di Luca Lombardi
LA MONETA E’ SEMPRE STATA USATA COME UN MEZZO ECCEZIONALE PER DIFFONDERE IDEE, MESSAGGI ED IMMAGINI. MA IL MESSAGGIO NEL CASO PRESENTATO IN QUESTO ARTICOLO NON E’ STATO LANCIATO DI CERTO DALL’AUTORITA’ EMITTENTE.
Com’è ormai noto, queste contromarche furono realizzate in seguito alle violente repressioni dei moti insurrezionali che in nome della libertà si ebbero nel Regno alla fine della prima metà dell’Ottocento. In tali circostanze le monete furono abilmente utilizzate per veicolare messaggi ingiuriosi rivolti al sovrano.
Le contromarche offensive conosciute sono: BOMBA, che può ritrovarsi impressa fino a tre volte; BOIA; OLIM – BOMBA; B. E’ nota anche una contromarca costituita da due bombe2.
I massimi nominali in argento di Ferdinando II non sono però le sole monete sulle quali appaiono impresse le diciture offensive.
E’ infatti attestata l’esistenza di una mezza piastra del 1836, sconosciuta alla bibliografia numismatica3, che presenta al dritto ben tre contromarche. Eccone la descrizione (fig. n. 1)4-5:
D/ Testa imberbe del re volta a destra; attorno: FERDINANDVS II. DEI GRATIA REX; nella spaziatura della leggenda BOMBA, sul collo BOMBA, davanti alla bocca BOMBA; in basso la data 1836;
R/ Stemma coronato; attorno: REGNI VTR. SIC. ET HIER; in basso: G. 60;
C/ In incuso: PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS ed un giglio.
E’ interessante notare come le diciture ingiuriose presenti sulla mezza piastra qui descritta siano state collocate in modo analogo a quelle poste sull’unica piastra conosciuta con tre contromarche, con millesimo 1841 (fig. n. 2)6. Questo dato conferma quanto già osservato: le diciture offensive non furono impresse casualmente, ma con cura e secondo criteri prestabiliti7.
Note:
1: L. Lombardi, Le contromarche offensive sulle piastre di Ferdinando II di Borbone, in «tarì», inserto al n. 32 (marzo-aprile 2007) di «Monete Antiche», a. VI.
2: Apocrifa è con buona probabilità la contromarca composta da un triangolo con una croce e dalle lettere CF QS | SDM | M, rilevata su una piastra del 1836 (cfr. Artemide Aste, asta n. V, 3 e 4 settembre 1997, lotto n. 794). Questa è messa in evidenza e commentata da D. Maucieri, Una misteriosa contromarca su una piastra di Ferdinando II, in «cronaca numismatica», a. XIX, n. 193 (febbraio 2007), pp. 52-54, il quale dubita che la stessa sia riconducibile al tempo di Ferdinando II.
3: Bibliografia consultata: M. Cagiati, Le monete del Reame delle due Sicilie da Carlo I d’Angiò a Vittorio Emanuele II, fasc. V, Tipografia Melfi & Joele, Napoli 1912; Corpus Nummorum Italicorum. Primo tentativo di un catalogo generale delle monete medievali e moderne coniate in Italia o da italiani in altri paesi, vol. XX, Italia meridionale continentale. Napoli. Parte II. Da Filippo II alla chiusura della zecca, rist. an. dell’ed. di Roma 1910-1943, Arnaldo Forni Editore, Sala Bolognese 1982; G. De Sopo, Le monete di Napoli. L’evoluzione della tecnica monetaria e le varianti della zecca napoletana dal 1516 al 1859, Luigi Regina Editore, Napoli 1971; Id., Nuove varianti e curiosità nelle monete borboniche napoletane, Potenza s. d.; V. D’Incerti, Le monete borboniche delle Due Sicilie. Periodo 1799-1860 [Collana di monografie della Rivista Italiana di Numismatica, vol. I], Milano 1960; F. Gigante, Gigante 2008. Monete italiane dal ‘700 all’avvento dell’euro, Gigante edizioni numismatiche, Varese 200716; La monetazione napoletana da Carlo a Francesco II di Borbone (1734-1860), Catalogo della mostra (Napoli, 23 aprile-4 maggio 1975), a c. di F. Acton – M. Pannuti, Napoli 1975; P. Larizza, Gli ultimi due secoli del Reame delle Due Sicilie nella Storia e nella Numismatica (1665-1861), Tipografia del Senato, Roma 1911; Montenegro 2008. Manuale del collezionista di monete italiane con valutazione e grado di rarità, a c. di E. Montenegro, Eupremio Montenegro Editore, Novara 200723; A. Pagani, Monete italiane dall’invasione napoleonica ai giorni nostri (1796-1980), Mario Ratto, Milano 19823; M. Pannuti – V. Riccio, Le monete di Napoli, Nummorum Auctiones, Lugano1985.
4: Numismatica Varesi, asta “Utriusque Siciliae” (n. XXXIII), 30 maggio 2000, lotto n. 704.
5: Le mezze piastre di Ferdinando II di Borbone sono in argento 833/1000, hanno un peso di g. 13,77 ed un diametro di mm 31.
6: L’immagine n. 2 è tratta da: Le grandi monete d’argento dei Borboni di Napoli, Catalogo della mostra (Vicenza, 1-3 ottobre 1999), a c. di G. Ruotolo – C. Minervini [Collana di studi numismatici dell’Accademia, n. 4], Vicenza 1999, p. 65.
7: Cfr. Lombardi, Le contromarche offensive cit., p. V.
Articolo da Panorama Numismatico nr.224/dicembre 2007