Le kharrūbe normanne, piccole monetine del peso teorico di 0,20 g circa, sono state illustrate per la prima volta nella metà dell’Ottocento da Domenico Spinelli. Da allora, per oltre un secolo, gli studi in materia hanno fatto pochi o nessun passo in avanti. Un rinnovato interesse per queste monete si è avuto solo negli ultimi trent’anni, prima con gli studi di Paul Balog, e in seguito con quelli di Lucia Travaini, che hanno pubblicato esemplari e prodotto riflessioni teoriche che ci consentono, oggi, di guardare queste monete con occhio profondamente diverso. La pubblicazione di alcuni ripostigli, poi, ha consentito di conoscere un gran numero di esemplari inediti e di precisare meglio la lettura di tipi poco conosciuti.
SEGUE: articolo completo in formato pdf, anteprima da Panorama Numismatico nr.268, dicembre 2011. Vista la presenza di caratteri arabi e cufici preferiamo fornire solo la versione PDF.
Copertina azzurra con scritte in nero; questo è l’aspetto con cui si presenta l’ottava edizione 2010-2011 del catalogo dei marenghi edito dal noto professionista numismatico Alberto Varesi. Nel volume sono censite, come nelle precedenti edizioni, tutte le emissioni sul piede della famosissima moneta d’oro coniata nel 1800, anno IX del calendario rivoluzionario francese, a Torino, dalla repubblica subalpina per celebrare la vittoria di Napoleone Bonaparte sugli austriaci nella battaglia di Marengo (Spinetta Marengo in provincia di Alessandria) del 14 giugno. La stupenda moneta, opera di Amedeo Lavy, incisore della zecca di Torino, del valore di 20 franchi fu la prima ad avere nuove caratteristiche metrologiche (6,45 g, 900 millesimi); il sistema monetale decimale fu inizialmente introdotto in Francia e stabilito con decreto del 28 termidoro anno III (15 agosto 1795). Il nome di marengo successivamente venne esteso a tutti i nominali coniati con le stesse caratteristiche indipendentemente dalla valuta (franchi, lire, pesetas ecc.), o quantomeno con parametri molto simili.
La 59a Asta Varesi è attiva sul portale Bid Inside fino alle ore 17,00 di martedì 22 novembre 2011, termine ultimo per l’inserimento delle offerte online.
L’asta di sala si svolgerà nelle giornate di mercoledì 23 novembre e giovedì 24 novembre 2011. L’asta sarà battuta presso l’Hotel Le Gronde S.S. 35 dei Giovi, Manara, fraz. Tre Re (Pavia).
Non è prevista alcuna Asta Live, per cui le offerte tramite internet possono essere effettuate entro il termine sopra indicato sul sito della Asta Online.
ATTI DEL CONVEGNO DI STUDI SU LE MONETE COMMEMORATIVE DELL’UNITA’D’ITALIA
La più antica rappresentazione dell’Italia è sicuramente quella che fu scelta dai socii italici sulla loro moneta. I socii si erano ribellati al potere centrale di Roma dopo aver tentato più volte di ottenere gli stessi privilegi dei Romani derivati dalla concessione della cittadinanza. Inascoltati, avevano dichiarato guerra a Roma nel 91 a.C. ed avevano stabilito il quartiere generale delle operazioni nelle aree interne del Sannio, tra Corfinium, Pietrabbondante e Boviano.
Incredibile, stupefacente, inverosimile!!! Ma la notizia ha fatto il giro del mondo: la zecca australiana di Perth, leader del mercato numismatico mondiale, ha prodotto la più grande moneta d’oro. Ispirata alla popolare serie dedicata al canguro australiano celebra i 112 anni di storia della zecca. Il pezzo, realizzato con oro puro al 99,99%, misura 80 cm di diametro e 12 cm di spessore, pesa poco più di una tonnellata. Sì avete letto bene, 1.000 kg oppure, utilizzando un’altra unità di misura, 32.150,7 once troy (ricordo che un’oncia corrisponde a 31,1035 g), il valore nominale è un milione di dollari australiani. Indicazione puramente simbolica in quanto il suo valore intrinseco è pari a circa 41 milioni di euro, il pezzo è già stato valutato più di 60 milioni di dollari australiani (oltre 45 milioni di euro). Da un lato la ciclopica moneta presenta un canguro che salta circondato da raggi di sole stilizzati con attorno la scritta AUSTRALIAN KANGAROO 1 TONNE 9999 GOLD e l’indicazione dell’anno 2012; sull’altro lato si trova la classica effige della regina Elisabetta II. Il primato precedentemente era detenuto dal pezzo in oro purissimo coniato, nel 2007, dalla zecca del Canada, valore facciale un milione di dollari canadesi, il quale pesa solamente, si fa per dire, 100 kg. Anche questa moneta porta la figura di Elisabetta II, mentre sul retro sono raffigurate tre foglie d’acero, simboli del Canada. Nel 2000 pure la Cina ha coniato una grossa moneta in oro da 10 chili.