di Gian Franco Macri e Caterina Marinelli – da Panorama Numismatico nr. 224/Dicembre 2007
IL PERIODO DI SEDE VACANTE VIENE GESTITO SECONDO REGOLE E RITUALI BEN PRECISI STABILITI NEL CORSO DEI SECOLI. ECCO QUELLO CHE CI MOSTRANO LE MEDAGLIE IN PARTICOLARE QUELLE DEL NOVECENTO.
La storia secolare di Santa Romana Chiesa ha visto l’avvicendarsi di 265 Papi (da S. Pietro a Benedetto XVI) di cui 213 italiani (100 romani) e 52 stranieri (o di Patria non specificata).
Sembra proprio che le coniazioni di monete con incastonati altri materiali non abbiano nessun limite e si possa trovare veramente di tutto. Dopo le produzioni con perle, zirconi, cristalli, diamanti grezzi, pagliuzze d’oro, ambra, fibra di carbonio, meteoriti, fialetta con acqua della sorgente di Lourdes – ne abbiamo già scritto su Panorama Numismatico 244, p. 3 -, non potevano certo mancare all’appello i fossili. La Côte d’Ivoire (questo dovrebbe essere il nome del paese africano dal 1985 in ogni lingua) ha infatti coniato una moneta in argento, 25 g di peso, da 1.000 franchi CFA 2010 che presenta incassato un vero pezzo di avorio proveniente da una zanna fossile di un esemplare preistorico.
E’ in spedizione il nuovo numero di Panorama Numismatico di aprile 2011. In questo numero:
– Franco e Vincenzo Rapposelli, I didramma di Teate Apulum – Pag. 3
– Roberto Diegi, Le Monete dei figli di Costantino e dei suoi nipoti – Pag. 11
– Mario Limido e Giorgio Fusconi, Le monete coniate a Pavia dalla riforma monetaria di Carlo Magno alla seconda metà del XIII secolo – I^ parte – Pag. 25 (Questo è il primo fascicolo di un libro dedicato alla monetazione medievale di Pavia. I fascicoli avranno numerazione autonoma e potranno essere staccati e rilegati.)
– Lorenzo Bellesia, La produzione di alcune zecche piemontesi nei primi anni del Trecento. Una visione d’insieme – Pag. 41
– Francesco di Rauso e Gionata Barbieri, Monete napoletane inedite o poco conosciute da Roberto d’Angiò a Federico d’Aragona – Pag. 50
di Lorenzo Bellesia – anteprima da Panorama Numismatico nr.261, Aprile 2011
AGLI INIZI DEL TRECENTO ALCUNE ZECCHE PIEMONTESI SI SPECIALIZZARONO NEL CONTRAFFARE IL GROSSO VENEZIANO, IL TIROLINO E L’IMPERIALE MILANESE.
Dopo la morte di Federico II l’Impero era precipitato nell’anarchia ed i Comuni italiani si affrancarono completamente.
Nel 1308 fu eletto re di Germania Enrico VII di Lussemburgo. Incoronato ad Acquisgrana il 6 gennaio 1309, decise di scendere in Italia per essere incoronato re dei Romani e cercare di consolidare il potere imperiale nella penisola lacerata dalle lotte tra guelfi e ghibellini. Giunse allora a Milano dove si fece incoronare re d’Italia il 6 gennaio 1311. Orgoglioso della sua missione, volle riordinare il caos che regnava in Italia non solo dal punto di vista politico ma anche economico e monetario.