di Gianni Graziosi
Nel passato, nei periodi di grande instabilità politica, in occasione di rivolte, di guerre, si assisteva alla sparizione delle monete metalliche con tutte le conseguenti difficoltà nel commercio. Il metallo prezioso, ma anche quello cosiddetto vile, veniva tesaurizzato in attesa di tempi migliori. Spesso rame, ferro, piombo, stagno erano requisiti per essere utilizzati nella produzione di armi o attrezzature per l’esercito.
Un esempio emblematico, tra i tanti che si potrebbero fare, può essere fatto ritornando al 14 luglio 1789 quando il popolo di Parigi prese la Bastiglia ed ebbe inizio la Rivoluzione francese che operò una svolta irreversibile nella storia decretando la fine dell’Ancien régime. Tra i numerosi problemi affrontati dalla rivoluzione c’era anche la mancanza di metallo: rapidamente le monete in circolazione iniziarono a non essere sufficienti sia a causa dell’esportazione, una specie di fuga di capitali, che della tesaurizzazione.
Scarica articolo completo Quando le campane servivano per coniar sonanti monete tratto da Panorama Numismatico nr.347 Febbraio 2019