di Artur Zub – da Panorama Numismatico nr.108 / Maggio 1997 – articolo richiesto da un ns. lettore
LA RAPPRESENTAZIONE DEL MOVIMENTO
Lo studio della moneta comprende la conoscenza di varie discipline quali la metallurgia, la metrologia, la storia e l’arte. Ognuno di questi argomenti, quando viene approfondito, porta alla scoperta di una notevole quantità di possibilità di ricerca con eventuali nuove scoperte e conoscenze.
Il cardinale Latino Orsini mentre incorona Ferdinando I d’Aragona. Scultura di Benedetto da Maiano 1485.
di Gionata Barbieri – da Panorama Numismatico nr.258 / gennaio 2011
IL FENOMENO DELLA FALSIFICAZIONE DEL MONETATO FU LARGAMENTE DIFFUSO: ECCO DEGLI OGGETTIVI RISCONTRI DIMOSTRATIVI.
In molte opere inerenti la monetazione catalano-aragonese napoletana (alcune delle quali riportate in bibliografia) spesso si fa riferimento alla presenza nel circolante monetario di una cospicua quantità di falsi, tipicamente imitante il nominale più basso ma anche il più diffuso tra le masse popolari, ossia il cavallo.
Il cavallo fu coniato per la prima volta nel 1472, con ordine inviato alla Regia Camera il 16 febbraio da parte di Ferdinando I (o Ferrante, regnabat 1458-1494), ma il successo e la fama della moneta, già riscossi quasi subito dopo la sua coniazione, portarono a tentativi di falsificazione sia nei territori del regno napoletano che nelle aree confinanti.

Un cosiddetto ventino con l’esagono mal coniato. Si vede infatti chiaramente l’impronta della moneta sottostante dell’età di Umberto I. Qualcuno disse che ne furono coniati anche in platino.
Sfogliare le vecchie riviste di numismatica è sempre uno spasso. Ecco per esempio cosa abbiamo trovato nel numero di novembre-dicembre 1952 di Italia numismatica. Si tratta di due dicerie riguardanti la zecca di Roma.
La prima riguardava il fatto che nel nichelio delle monete da 20 centesimi del 1920 vi fosse addirittura del platino.
E’ in spedizione il nuovo numero di Panorama Numismatico di febbraio 2011. In questo numero:
– Curiosità numismatiche – Pag. 2
– Giuseppe Carucci, Tipi monetali dell’antica Grecia – Pag. 7
– Pierluigi Debernardi, Varianti di conio utili per la catalogazione dei denari repubblicani – Pag. 11
– Roberto Diegi, Le monete della seconda, della terza e della quarta Tetrarchia – Pag. 19
– Giulio Carraro, Un elemento stilistico come trait d’union nella monetazione comunale italiana – Pag. 31
– Gianni Graziosi, Mille lire al mese – Pag. 35
– Fabio Robotti, Le medaglie riferite a San Gregorio Barbarigo – Pag. 47
– Bernardino Mirra, Le nostre gloriose riviste numismatiche – Pag. 54
– Recensioni – Pag. 58
– Mostre e Convegni – Pag. 62
– Aste in agenda – Pag. 63
In copertina: la Fiat 500 Topolino e alcune banconote da 1.000 lire.

Multiplo di aureo (4) di 21,39 grammi coniato probabilmente a Roma alla fine del 306-inizi del 307, per Massimiano Erculeo, nel suo secondo regno. Al diritto IMP C M AVR MAXIMIANVS P F AVG con la testa del Tetrarca coperta da una pelle di leone. Al rovescio Ercole con i suoi attributi e legenda HERCVLI COMITI AVGG ET CAES N; P R in esergo. Cohen -,R.I.C 170.
di Roberto Diegi – da Panorama Numismatico nr.259 / febbraio 2011
Flavius Valerius Constantius
Marcus Galerius Valerius Maximianus
Flavius Valerius Severus
Caius Galerius Valerius Maximinus Daia
Marcus Aurelius Valerius Maxentius
Licinius Valerius Licinianus
Flavius Valerius Constantinus
Con l’abdicazione del vecchio augusto senior, Diocleziano, avvenuta nel 305, contemporaneamente a quella dell’altro augusto Massimiano (assai poco convinto per la verità), si aprì un periodo di forte crisi della Tetrarchia, che in poco tempo portò al disfacimento di questo sistema di governo, ottimo sulla carta ma che non aveva tenuto conto delle ambizioni umane.