Costituiva forse un paradosso degli studi numismatici italiani. Le monete contemporanee, quelle in pratica del Regno d’Italia, erano tra le meno conosciute. Infatti, solo all’apparenza di loro si sapeva tutto: incisori, millesimi, provvedimenti legislativi. Mancava la pubblicazione della documentazione d’archivio esistente che, immancabilmente, deve accompagnare ogni studio approfondito.
È quello che, nel 2009, ha fatto, in una meticolosa ricerca archivistica presso le sedi istituzionali, in primis l’allora Regia Zecca, Domenico Luppino col suo Stato e collezionismo. Indagine sulla numismatica. Dalle prove e progetti alle leggende numismatiche italiane (1730-2002), che ha segnato una tappa fondamentale nella storia degli studi numismatici, nato sia dalla passione dell’autore, sia dalle indagini della Guardia di Finanza sugli abusi avvenuti nella gestione della Zecca romana.
Quasi come una naturale conseguenza di quel primo lavoro, nasce ora un catalogo sulle prove e i progetti dopo quello, pionieristico ed ancora assai usato, di Antonio Pagani uscito nel 1957 e quello di Eupremio Montenegro del 1995. Importanti contributi furono dati, inoltre, da Mario Lanfranco, che fu direttore della Regia Zecca, e da Mario Simonetti. L’autore presenta questo lavoro come il primo di una serie che comprenderà le prove, i progetti, i saggi monetari con la documentazione relativa di tutte le zecche italiane attive nell’età contemporanea. Dopo Casa Savoia, nei prossimi anni sono previsti i volumi sulla Liguria e il Piemonte, sulla Lombardia e via di seguito.
Dopo la presentazione di Eupremio Montenegro, che ricorda il posto di primo piano rappresentato nel collezionismo italiano dalle prove e dai progetti del Regno d’Italia, l’autore commemora Antonio Pagani tracciando nel contempo la storia degli studi in questo particolare settore della numismatica non limitandosi al solo periodo del Regno d’Italia o della Repubblica ma andando anche indietro nel tempo per indagare nella gestione delle zecche preunitarie. Segue un intervento del compianto ed indimenticato amico Mario Traina in occasione di un convegno del 2001. Come sempre, con le sue schiette parole, Traina ha denunciato tutte le magagne giuridiche e burocratiche alla base del collezionismo e della produzione delle prove e dei progetti.
Vi è poi l’ampia trattazione di un annoso problema: il giudizio espresso sulla qualità delle monete. L’autore propone esempi di monete da collegare ai consueti gradi di conservazione da M (mediocre) a FDC ed Eccezionale, quest’ultimo recentemente introdotto nel catalogo Montenegro. A questa è stata aggiunta una scala di dieci numeri per tentare di individuare con maggior precisione lo stato di conservazione di una moneta cercando pure di darne una più obiettiva valutazione economica.
Veniamo, finalmente, al catalogo vero e proprio, che si apre con Vittorio Amedeo II (1675-1730), e descriviamo come sia strutturato. Ad ogni prova o progetto, o, come si dirà, presunto tale, viene dedicata una scheda che comprende una precisa descrizione della stessa e le note a corredo. Per mettere ordine al settore, ha usato una serie di sigle che si trovano elencate a pagina XXVII. Ogni sigla corrisponde ad una tipologia (l’autore ha compreso però in una sola tipologia sia le prove che i progetti) ed ogni esemplare è contraddistinto dalla sigla di appartenenza (ad esempio PP per le “prove, progetti, saggi monetari”) e da un numero progressivo. Categoria a parte è quella delle rarità numismatiche (sigla RN), cioè di quelle monete emesse in pochissimi esemplari che l’autore ha ritenuto essere delle eventuali emissioni propedeutiche a successive emissioni su ben più ampia scala. Sono altresì riprese spesso le citazioni da altri autori e le descrizioni dai cataloghi d’asta. Proprio per sottolineare l’importanza di questi ultimi nella documentazione delle prove e dei progetti, sono citati i passaggi in vendita pubblica con indicazione anche del prezzo di realizzo in modo da fornire utili indicazioni per raccoglitori ed operatori professionali. Vengono inoltre fornite informazioni su rarità e valutazioni nei diversi stati di conservazione.
Il catalogo impressiona per la vastità e il rigore dell’indagine. Praticamente ogni catalogo d’asta dell’Otto e Novecento è stato passato al setaccio per ricercare le prove ed i progetti qui citati. Per completezza sono stati censiti da Luppino anche quegli esemplari ritenuti prove o progetti ma per i quali egli non condivide il giudizio. Sono altresì comprese le produzioni private a nome di Umberto II (pp. 523-526), che l’autore identifica giustamente come pezzi di fantasia oppure come medaglie. Sarebbero davvero innumerevoli gli spunti e gli argomenti proposti da questo lavoro. Qui vogliamo soltanto sottolineare come esso rappresenti un punto di riferimento indispensabile non solo per chi è appassionato del settore delle prove e dei progetti ma per tutti coloro che collezionano monete del Regno d’Italia e della Repubblica. Un plauso va fatto anche all’editore per la veste grafica impeccabile, essendo il volume interamente a colori e con la copertina cartonata.
D. Luppino
Prove progetti e rarità numismatiche della monetazione italiana (dal secolo v al 2002). I. Casa Savoia 1713-1946
Eupremio Montenegro Editore
Torino 2012
21 x 30 cm, 586 pp.
150,00 euro
Disponibile presso:
Eupremio Montenegro Editore
C.so Vittorio Emanuele II, 65, Torino
Tel. 011 546365
Anteprima dell’autore sul nostro sito www.panorama-numismatico.com e sul numero 273 di maggio 2012 di Panorama Numismatico.