E’ in spedizione il nuovo numero di Panorama Numismatico. Ecco gli articoli:
– Roberto Diegi, Le monete di Caro, Carino e Numeriano – Pag. 3
– Francesco di Rauso, Un’inedita medaglia militare di Pio IX opera dell’incisore napoletano Luigi Arnaud – Pag. 9
– Stefano Di Virgilio, Monete e medaglie italiane del Gabinetto Numismatico di Dresda – XIV inserto – Pag. 25
– Francesco Punzi, Nel nome di Carlo V imperatore – Pag. 41
– Marco Bianchi, Varianti di conio e ribattiture insolite nelle monete di Maria Luigia per Parma – Pag. 51
– Curiosità numismatiche – Pag. 55
– Mostre e Convegni – Pag. 61
– Aste in agenda – Pag. 63
Il numero 254 è disponibile nel negozio online di Nomisma o per gli abbonati (cliccare qui per abbonarsi). Per chi non è abbonato, il prezzo del fascicolo è di 5 euro più 2 euro di spese postali (per l’Italia).
Con questa dedicata a Traiano l’autore D.Leoni ha iniziato una collana di monografie sugli imperatori romani e le loro monete. Ciascuna monografia esaminerà la vita, l’ascesa al potere, i successi e le sconfitte degli imperatori. Insieme saranno descritte le trasformazioni della società romana, i monumenti dell’impero, gli dei, il tutto attraverso quell’eccezionale documento storico costituito dalle monete. Non per niente l’autore ha proposto come sottotitolo: percorso storico-culturale svolto tra le immagini più significative delle monete battute durante il regno dei più importanti imperatori romani.
Dopo una biografia di Traiano, inizia subito la rassegna delle emissioni, in particolare di quelle, molto famose, con le opere pubbliche intraprese da questo imperatore: il porto, l’Aqua Traiana, l’arco di trionfo, la via Traiana, il Circo massimo, il Foro, la Basilica Ulpia, la Colonna Traiana, l’Ara maxima Herculis invicto, il ponte sul Danubio ed il tempio di Giove. Seguono aspetti della storia romana evidenziati nella monetazione di Traiano, per esempio, le campagne dacica e partica. Un capitolo riguarda alcune monete provinciali proposte senza un ordine particolare.
Il libro è strutturato a schede. Accanto alla moneta, descritta con riferimento al RIC, troviamo un ampio commento storico.
Quaderni di Panorama Numismatico – di Francesco di Rauso e Gionata Barbieri – da Panorama Numismatico nr.248/Febbraio 2010
Elia Pulcheria, Santa ed imperatrice dell’Impero Romano d’Oriente, è la protagonista di una medaglia coniata nella zecca di Napoli nel 1862, nella quale sono nascosti dei particolari a dir poco equivoci per il momento storico in cui venne realizzata.
Nel corso di questo articolo discuteremo, grazie ad alcuni documenti consultati presso i principali archivi napoletani ed altro materiale costituente pronunciamento ufficiale della Chiesa, per quali motivi Ella venne venerata a Napoli in quel periodo e, soprattutto, perché un incisore napoletano di nome Luigi Arnaud abbia inciso questo conio.
Iniziamo con la descrizione sintetica della medaglia, poi passeremo ad una panoramica storico-numismatica che intende rammentare ai lettori chi era Elia Pulcheria.
di Francesco di Rauso – da Panorama Numismatico nr.242/Luglio-Agosto – nr.243/Settembre – nr.244/Ottobre 2009
LE MEDAGLIE NAPOLETANE DI GIOACCHINO MURAT SONO TRA LE MIGLIORI DELL’OTTOCENTO ITALIANO MA PER I COLLEZIONISTI C’E’ ANCHE IL PROBLEMA DEI RICONI. FRANCESCO DI RAUSO CI AIUTA AD INDIVIDUARLI.
A poco più di due secoli dall’assunzione al trono di Napoli di Gioacchino Murat (1808) ritengo utile, attraverso il presente articolo, rievocare la memoria di questo grande e valoroso sovrano.
Nel 1815 dopo il ritorno di Ferdinando IV di Borbone sul trono di Napoli (questa volta senza la consorte Maria Carolina ed il fedele Acton, entrambi morti durante l’esilio in Sicilia) si volle cancellare, almeno dalle monete in circolazione, il ricordo della Repubblica Napoletana e degli usurpatori napoleonici ritirando dalla circolazione (nel periodo compreso tra il 1815 ed il 1848) numerose piastre da 120 grana e ribattendo su d’esse la nuova impronta borbonica. Gli esemplari sottoposti a questa operazione sono riconoscibili da quelli ordinari, grazie ad una R posta al dritto. Come già accennato in un mio precedente articolo (Le reimpresse: due monete in una – Panorama Numismatico, Maggio 2001), la storia non si può cancellare (tanto meno in numismatica) e ciò ci viene ricordato ogni qual volta che sotto le effigi Ferdinando IV e dei suoi successori, fa capolino la fronte di Giuseppe Napoleone o qualche ciocca di capelli di Murat.
di Pierluigi Debernardi – da Panorama Numismatico nr.232/Settembre 2008 e nr.233/Ottobre 2008
E’ POSSIBILE MISURARE IL CONTENUTO DI ARGENTO NELLE MONETE REPUBBLICANE? SONO STATE UTILIZZATE MOLTE TECNICHE MA ORA L’AUTORE PROPONE UNA TECNICA SEMPLICE ED AFFIDABILE BASATA SUL PESO SPECIFICO. ECCONE I RISULTATI.
Introduzione e motivazioni
La monetazione argentea nella Roma repubblicana costituisce un argomento di grande interesse per studiosi e collezionisti. Sensibili progressi in questa disciplina sono stati ottenuti negli ultimi decenni, soprattutto in seguito alla pubblicazione dell’opera del Crawford, Roman Republican Coinage (RRC) (1. M.H. Crawford, (1974). Roman Republican Coinage, Cambridge University Press, 1982 reprint.), che resta il lavoro di riferimento in questo campo. Tuttavia andando in profondità nell’argomento non può non apparire chiara la necessità di ulteriori studi ed approfondimenti.