Nell’ambito delle manifestazioni organizzate sotto l’egida del Comitato nazionale per il 150° anniversario dalla nascita di Guglielmo Marconi (Bologna, 1874-Roma, 1937), il Museo Civico Archeologico del Settore Musei Civici Bologna dedica allo scienziato premio Nobel il quinto appuntamento espositivo della rassegna Il Medagliere si rivela, volta a far conoscere al grande pubblico la ricchissima raccolta numismatica conservata nelle proprie collezioni.
La mostra Il Medagliere si rivela. Guglielmo Marconi nelle collezioni numismatiche del Museo Civico Archeologico di Bologna, a cura di Paola Giovetti e Laura Marchesini, è liberamente fruibile nell’atrio del museo dal 16 gennaio al 2 marzo 2025. L’esposizione si ricollega idealmente alla sezione Ruolo della radio nella esplorazione e scienza polare visibile all’interno della mostra Artico. Viaggio interattivo al Polo Nord, ideata e curata dal Consiglio nazionale delle Ricerche, che si svolge in contemporanea, dal 16 gennaio al 2 marzo 2025, nella Sala Mostre dello stesso Museo Archeologico di Bologna.
Il Circolo del Collezionista di Suzzara (MN) organizza per il 1 maggio 2025 il 27° Convegno Filatelico Numismatico Fumettistico e del piccolo collezionismo presso il Parco Fiera Millenaria di Gonzaga (MN), Padiglione 5, in concomitanza con la Mostra Mercato del “C’era una Volta”, nella piazza principale e vie limitrofe di Gonzaga.
La manifestazione si è strutturata nel tempo come un grande appuntamento per gli appassionati del collezionismo, professionisti ed operatori del settore e va ad innestarsi nel network delle Fiere Nazionali di Antiquariato e Collezionismo. Sono confermati i più importanti espositori provenienti da tutta Italia.
Orario: 9.00-18.00
Ingresso e parcheggio gratuiti. (altro…)
È uscito il nuovo numero di «Panorama Numismatico» (n. 412, gennaio 2025).
In copertina, Renzo Bruni e Alberto Cavallaroni, in Il tipo-litografo Edmondo Fontana, artista amante del Liberty autore dei disegni di alcune medaglie ferraresi del primo quarto del XX secolo, parlano approfonditamente di questo artista e delle medaglie di cui eseguì i disegni.
Troverete, all’interno
Per le curiosità numismatiche:
- Tra i numerosi simboli della Rivoluzione francese si ricorda il berretto frigio, copricapo conico con la punta ripiegata in avanti, che si trova anche su alcune monete, come racconta Gianni Graziosi in Un simbolo rivoluzionario: il berretto della libertà.
Battezzata da Ugo Foscolo «tempio dell’itale glorie», la Basilica di Santa Croce è uno dei più straordinari edifici religiosi fiorentini. Costruita a partire dal 1294 su progetto di Arnolfo di Cambio per volere del più antico nucleo fiorentino di frati francescani, la chiesa venne concepita come un vasto luogo di preghiera e di culto che ancora oggi vanta il primato di essere tra le più grandi chiese francescane.
La basilica fu eretta grazie al contributo economico delle più importanti famiglie della città e, come ricompensa, i frati diedero la possibilità ai membri di queste casate di essere seppelliti all’interno della basilica. I più celebri artisti, toscani e non, vennero chiamati per decorarle: le cappelle Peruzzi e Bardi hanno entrambe affreschi di Giotto con Storie di San Giovanni e Storie di San Francesco, la cappella Riccardi affreschi di Giovanni da San Giovanni e tele di Matteo Rosselli, la cappella Salviati una grande pala del veronese Jacopo Ligozzi.
Chi crede che sulle monete del Regno d’Italia, perché molto recenti, si sappia tutto o si sia scritto di tutto, dovrebbe leggere il libro Davide Calandra. I segreti della quadriga, curato da Andrea Dalla Valle e Alessio Sena. Si tratta della storia di alcune monete di Vittorio Emanuele III contraddistinte da una quadriga al rovescio e realizzate su modelli dello scultore Davide Calandra ritrovati per puro caso: le ben note monete da una, due e cinque lire coniate tra il 1906 ed il 1914.
Il libro traccia la storia di queste monete partendo dalla riforma dell’intera monetazione metallica italiana avvenuta dopo la salita al trono di Vittorio Emanuele III nel 1900. Infatti nei primi anni del regno fu evidente come la produzione del nuovo sovrano dovesse essere rinnovata per cui si decise di costruire una zecca più moderna ed efficiente e di produrre monete che mutassero la monotonia che aveva contraddistinto le precedenti emissioni.