Ha davvero ragione Domenico Luppino quando scrive, nella sua presentazione, che sta affrontando un’impresa titanica.
Egli vorrebbe esaminare prove, progetti, saggi monetari apparsi in Italia con la documentazione relativa. In pratica, il piano dell’opera è simile a quella che ormai è un classico della bibliografia numismatica italiana, il Prove e progetti di Antonio Pagani apparso nel 1957 e ormai divenuto quasi introvabile. All’epoca Pagani se l’era cavata con poco più di 150 pagine senza però dilungarsi con analisi e introduzioni. Oggi invece la materia è notevolmente aumentata non solo perché sono venuti alla luce materiali del tutto inediti, quanto piuttosto perché ogni prova e ogni progetto vanno opportunamente commentati e studiati essendo ormai insufficiente una breve e secca descrizione.
L’autore ha pianificato ben 11 parti. Nel 2011 è stata pubblicata la prima parte, quella dedicata ai Savoia. Le successive sono, grosso modo, distribuite per area geografica. Quale appendice alla prima parte è da considerarsi il presente volume poiché le autorità albanesi per le proprie esigenze monetarie, tra il 1926 e il 1938, utilizzarono la zecca di Roma. Erano gli anni che videro Ahmed Zogu prima presidente della Repubblica, 1925, e poi, dal 1928, re.
Proprio questo stretto legame con la zecca di Roma, così come il fatto che l’oro fosse coniato con le stesse caratteristiche d’oltre Adriatico, ha sempre fatto sì che le monete di Zogu fossero considerate un poco italiane. A parte il Pagani che ne ha descritto le prove e i progetti, la monetazione albanese è stata censita in diversi lavori in lingua italiana.
Complice poi il crescente interesse da parte dei paesi dell’Est, anche le monete dell’Albania stanno conoscendo un ottimo successo commerciale per cui un libro come questo non può che essere accolto con favore e curiosità.
Dopo un ampio esame delle problematiche legate agli stati di conservazione e alla loro determinazione, il libro entra nel vivo con una breve storia dell’Albania. Agli inizi del XX secolo l’Albania era il paese più arretrato d’Europa. Una rivoluzione nel 1924 portò al potere Ahmed Zogu che si autonominò primo ministro, poi presidente della Repubblica, infine re. Nel 1939 l’Albania fu invasa dagli italiani e Vittorio Emanuele III assunse la corona d’Albania.
Già nel 1926 nel Paese fu affrontato il problema della riforma monetaria decidendo di assumere il franco albanese come valuta. Si stabilì che il franco albanese fosse equivalente al franco dell’Unione monetaria latina. Come si è detto, mancando in Albania una zecca modernamente attrezzata, si decise di coniare le nuove monete a Roma. I modelli furono all’inizio opera di Giuseppe Romagnoli che si avvaleva dell’incisore Attilio Motti.
Per quel che riguarda il catalogo, si noterà che ogni moneta è stata descritta con tutti i riferimenti bibliografici e con citazione dei più recenti e importanti passaggi in vendita pubblica. Numerosi ingrandimenti permettono di apprezzare meglio la bellezza di queste monete.
Questo libro, ben curato anche dal punto di vista editoriale essendo interamente a colori e avendo la copertina cartonata, di certo diventerà un punto di riferimento per il collezionista specializzato.
Domenico Luppino
PROVE PROGETTI E RARITA’ NUMISMATICHE DELLA MONETAZIONE ITALIANA TENTATIVO DI UN CATALOGO GENERALE
Appendice al I volume ALBANIA
Montenegro Edizioni Numismatiche 2014
pp. 38
21 x 30 cm
35 euro