Questo libro si inserisce in una collana dedicata alla monetazione dell’Italia centrale e meridionale che sta diventando davvero corposa ed ormai punto imprescindibile per gli studiosi e per i collezionisti. L’opera che qui presentiamo è frutto della collaborazione di Alberto D’Andrea, Christian Andreani e Simonluca Perfetto. Se poi aggiungiamo che la prefazione è stata firmata da Francesco Di Rauso, che ha curato anche il prezzario allegato al volume stesso, non si può che apprezzare questo team per la loro competenza ed il loro impegno.
L’apertura è dedicata ad una introduzione alla numismatica moderna napoletana. Si parla dell’evoluzione dello scudo araldico dei regnanti napoletani, del sistema monetale e dei pesi delle monete, delle leggende monetali con la trascrizione e traduzione sia di quelle del diritto che di quelle del rovescio. Ogni capitolo dedicato a ciascun regnante si apre con una breve rassegna storica ed una analisi numismatica del periodo in esame evidenziando problemi e riforme che spesso angustiarono il Regno di Napoli tra il Cinque ed il Seicento.
Nel 1848 a Roma si faceva sempre più aperto il conflitto tra i liberali, che volevano l’effettiva trasformazione costituzionale dello Stato Pontificio e il Pontefice, che non intendeva rinunciare alla propria autorità. Un tentativo di ricondurre l’ordine fu compiuto da un ministero moderato, presieduto dal giurista carrarese Pellegrino Rossi. Ma il 15 novembre del 1848 il Rossi veniva pugnalato da elementi di estrema sinistra e il pontefice che ormai aveva perduto la popolarità di un tempo, si vide costretto da furiose dimostrazioni, a chiamare al potere i democratici Sterbini e Galletti. Subito dopo, però, Pio IX fuggiva da Roma e riparava a Gaeta, mentre nella città veniva proclamata la REPUBBLICA ROMANA (9 febbraio 1849) ed annunziata la decadenza del potere temporale de i Papi, pur garantendo al pontefice ogni indipendenza per l’esercizio del suo potere spirituale.
E’ in spedizione il nuovo numero di Panorama Numismatico di luglio / agosto 2011. In questo numero:
– Presentazione: La datazione del primo denario repubblicano – Pag. 3
– Pierluigi Debernardi, CR 44 e le origini del denario – Pag. 5
– Gionata Barbieri, Nota per i robertini con “virgola a globetto” e per un “curioso” gigliato ritrovato nel Bedfordshire – Pag. 37
– Giorgio Fusconi, Un inedito denaro della zecca di Pavia attribuibile al concordato monetario del 1254 – Pag. 43
– Pier Luigi Barabotti, Intorno ad una moneta di Filippo Spinola per Tassarolo – Pag. 47
UNA ULTERIORE CONFERMA DELL’AVVENUTO TRASFERIMENTO DELL’IMPERIUM DI SIBARI DALLO IONIO AL TIRRENO.
Sibari fondazione degli Achei, in mezzo a due fiumi, il Crati ed il Sibari, il fondatore fu Is d’Elice), sinonimo di ricchezza, opulenza, corruzione e voluttà spinte al massimo grado, fu la polis più importante e famosa della Megàle Hellàs, fondata nella seconda metà dell’VIII sec. a.C., certamente prima di Crotone. Lungo e complesso sarebbe, in questa sede, trattare degli avvenimenti storici riguardanti la città necessitando di tantissime pagine. Lasciando al lettore la facoltà di documentarsi con calma e dovizia di particolari, è mio preciso intendimento apportare un piccolo contributo alla conoscenza della monetazione sibarita nella seconda fase dell’esistenza della sfortunata ed effimera città.
La ricerca di qualcosa di insolito e particolarmente “strano” ha indotto alcune zecche ad emettere monete “tridimensionali”; sì avete letto bene, non si tratta di un refuso. Ovviamente tutte le monete hanno tre dimensioni, ma lo spessore è decisamente piccolo, mediamente minore 10-12 volte rispetto alle altre misure. La Somalia, nel 2008, ha prodotto un set di cinque monete, valore nominale 1 dollaro, con forma geometrica di cilindro, cono, cubo, piramide e, per finire, di sfera. Le monete, placcate in argento, hanno dimensioni variabili fra 20-25 mm e riportano, in rilievo, lo stemma della Repubblica somala. Ma questo non è l’unico esempio di monete “tridimensionali”. La Côte d’Ivoire ha infatti emesso, nel 2010, un pezzo in argento da 1.500 franchi CFA (40 g) decisamente inconsueto; grazie ad un cucchiaio magnetico, che appartiene alla moneta, è possibile determinare la direzione della Mecca. Su un lato il globo terrestre è simbolicamente suddiviso in 36 segmenti, la posizione della Mecca è rappresentata da due minareti e dalla Kaaba (cubo). Chi vuole determinare la posizione della Mecca deve sistemare il cucchiaio magnetico sopra la moneta, nell’apposita posizione, e ruotare il tutto fino a quando l’estremità sottile punta il numero corrispondente alla città in cui ci si trova (diverse città sono elencate mediante un numero). In questo modo i minareti indicano la direzione cercata.