di Michele Chimienti e Franco Malavasi – da Panorama Numismatico nr.146 / Novembre 2000 – articolo richiesto da un ns. lettore
Il ‘700 è chiamato il secolo dell’Illuminismo per i progressi che in quel periodo furono fatti sia in campo filosofico che scientifico; tra i ceti più elevati si diffuse uno spiccato interesse per tutte le scienze. Sino a quel momento individui dalle ampie disponibiIità economiche avevano creato raccolte degli oggetti più disparati che pomposamente chiamavano musei, in cui, accanto ad alcuni di rilevante valore scientifico, ne erano posti altri solo perché strani ed insoliti, come uova o penne di struzzo (fig. I). Ma con la nuova visione del settecento queste raccolte iniziarono a trasformarsi secondo concetti scientifici e seguendo principii più razionali. Inoltre iniziò a farsi strada il concetto che esse dovessero superare lo scopo di suscitare stupore e divertirnento, per assumere un significato di studio e di ricerca.
di Artur Zub – da Panorama Numismatico nr.108 / Maggio 1997 – articolo richiesto da un ns. lettore
LA RAPPRESENTAZIONE DEL MOVIMENTO
Lo studio della moneta comprende la conoscenza di varie discipline quali la metallurgia, la metrologia, la storia e l’arte. Ognuno di questi argomenti, quando viene approfondito, porta alla scoperta di una notevole quantità di possibilità di ricerca con eventuali nuove scoperte e conoscenze.
di Gionata Barbieri – da Panorama Numismatico nr.258 / gennaio 2011
IL FENOMENO DELLA FALSIFICAZIONE DEL MONETATO FU LARGAMENTE DIFFUSO: ECCO DEGLI OGGETTIVI RISCONTRI DIMOSTRATIVI.
In molte opere inerenti la monetazione catalano-aragonese napoletana (alcune delle quali riportate in bibliografia) spesso si fa riferimento alla presenza nel circolante monetario di una cospicua quantità di falsi, tipicamente imitante il nominale più basso ma anche il più diffuso tra le masse popolari, ossia il cavallo.
Il cavallo fu coniato per la prima volta nel 1472, con ordine inviato alla Regia Camera il 16 febbraio da parte di Ferdinando I (o Ferrante, regnabat 1458-1494), ma il successo e la fama della moneta, già riscossi quasi subito dopo la sua coniazione, portarono a tentativi di falsificazione sia nei territori del regno napoletano che nelle aree confinanti.
Sfogliare le vecchie riviste di numismatica è sempre uno spasso. Ecco per esempio cosa abbiamo trovato nel numero di novembre-dicembre 1952 di Italia numismatica. Si tratta di due dicerie riguardanti la zecca di Roma.
La prima riguardava il fatto che nel nichelio delle monete da 20 centesimi del 1920 vi fosse addirittura del platino.
E’ in spedizione il nuovo numero di Panorama Numismatico di febbraio 2011. In questo numero:
– Curiosità numismatiche – Pag. 2
– Giuseppe Carucci, Tipi monetali dell’antica Grecia – Pag. 7
– Pierluigi Debernardi, Varianti di conio utili per la catalogazione dei denari repubblicani – Pag. 11
– Roberto Diegi, Le monete della seconda, della terza e della quarta Tetrarchia – Pag. 19
– Giulio Carraro, Un elemento stilistico come trait d’union nella monetazione comunale italiana – Pag. 31
– Gianni Graziosi, Mille lire al mese – Pag. 35
– Fabio Robotti, Le medaglie riferite a San Gregorio Barbarigo – Pag. 47
– Bernardino Mirra, Le nostre gloriose riviste numismatiche – Pag. 54
– Recensioni – Pag. 58
– Mostre e Convegni – Pag. 62
– Aste in agenda – Pag. 63
In copertina: la Fiat 500 Topolino e alcune banconote da 1.000 lire.