È sicuramente azzeccato il sottotitolo di questo libro: molte piastre papali sono autentici gioielli numismatici e capolavori d’arte. La piastra, infatti, con le sue grandi dimensioni (arriva anche a 44 mm di diametro), consentiva all’artista di esaltare al massimo le proprie doti e, contemporaneamente, a chi la osservava, permetteva di apprezzarle. Del resto, è come se dovessimo ammirare in un museo un quadro di grandi dimensioni oppure una miniatura. È ovvio che il quadro attiri subito l’attenzione!
Anche se la prima piastra fu coniata da Sisto V (1585-1590), gli autori fanno partire il loro catalogo dagli scudi e relative frazioni fatti coniare da Clemente VII assediato in Castel Sant’Angelo durante il sacco di Roma nel 1527. Il titolo dell’opera, si legge infatti nella presentazione, potrebbe trarre in inganno, poiché vengono menzionate solo le piastre e gli scudi, mentre invece vengono esaminati anche i loro diretti frazionali, ovvero le mezze piastre ed i mezzi scudi. La scelta del titolo, quindi, è più “letteraria” che “scientifica”, in quanto il testo ripercorre la storia dei massimali d’argento dello Stato della Chiesa, i quali, con la loro bellezza, propagandavano in maniera diretta ed inequivocabile il messaggio dei Pontefici e della Santa Romana Chiesa.
Dicevamo che la prima piastra o scudo d’argento del valore nominale pari a 10 giuli fu coniata da Sisto V al titolo di 916 millesimi e al peso di 31,99 grammi. L’emissione fu piuttosto abbondante e la moneta ebbe sicuramente successo ma, perché la moneta si affermasse definitivamente nel sistema monetario pontificio, occorre aspettare il secolo successivo. Un gran numero di piastre fu battuto da Urbano VIII (1623-1644), da Clemente X (1670-1676) e, soprattutto, dai papi successivi: Innocenzo XI (1676-1689) e XII (1691-1700) e Clemente XI (1700-1721).
Quel che stupisce e affascina i collezionisti, nella piastra, è soprattutto la varietà delle tipologie. Spesso al diritto si trova il ritratto del pontefice e al rovescio una gran varietà di soggetti. L’elenco sarebbe lungo ma qui vogliamo ricordare i bellissimi rovesci di Innocenzo XII col trono di San Pietro, col porto di Anzio e con gli Ebrei che raccolgono la manna nel deserto, e di Clemente XI con San Pietro sulla barca.
Molte piastre portano il nome dell’autore. Spesso si tratta di veri artisti e non di semplici artigiani. Nominiamo, tra i tanti, Gaspare Morone Mola, Ferdinand di Saint Urbain e Hermenegildo Hamerani ma altri sicuramente meriterebbero di essere citati.
Per tutte queste ragioni il libro di D’Andrea, Andreani e Novelli sarà molto apprezzato dai collezionisti. Il testo, a dire il vero, allarga la sua sfera d’azione ben oltre la piastra strettamente detta, per arrivare a tutte le monete pontificie di largo modulo. Oltre la già citata monetazione di Clemente VII in Castel Sant’Angelo, cioè con i ducati e i mezzi ducati in argento coniati per pagare le truppe imperiali che stavano saccheggiando la Città eterna, comprende anche le mezze piastre del Sei e Settecento nonché la monetazione bolognese coeva da 80 e 40 bolognini e, a seguire, degli scudi e mezzi scudi di Pio VI, pontefice col quale si chiude il volume. Comprende altresì la produzione delle altre Legazioni, oltre a Bologna, come Avignone e Ferrara.
Ogni moneta è ben descritta e vengono forniti i riferimenti bibliografici ad opere precedenti. Le fotografie sono a colori, purtroppo non tutti gli esemplari vengono illustrati: pazienza per quelli ritenuti di estrema rarità ma non si capisce la mancanza per alcuni indicati come comuni o facilmente riproducibili, ad esempio quelli riportati nel libro di Muntoni. Forse una eccessiva fiducia è stata data ad alcune descrizioni già del Cinagli ma per le quali non è mai stato fatto alcun riscontro effettivo. Inoltre, avrebbe giovato qualche commento ulteriore in merito alle varianti per le quali talvolta non si percepiscono immediatamente le differenze da una all’altra.
Di ogni moneta viene indicato il grado di rarità mentre un prezzario a parte fornisce dei valori di mercato con valutazioni per le conservazioni BB, SPL e FDC. Il libro è di facile utilizzo e risulta essere una piacevole guida in un campo collezionistico davvero affascinante.
A. D’Andrea – C. Andreani – A. Novelli
PIASTRE E SCUDI PAPALI – Gioielli numismatici e capolavori d’arte
Edizioni D’Andrea 2013
pp. 206
22 x 31 cm
55,00 euro
Piastre e scudi papali: gioielli numismatici e capolavori d’arte – Piastre, scudi, mezze piastre e mezzi scudi dal sacco di Roma all’invasione di Napoleone (1523-1799) è disponibile sullo shop di Nomisma a 55 euro + costi di spedizione.
E’ disponibile anche la versione in inglese: The papal piastra and scudo: numismatic jewelry and artistic masterpieces.