Da qualche anno è in corso di pubblicazione una collana, chiamata Antiche monete dedicata alle monete di alcune zone dell’Italia centrale. Finora hanno visto la luce le seguenti monografie: Teramano, Pescarese e Teatino, Aquilano, Tiati, Puglia, Molise, Daunia, Peucezia, Messapia. Oltre al libro che qui recensiamo, sono previste due altre monografie dedicate alle monete napoletane da Filippo II a Carlo III ed alla monetazione di Taranto in età greca.
Questo libro descrive tutta la produzione della zecca dell’Aquila da Ludovico I d’Angiò (1382-1384) a Carlo V (1519-1556). La città rappresentò infatti un punto importante per il rifornimento di circolante per tutta l’Italia centro meridionale in particolare come supporto della zecca di Napoli dalla quale riprende moltissime tipologie. Proprio per questa sinergia tra le zecche dell’Aquila e di Napoli, la corretta identificazione del centro di emissione rappresenta uno dei punti di maggior interesse e di più accesa discussione tra gli studiosi ed i collezionisti di monete del Regno di Napoli.
Questa ricerca tenta perciò di fare il punto sugli studi riguardanti la zecca e di formare un catalogo delle tantissime varianti note delle emissioni aquilane, in particolare quelle di rame.
Dopo alcuni brevi capitoli introduttivi, riguardanti le tipologie monetali battute nella città, gli zecchieri qui attivi e la morfologia delle emissioni, si passa ai capitoli dedicati ai vari regnanti.
Ogni capitolo si apre con una breve biografia, quindi si affrontano i problemi strettamente numismatici facendo i dovuti confronti con le opere precedenti, in particolare quelle del Lazari, del Cagiati e di Pannuti e Riccio. Davvero tanti i problemi affrontati quali le datazioni e le differenziazioni rispetto alla zecca di Napoli.
di Gianni Graziosi – da Panorama Numismatico, nr. 251/maggio 2010
Navigando in internet si possono reperire notizie curiose, insolite, strane, stravaganti, aneddoti ed altro ancora. Ad esempio nel sito www.repubblicadialcatraz.com si può leggere che, il 25 luglio 2009, è nata la Libera Repubblica di Alcatraz, fondata sulla poesia, per secessione dall’Italia. La neonata micronazione ha scelto la bandiera e deciso di stampare passaporti, francobolli, autoadesivi ed anche, ovviamente, di far coniare “monete” e stampare “banconote”. La valuta scelta è il talento. Oltre a tutto questo è stata scritta la costituzione e sono stati definiti alcuni ministeri. Troviamo così il ministro dell’Amicizia e dell’Amore universale, il ministro dei Pensieri Buoni e Belli ed anche il ministro delle Relazioni Extraterrestri nel cui programma c’è il progetto della costruzione di una base di benvenuto per marziani ed affini. Per diventare cittadino basta inviare una richiesta tramite un forum automatico. La cittadinanza è gratuita, ma sono venduti numerosi gadget. Attualmente i cittadini sono 55. (altro…)
da Panorama Numismatico nr.252 – Giugno 2010
Ancora dalla rivista Rassegna Numismatica del giugno 1933. Ancora un racconto su un tesoro. Ma questa volta andiamo in Polonia.
Viene trovato un cofano di artiglieria pieno di monete. Un tesoro poi conteso dalle autorità e l’astuto contadino che l’ha trovato che lo sorveglia giorno e notte grazie anche ad un sistema d’allarme ante litteram…
La Diocesi di Imola ebbe tre vescovi davvero particolari perché raggiunsero l’apice della carriera ecclesiastica diventando pontefici.
Si tratta di Alessandro VII, Pio VII e di Pio IX. In particolare gli ultimi due pontefici hanno lasciato un profondo ricordo nella città e la città stessa ne è riconoscente ancora oggi promuovendo iniziative culturali a loro dedicate. A Pio IX sono state dedicate due pubblicazioni nel 1992 e nel 2000, mentre Pio VII è il soggetto di una mostra che comprende, oltre a quadri, sculture, incisioni, mobili, oggetti di culto ed arredi sacri, una nutrita sedie di medaglie.
Il cardinale Gregorio Barnaba Chiaramonti divenne vescovo di Imola nel 1785 e rimase titolare della Diocesi anche dopo il 14 marzo 1800, data della sua elezione al pontificato, nominando il suo successore solamente nel 1816. Furono anni molto difficili per la Chiesa e per il suo pontificato in particolare a causa delle persecuzioni che ebbe da parte delle autorità francesi, culminate con la deportazione in Francia (fatto che, tra l’altro, comportò la sospensione della tradizionale emissione della medaglia annuale per gli anni di pontificato tra il IX ed il XIV).