
Fig. 1. Mappa della Tuscia Suburbicaria di Cornelio di Guglielmo Bleau – particolare (dal sito Web INTERNET CULTURALE - Cataloghi e Collezioni digitali delle Biblioteche Italiane – www.internetculturale.it).
di Adolfo Sissia e Alessandro Giarante
UN SINGOLARE RITRATTO MONETALE DI META’ XIII SECOLO NEL PATRIMONIO DI SAN PIETRO IN TUSCIA.
Agli inizi dell’XI secolo Viterbo iniziò il suo periodo di espansione e di splendore che la condusse, con il suo distretto nel Patrimonio di San Pietro in Tuscia, ad essere protagonista nell’Alto Lazio, di cui divenne indiscussa capitale all’inizio del XIII secolo. La città fu sede vescovile dal 1192 (regnante Celestino III, 1191-98) e in seguito, a più riprese sede pontificia; ebbe anche una parte rilevante nei contrasti fra Papato, eretici, popolo romano e Impero. Sono poche le città che, dopo Roma, possono essere definite sedi pontificie, e “Viterbio” è una di queste. Giustamente pertanto è detta la “Città dei Papi”: a ricordarcelo c’è ancor oggi il bellissimo palazzo papale, uno dei più rilevanti monumenti dell’architettura medievale. Quarantanove furono i pontefici che per un millennio varcarono le sue porte, compresi sei antipapi. Se si può affermare che la storia della Chiesa è primariamente legata a Roma, nulla va tolto all’importanza che hanno avuto i soggiorni “extra Urbem” dei pontefici, in passato numerosi e spesso non brevi.
DALL’OCCUPAZIONE FRANCESE DEL 1796 ALLA RIFORMA MONETARIA DEL 1807
LA SITUAZIONE POLITICA
ll 1796 è una data molto importante per Bologna e per l’Italia. Segna infatti l’inizio di un periodo estremamente confuso e sofferto, ma destinato a gettare le basi dell’Italia moderna. L’esercito rivoluzionario francese, al comando del generale Napoleone, occupa o, come preferiva dire, libera buona parte del nord-Italia. A Bologna i Francesi giungono il 19 giugno 1976.
Si è conclusa con un risultato spettacolare l’asta Prospero di Baldwin’s a New York il 4 gennaio: il lotto 213, uno statere di Pantikapaion che raffigura la testa di un satiro, è stato aggiudicato a 3.250.000 dollari. L’asta di 642 lotti di monete greche antiche ha realizzato in totale circa 25 milioni di dollari, il record per Baldwin’s.
Maggiori informazioni: il comunicato stampa, il sito Baldwin’s, le aggiudicazioni.
Flavius Theodosius Iunior (Teodosio II)
Flavius Constantius (Costanzo III)
Flavius Claudius Constantinus (Costantino III)
Iohannes Primicerius (Giovanni I)
Teodosio II, nato nel 401, era figlio di Arcadio e di Aelia Eudoxia e alla morte del padre divenne imperatore d’Oriente. Essendo poco più di un bambino fu affidato alla tutela di Antioco, importante eunuco di corte, mentre la reggenza dell’Impero d’Oriente venne assunta da Antemio, un sofista di fede pagana.
L’articolo di Angelo A.Tatafiore “Aspetti storici della monetazione atriana nel Piceno italico”, apparso sul n. 99 di Panorama Numismatico (luglio-agosto 1996)* pone in luce, con chiarezza espositiva, vari aspetti storici e sociali delle città picene confrontando di alcune di esse le arti, gli usi, i costumi e le rispettive monetazioni, scegliendo quale punto di riferimento l’abbondante produzione dell’officina monetale pre-romana di Atri. Nell’articolo stesso non mancano neppure notizie sulle origini dei popoli piceni. Aggiungiamo qualche informazione tratta da studi di scrittori storici fermani : il prof. Gabriele Nepi ci ricorda come “i Sabini partiti per voto di primavera sacra (voto vere sacro) che consisteva nell’offrire agli dei tutto ciò che sarebbe nato nel periodo tra iI 1 marzo e il 30 aprile ver sacrum videri pecus quuod natum esset inter calendas martias et pridie calendas maias così Tito Livio (AUC, XXXIV, 44), dovevano quindi cercarsi nuove sedi”.