La stampa britannica ha dato ampio risalto ad una importantissima scoperta di carattere storico-numismatico. In aprile, nel sud-ovest della Gran Bretagna, un appassionato ricercatore col metal detector ha trovato una grande giara strapiena di monete romane sepolta ad appena 30 centimetri sotto la superficie. Resistendo alla tentazione di far tutto da sé, ha avvertito le autorità cosicchè la giara è stata recuperata con tutte le cautele del caso salvandone l’integrità ed il contesto archeologico. Una volta esaminate le monete si è appurato che erano ben 52.500 per un peso di circa 160 chilogrammi! A giudicare dalle fotografie pubblicate sulla stampa si trattava in prevalenza di antoniniani romani della seconda metà del III secolo. Abbiamo notato i soliti nomi del periodo, in particolare Probo e Caro, ma anche emissioni cosiddette galliche a nome dei Tetrici. A giudicare dalla prima impressione non si è trattato di un tesoro di grande pregio perché questi antoniniani dovevano essere di bassissima mistura se non proprio di rame. Presenti anche monete a nome dell’usurpatore Carausio che infatti ebbe la sua sede nell’isola. Tra queste la stampa ha pubblicato le foto di esemplari davvero spettacolari.
di Francesco Punzi – da Panorama Numismatico nr.254/Settembre 2010
L’ETERNO SOGNO DI FAR RIVIVERE LA ROMA DEI CESARI NELLE QUADRUPLE E DOPPIE NAPOLETANE
Premessa storica
Sotto il dominio di Carlo V si ebbero in Napoli tre avvenimenti di grande portata che vennero riportati su monete coeve.
Il primo avvenimento fu l’assedio sostenuto in Napoli, nel 1528, dagli Imperiali comandati da Filippo d’Orange, contro le forze francesi di Odetto di Foix, signore di Lautrec e maresciallo di Francia, che invano cercò di occupare la città. L’assedio durò oltre tre mesi, dal maggio all’agosto, ma alla fine i Francesi, morto il Lautrec di peste il 15 agosto 1528, furono costretti a sgomberare il campo. Tale evento è ricordato su due pezzi di altissima rarità, cioè lo scudo ed il mezzo scudo ossidionale (fig.1).
Il secondo avvenimento fu il tentativo, compiuto dal vicerè, don Pedro de Toledo, nel 1547, di introdurre a Napoli l’Inquisizione di Spagna, essendosi incominciato a diffondere tra il popolo un movimento protestante di tipo particolare, facente capo a Giovanni di Valdès, che cercava di convertire il popolo. Il vicerè fece bruciare in pubblico tutti i libri della dottrina di Lutero e chiamò da Roma il tribunale dell’Inquisizione.
La moneta può essere vista sotto molteplici punti di vista. L’economista la vede come un mezzo di scambio o come riserva di valore e lo storico può vederla come espressione politica. La moneta è un semplice pezzo di metallo oppure di carta senza alcun valore intrinseco, oggi può anche essere pura convenzione, semplicemente dematerializzata. La moneta è però anche un simbolo.
Il simbolo di un’epoca, di una ideologia, di una ribellione, di una passione, e di mille altri aspetti. E proprio per cercare di vedere come questo simbolo sia stato percepito attraverso i secoli sono stati organizzati due incontri dal titolo Valori e disvalori simbolici delle monete grazie all’iniziativa di Lucia Travaini e Grado Giovanni Merlo e con questo libro a farne da cassa di risonanza.

In copertina: Ritratto di Pio IX opera di Giacomo Conca; a fianco la medaglia militare inedita opera di Luigi Arnaud.
E’ in spedizione il nuovo numero di Panorama Numismatico. Ecco gli articoli:
– Roberto Diegi, Le monete di Caro, Carino e Numeriano – Pag. 3
– Francesco di Rauso, Un’inedita medaglia militare di Pio IX opera dell’incisore napoletano Luigi Arnaud – Pag. 9
– Stefano Di Virgilio, Monete e medaglie italiane del Gabinetto Numismatico di Dresda – XIV inserto – Pag. 25
– Francesco Punzi, Nel nome di Carlo V imperatore – Pag. 41
– Marco Bianchi, Varianti di conio e ribattiture insolite nelle monete di Maria Luigia per Parma – Pag. 51
– Curiosità numismatiche – Pag. 55
– Mostre e Convegni – Pag. 61
– Aste in agenda – Pag. 63
Il numero 254 è disponibile nel negozio online di Nomisma o per gli abbonati (cliccare qui per abbonarsi). Per chi non è abbonato, il prezzo del fascicolo è di 5 euro più 2 euro di spese postali (per l’Italia).
Con questa dedicata a Traiano l’autore D.Leoni ha iniziato una collana di monografie sugli imperatori romani e le loro monete. Ciascuna monografia esaminerà la vita, l’ascesa al potere, i successi e le sconfitte degli imperatori. Insieme saranno descritte le trasformazioni della società romana, i monumenti dell’impero, gli dei, il tutto attraverso quell’eccezionale documento storico costituito dalle monete. Non per niente l’autore ha proposto come sottotitolo: percorso storico-culturale svolto tra le immagini più significative delle monete battute durante il regno dei più importanti imperatori romani.
Dopo una biografia di Traiano, inizia subito la rassegna delle emissioni, in particolare di quelle, molto famose, con le opere pubbliche intraprese da questo imperatore: il porto, l’Aqua Traiana, l’arco di trionfo, la via Traiana, il Circo massimo, il Foro, la Basilica Ulpia, la Colonna Traiana, l’Ara maxima Herculis invicto, il ponte sul Danubio ed il tempio di Giove. Seguono aspetti della storia romana evidenziati nella monetazione di Traiano, per esempio, le campagne dacica e partica. Un capitolo riguarda alcune monete provinciali proposte senza un ordine particolare.
Il libro è strutturato a schede. Accanto alla moneta, descritta con riferimento al RIC, troviamo un ampio commento storico.