di Lorenzo Bellesia – da Panorama Numismatico, nr. 251/maggio 2010
UNA MONETA ANONIMA MEDIEVALE E’ STATA ATTRIBUITA A MODENA. E’ PROPRIO COSI’? E POI… E’ DAVVERO UN DENARO COME SCRIVE IL CNI?
Tra le monete medievali di Modena ad un attento esame una risulta di particolare interesse. Eccone la descrizione:
E’ disponibile – agli abbonati e sul negozio online di Nomisma – il nuovo numero di Panorama Numismatico, nr. 251/maggio 2010.
La mostra espone, nel Medagliere Reale riallestito, una selezione di monete e medaglie dei Savoia degli anni tra l’acquisizione della Sindone nel 1453 e la solenne Ostensione di Torino del 1578, avvenuta alla presenza dell’Arcivescovo di Milano Carlo Borromeo. (altro…)
di Giuseppe Carucci – da Panorama Numismatico 239/aprile 2009
UNA STORIA DAL MEDIOEVO ALL’ETA’ MODERNA DELLA MONETA VISTA SOTTO IL PROFILO ARTISTICO
Imprimendo il suo marchio su un pezzo di metallo, cioè sulla moneta, lo Stato mirava non solo a garantire il peso e la purezza del metallo, non solo a usare la moneta come mezzo di comunicazione di massa, ma anche a coniare monete belle, soprattutto quelle in oro e argento. Lo splendore dell’oro e lo scintillio dell’argento diventano di per sé equivalenti a dindicatori di bellezza. Le monete furono usate anche come decorazioni di capi di vestiario e di vasellame. Alla figura 1 è riportato un dettaglio di un abito femminile tradizionale di una popolazione del Volga fatto di monete cucite nel tessuto. Le monete qui presenti abbracciano un periodo cronologico da Ivan il Terribile fino alla metà del XIX secolo. A partire dal Rinascimento divenne moda in Europa abbellire coppe d’oro e d’argento con monete saldate sulla superficie dell’oggetto.
Continuano le uscite nella collana delle Monete Italiane Regionali (MIR), collana iniziata ormai diversi anni fa da Alberto Varesi e che ha conosciuto un grande successo basato essenzialmente su due elementi. Il primo è la praticità di consultazione: descrizioni semplici e standardizzate, fotografie posizionate direttamente sopra la descrizione, riferimenti bibliografici e dati tecnici essenziali ma completi. Il secondo elemento è la presenza delle valutazioni di mercato. Come noto, per molti settori della numismatica italiana non ci sono prezzari e, per avere un’idea del valore di una moneta, occorrerebbe sfogliare i cataloghi d’asta ed avere molta fortuna oltre che tanta pazienza. I manuali MIR invece permettono di avere subito una idea del valore e della rarità. Rappresentano perciò un ottimo vademecum per il collezionista ed un riferimento bibliografico per il commerciante.