di Roberto Diegi
L’ORIGINE E L’USO DELLE ABBREVIAZIONI “P P” E “D N” IN EPOCA ROMANA
Chiunque prenda in mano una moneta imperiale romana non può non rimanere interdetto di fronte alla ricchezza dei termini contenuti nella legenda del diritto, quella che circonda normalmente la testa o il busto dell’imperatore. Moltissimi di questi termini sono poi abbreviati, complicando ancora di più la vita del malcapitato che, digiuno di numismatica classica, tenti di decifrare per intero la legenda, magari forte dei suoi studi umanistici, che peraltro in questi casi non servono a molto, anzi a niente. I collezionisti e i cultori di numismatica classica col tempo, l’esperienza e soprattutto con l’aiuto di qualche buon testo, hanno superato il problema acquisendo una, diciamo, relativa dimestichezza con le apparentemente enigmatiche legende monetarie.
Poco sopra ho scritto “numismatica classica” perché non solo la monetazione romana imperiale presenta questo “vizietto”: già in epoca repubblicana, i denari dei magistrati monetari abusavano delle abbreviazioni, probabilmente per mancanza di spazio sul tondello, creando così non pochi problemi ai decifratori. Stendo ora un velo pietoso sulle emissioni provinciali romane, nelle quali la lingua greca, già per se stessa oggi non frequentatissima, abusa ancor più delle abbreviazioni, causando spesso la ripulsa dei collezionisti nei confronti di questa serie, peraltro a mio avviso affascinante.
Il compianto Mario Traina ha scritto una importantissima opera (Il linguaggio delle monete) per aiutare nella decifrazione delle scritte in latino sulle monete moderne, ma ha trascurato la monetazione romana, forse nella convinzione che ormai le abbreviazioni nelle legende fossero conosciute dai più. Io ho qualche dubbio in proposito. Sorvolando qui sull’imbarazzo del neofita che si trova di fronte a sigle il significato delle quali non può che sfuggirgli, perché chiaramente è solo con una certa esperienza che si può arrivare a penetrare i misteri di alcune ricorrenti abbreviazioni in uso sulle monete romane imperiali, e dando per scontato che tale imbarazzo sia stato superato dai lettori di questa rivista, mi è venuta la curiosità di ripercorrere la storia di due abbreviazioni.
Ritenendo che sia chiaro a tutti il significato della maggior parte di queste abbreviazioni quali, ad esempio, AUG (Augustus), CAES (Caesar), TR P (Tribunicia Potestas), COS (Consul), NOB (Nobilissimus), P M (Pontifex Maximus), ecc., mi soffermerò, soltanto su due abbreviazioni succedutesi nel corso dei secoli, alle quali i collezionisti e gli studiosi sono ormai talmente abituati che le danno quasi per scontate nelle legende della monetazione di moltissimi imperatori ma che rivestono una particolare importanza ai fini della evoluzione della caratteristica del principato in Roma. Queste abbreviazioni, che si accompagnano sempre al nome dell’imperatore in carica sono: P P, D N. Un’altra notisssimaa abbreviazione è P F, (PIVS FELIX) ma su questa ho già avuto modo di intrattenermi a lungo su queste stesse pagine (Panorama Numismatico n. 275, luglio-agosto 2012).
P P = Pater Patriae. Nel febbraio dell’anno 2 d.C., Caio Ottaviano venne insignito del titolo di Pater Patriae: è la manifestazione pubblica, il compimento, del concetto storico che considerava il rapporto che doveva intercorrere tra populus e princeps, come quello che intercorreva tra il pater familias ed i filii. Ma la paternità attribuita ad Augusto non andava intesa in senso paternalistico (scusate il bisticcio lessicale) e quindi demagogico. Il titolo di pater si riferiva soprattutto ai doveri e alle responsabilità che il padre, qualsiasi padre, doveva esplicare nei confronti della sua famiglia: la protezione, la garanzia della sopravvivenza, la trasmissione delle norme religiose che regolavano i rapporti con gli dei e con gli antenati. Questo concetto, trasferito alla figura del principe, ne caratterizzava la figura secondo i mores maiorum.
Con Augusto sia la suprema dignità sacerdotale che quella politica confluiscono in un’unica persona, così come era stato alle origini di Roma con la monarchia e come ancora si verificava nella figura del pater familias. E la monetazione del primo imperatore testimonia fedelmente questa importantissima attribuzione, quasi sempre per esteso, pater patriae, mentre la nota abbreviazione P P viene usata prevalentemente dagli imperatori successivi per parecchio tempo dopo la scomparsa di Caio Giulio Cesare Ottaviano. Del resto anche la monetazione a nome di Augusto, prodotta dai suoi più immediati successori, Tiberio in primis, riprende spesso questo concetto di paternità con la legenda “Divus Augustus Pater”.
Purtroppo, con il passar del tempo, la dizione P P compare anche su monete di imperatori ai quali, forse, non si addiceva perfettamente: il concetto di “paternità” del principe era diventato uno dei tanti attributi di coloro che detenevano il potere imperiale, avendo però perso di vista il significato vero di questo termine che era stato attribuito ad Augusto proprio in quanto fondatore e garante dell’Impero.
La prima testimonianza fotografica che mi piace riportare qui ci è data dal raro sesterzio coniato a Lugdunum tra il 9 e il 14 d.C. in occasione della dedicazione di un grande altare in onore di Augusto, la cui legenda recita per esteso CAESAR AUGUSTVS DIVI F PATER PATRIAE (Foto 1).
Un altro classico esempio ci viene dallo stupendo aureo coniato anch’esso a Lugdunum nel 13-14 d.C.: nella legenda del diritto figura per esteso l’attributo di Pater Patriae (Foto 2).
Segue: articolo completo in formato PDF da Panorama Numismatico nr.276 – settembre 2012
3 Comments
gaetano
buonasera sono in possesso da circa 45 di un denario con nel recto roma alata (o mercurio?)
e la scritta lungo la nuca TRIP o TRIO e nel verso i dioscuri .Fra gli zoccoli anteriori dei destrieri e prima della linea ove sotto la quale sta scritto ROMA si leggono delle iniziali in maiuscolo puntati C.N.I.V.C.
Può cortesemte dirimi di più. Grazie
Federico
Buonasera sono in possesso del sesterzio nella prima foto vorrei saperne di più e nella collezione di monete che mi ha lasciato mia madre mi chiami al 3892835688
Chiara Monaldi
Buongiorno Federico, è necessario che lei invii un elenco e alcune fotografie del materiale in suo possesso all’indirizzo e-mail: info@nomismaweb.com.
I nostri esperti lo visioneranno e la contatteranno.