L’asta del 27 e 28 novembre prossimi di Numismatica Genevensis offrirà monete importanti non solo per qualità ma anche per rarità. Saranno proposte, inoltre, due prestigiose collezioni degne di particolare menzione: la collezione Herbert Cahn, costituita principalmente da monete greche, e un’ampia sezione della collezione Huntington formata da pezzi provenienti da varie nazioni.
L’opportunità di poter ammirare le monete greche della Collezione Cahn è, di per sé, un evento particolare. Herbert Cahn fu tra i fondatori della Münzen und Medaillen di Basilea e della Galleria d’Arte Antica H.A.C. Tenne la cattedra di Archeologia presso le Università di Heidelberg e di Friburgo e fu uno stimato archeologo e un collezionista d’eccezione. Nel 1998 fu venduta all’asta, con molto clamore, la sua collezione di monete europee con ritratti. Questa vendita vede protagoniste proprio le monete greche, primario ambito d’interesse del collezionista. Tra le monete offerte figurano un tetradramma da Camarina che fece parte della collezione Käppeli, un secondo tetradramma proveniente da Gela, parte anch’esso sia della collezione Käppeli che della collezione numismatica di Gotha. Un altro tetradramma in asta è quello proveniente da Amphipolis, venduto nel 1921 con parte della collezione Engel-Gros. Una piccola sezione della stessa è costituita da monete celtiche di ammirevole qualità e modernità nell’incisione dei conii, che dimostrano già un notevole gusto artistico.
La sezione di monete romane offre pezzi di grandissima conservazione come il sesterzio di Caligola che porta, sul rovescio, il sacrificio presso il tempio di Giove, il sesterzio di Galba e due medaglioni di epoca costantiniana, uno in argento a nome di Costanzo I da quattro silique e uno in oro di Costantino II da due solidi.
Per quanto riguarda le monete bizantine e islamiche, Numismatica Genevensis mette in asta una serie dei primi 56 dinari Omayyadi in oro dal 77 AH al 132 AH. Tra i pezzi che vale la pena menzionare c’è il mancuso dell’VIII-IX secolo. Coniate dai mercanti cristiani seguendo i prototipi abbasidi, queste monete, vennero bandite dalla Chiesa cattolica alcuni secoli più tardi.
La sezione di monete della Collezione Huntington consta di circa 300 pezzi dal XVI al XVIII secolo. Significativa è la moneta da otto sovrane d’oro dalle Fiandre coniata sotto Carlo II nel 1694. Degne di nota sono le monete tedesche, quelle olandesi, inglesi, russe, brasiliane, dell’Impero Asburgico e da altri paesi ancora.
In asta sarà possibile trovare, inoltre, monete e medaglie da tutto il mondo, dall’Albania agli Stati Uniti, dalla Germania, con una bella collezione di monete d’oro e d’argento, alla regione dell’Annam (Vietnam). Sarà presentata una serie di lingotti e i primi dollari cinesi, incluso il raro dollaro del 1928.
La sezione di monete italiane offre pezzi di particolare pregio, come il fiorino di Amedeo VII stimato 100.000 franchi, le 5 lire del 1901 di Vittorio Emanuele III (75.000 franchi), una quadrupla di papa Clemente VIII del 1598 (75.000 franchi) e, ancora più rilevante, la moneta da 10 scudi di Carlo Emanuele II di Savoia stimata 150.000 franchi la cui storia si intreccia a quella delle lotte di successione piemontesi. Sul diritto i trovano i busti affiancati del giovane principe e della madre Maria Cristina di Borbone, figlia di re Enrico IV di Francia. Maria Cristina, alla morte del marito Vittorio Amedeo I di Savoia. nel 1637, divenne reggente, in nome del figlio Carlo Emanuele. Coinvolta nelle lotte dei cognati, Tommaso e Maurizio di Savoia, i quali miravano entrambi alla reggenza, trovò con loro un accordo nel 1642 grazie al sostegno delle truppe francesi. È a questo periodo che risale la moneta che raffigura Maria Cristina come reggente a fianco del figlio, che allora aveva sette anni. L’iscrizione nomina CAR(oli) EMAN(ueli) DVCE SAB(audiae)-CHR(istina) Fran(ciae). Il rovescio presenta l’emblema con tutte le armi dei Savoia, ad indicare che il figlio Carlo Emanuele agiva come capo di Stato a tutti gli effetti. Si ipotizza che la moneta fosse stata coniata per essere donata da Maria Cristina a quelle personalità che potevano sostenere la sua causa.
Dalla Russia provengono il chervonet di Pietro II (50.000 franchi), i 5 rubli di Elisabetta (50.000 franchi), una medaglia in oro di Alessandro I per l’erezione del monumento in onore della Guerra di Liberazione di Berlino (40.000 franchi), i 25 rubli d’oro di Alessandro II (150.000 franchi) mentre, dalla Svizzera alcune, monete di particolare interesse: i primi franchi coniati dalla zecca di Parigi.
Infine, dagli Stati Uniti, si troverà un pezzo da 10 dollari del 1803, un mezzo centesimo del 1797 e altri ancora. Una particolare sezione è dedicata a monete appartenenti alla American Numismatic Society comprendente circa 200 monete di varia provenienza, quali il set di monete d’oro del 1915 da Cuba in FS.
Il catalogo è reperibile su internet all’indirizzo: www.ngsa.ch, oppure si può richiedere direttamente a Numismatica Genevensis SA, Rond-Point de Plainpalais, 1, CH-1205, Genève, tel. +41 22 320 46 40, e.mail: info@ngsa.ch
Maggiori informazioni
Catalogo online (su Bid Inside)
Asta Live (su Coretech)