome, deve avere avuto molto coraggio. Chiaramente Bodvoc volle mettere il suo segno sul regno dei Dobunni.
Ma egli non era stupido. Al fine di mantenere buone relazioni con la dività del sole e i suoi rapperentanti sulla terra (i druidi) Bodvoc diplomaticamente mise un grande anello di sole sopra al cavallo dalla tripla coda e al centro dell’anello del sole, mise una piccola croce, come per dire: “Io riconosco il potere dell’onnipotente dio del sole e riconosco che il suo dominio si estende in tutti i quattro punti acardinali – est, ovest, nord e sud – e che egli regni ancora supremo (assieme a me) nelle terre dei Dobunni”. I cavalli dalla tripla coda dei Dobunni vengono dalla stessa razza dei cavalli dalla tripla coda dei Regini e degli Atrebates – importati dalla Gallia del nord attraverso lo Hampshire e il West Sussex. La piccole croce del sole fu probabilmente copiata dalla croce globulare degli statere d’oro dei Senoni o Carnuti della Gallia Celtica, alcuni dei quali sono stati ritrovati nel sud dell’Inghilterra.
In ogni modo, i più probabili prototipi per le teste sulle monete d’argento di Bodvoc a per il piccolo “triste” volto sopra al cavallo nei suoi statere d’oro furuno le monete di Tasciovanos, il re supremo dei Catuvellauni nell’Hertfordshire. Questo mi fa pensare che Bodvoc potrebbe essere stato di origine Catuvellauni (un fratello più giovane di Tasciovanos?) e che avrebbe ben potuto la parte settentrionale del Dobunni e stabilito la sua base di potere nella fortezza di Bagendon, vicino a Cirencester nel Gloucestershire – una teoria che ho discusso l’anno scorso (vedi Bodvoc and Cunobelin’s western ‘empire’, Chris Rudd List 120, Novembre 2011, p.2-6).
Il nome stesso di Bodvoc è appropriatamente combattivo e significa “corvo di battaglia” – un grande nome per un principe invasore dei Catuvellauni il cui nome tribale significa “unomini che eccellono in battaglia”. Bodvoc fu evidentemente un nome coniato a partire dalla famosamente spaventosa dea della guerra Badbh dalle antiche leggende irlandesi. La presenza della lettera C alla fine di BODVOC sulle monete significa che non siamo certi del suo nome completo, che potrebbe essere stato Bodvocos, Bodvocnatos ‘nato dal corvo di battaglia’ o Bodvocoveros ‘gigante del corvo di battaglia’. Potremo forse non sapere mai il suo nome completo, ma sappiamo che ne era così orgoglioso che lo stampò in grandi lettere latine sul suo quarto di statere d’oro così come nei suoi statere d’oro. Ben fatto, Dennis! Il suo pezzo unico, il quarto d’oro con la croce del sole di Bodvoc sarà messo all’asta a Aylsham, Norfolk, il 10 settembre 2012, da Elizabeth Cottam di Chris Rudd.
Credits
© chrisrudd@celticcoins.com
Traduzione di Massimo Bosi
Immagini
1, 3, 4, 5 Chris Rudd. 2 W.Stukeley, Twenty-three plates of the coins of the ancient British kings, R.Fleming, 1776. 6 Painting © Courtney Davis, www.courtney-davis.com
Riferimenti
www.celticcoins.com – il sito web di Chris Rudd
http://en.wikipedia.org/wiki/Dobunni – sul regno dei Dobunni (in inglese)
http://it.wikipedia.org/wiki/Dobunni – sul regno dei Dobunni (in italiano)