Il volume, edito in occasione della 114a manifestazione VERONAFIL, tratta di alcuni pezzi enigmatici in piombo, più raramente in rame, aventi forma di conchiglia, che hanno particolarmente incuriosito l’autore. Egli ha intrapreso uno studio approfondito per cercare di fornire un’identità e, soprattutto, una funzione a questi antichi manufatti, le sue conclusioni sono presentate ed argomentate in questo interessante lavoro.
Pezzi, nella prima parte, affronta la monetazione nel mondo antico ponendo particolare attenzione ai precursori della moneta. Come noto, la nascita e la diffusione della monetazione, come oggi noi la intendiamo, è una conquista relativamente recente, risale infatti alla seconda metà del VII secolo a.C.
Il volume, come chiaramente si legge nel titolo, tratta di un aspetto particolare della monetazione di Giulio Cesare (100-44 a.C.), le monete con il suo ritratto. Cesare grande generale, capostipite della dinastia più famosa, rappresenta senza alcun dubbio uno dei personaggi più noti e mitizzati della storia. Figura straordinaria, primo dittatore perpetuo della repubblica romana e creatore dell’impero romano, anche se non fu imperatore. Potere che consegnò a suo figlio adottivo, il giovane Gaio Cesare Ottaviano, primo Augusto della cronologia di Roma. Moltissimo si è scritto sulla sua vita, i suoi amori, i suoi trionfi e sulle sue monete. Storici, archeologi, numismatici hanno effettuato innumerevoli ricerche e studi, numerosissime sono le pubblicazioni e gli articoli che lo riguardano. Fra tanti argomenti analizzati, un aspetto che sicuramente appassiona, sia i collezionisti che gli studiosi, è la conoscenza delle reali fattezze del volto di Cesare. Qual è la sua raffigurazione più veritiera? Qual è l’esatta cronologia delle monete emesse nel 44 a.C.? Questo libro esamina proprio questi aspetti. Sergio Novajra ha riassunto, analizzato e confrontato quello che gli studiosi hanno scritto al riguardo cercando di trarre, alla fine, le logiche conclusioni soprattutto dal punto di vista numismatico.
di Stefano Di Virgilio – da Panorama Numismatico 111/settembre 1997
La propaganda di stato
L’ascesa al potere del “movimento” fascista, le giustificazioni di quasi tutti i successivi provvedimenti del governo Mussolini, i proponimenti e i risultati conseguiti vennero sempre sostenuti da una fortissima componente propagandistica.
Il Partito Nazionale Fascista e il governo del cosiddetto ventennio sfruttarono più di ogni altro il potere dell’immagine e del messaggio attraverso tutte le forme di propaganda visiva e sonora allora possibili.
di Pasquale Attianese – da Panorama Numismatico nr.258 / Gennaio 2011
NON POTREBBE, INVECE, TRATTARSI DELLA TESTA DELL’ATLETA MILONE, COMMEMORATO SU EMISSIONI SUCCESSIVE ALLA SUA MORTE?
Come tutti gli appassionati di mitologia classica ed i cultori di numismatica antica sanno molto bene, la raffigurazione del più grande eroe dell’antichità (figlio di Zeus e di Alcmena), ricorre con una frequenza davvero sorprendente sulle monete di tutte le popolazioni del mondo ellenico e non solo. Ci si potrebbe chiedere qual è il reale motivo perché la sua immagine sia presente così spesso su molti coni sia della madre-patria sia delle colonie. Anche i Romani lo effigiarono sulle loro monete, chiara testimonianza di un culto molto sentito per la divinità che, in pratica, sembra perpetrarsi da tempi remotissimi fino agli imperatori di Roma.
E’ disponibile il primo numero del 2011, Panorama Numismatico 258, un numero speciale con ben 10 articoli, ecco il sommario:
– Notizie dal mondo numismatico – Pag. 3
– Pasquale Attianese, Ma è proprio di Herakles il profilo impresso su alcune monete di bronzo coniate a Crotone? – Pag. 5
– Roberto Diegi, Le monete degli usurpatori durante la prima Tetrarchia – Pag. 11
– Antonio Loteta, Un inedito grano di Filippo III zecca di Messina con le iniziali P P – Pag. 18
– Gionata Barbieri, Due falsi d’epoca di cavalli napoletani di Ferdinando I d’Aragona post 1488 – Pag. 21
– Lorenzo Bellesia, Quattro monete inedite o curiose – p. 24.
– Gianni Graziosi, Statuti e leggi per il marchesato di Vignola – Pag. 27
– Guglielmo Cassanelli, Il quattrino di Pio VI nella zecca bolognese – Pag. 36