Foto 1. Solido di 4,48 grammi coniato da Teodosio II a Costantinopoli tra il 430 e il 440. Al diritto, busto elmato di fronte con lancia e scudo e legenda D N THEODOSIVS P F AVG. Al rovescio, Costantinopoli seduta tiene globo crucigero con legenda VOT XXX MVLT XXXX; CONOB in esergo. Cohen - ; R.I.C., 257 (ex asta NOMISMA 36/2008).
di Roberto Diegi
L’USO DI PORRE IL SIMBOLO DEL GLOBO CRUCIGERO SULLE MONETE SCOMPARVE IN EPOCA MEDIEVALE PER RIAPPARIRE TRA XVI E XVIII SECOLO.
Il globo crucigero (globus cruciger) è una sfera con in cima apposta una croce. È un simbolo cristiano usato sulle monete, nell’iconografia e nelle insegne regali. Esso rappresenta il dominio di Cristo (la croce) sul mondo (la sfera).
Il primo utilizzo conosciuto di questo simbolo sulle monete risale probabilmente alla prima metà del 400 d. C. dopo, ovviamente, l’affermazione del cristianesimo come religione principale: con sicurezza a partire dalle monete dell’imperatore Teodosio II.
Il simbolismo visivo di tenere l’universo, il cosmo, in mano e ai piedi o, in maniera più esplicita, sotto un piede, era un chiaro messaggio sin dall’antichità presso i pagani. I cittadini romani avevano familiarità con la sfera come rappresentazione del cosmo e con il dominio dell’imperatore su di esso: ad esempio – ma molte altre coniazioni dell’alto Impero portano una simile raffigurazione – già su una moneta del II secolo del regno dell’imperatore Adriano, è raffigurata la Provvidenza che tiene la sfera terrestre ai suoi piedi.
Foto 2. Denario di circa 3,30 grammi coniato a Roma nel 119-122. Al diritto, IMP CAESAR TRAIAN HADRIANVS AVG con testa laureata dell’imperatore. Al rovescio, la Provvidenza stante con globo ai suoi piedi: attorno P M TR P COS III; nel campo PRO AVG, ai lati della figura. Cohen, 1198; R.I.C., 133 (ex asta NAC 29/2005).
Anche in molte monete di Costantino I appare il globo tenuto tra le mani dell’imperatore in segno di dominio sul Mondo, come appare chiaramente in questo multiplo di solido:
Foto 3. Multiplo di solido (1,50, per un peso di 6,63 grammi) coniato a Treviri attorno al 309-313. Al diritto, IMP C CONSTANTINVS P F AVG con busto radiato e corazzato. Al rovescio, PRINCIPI IVVENTVTIS e l’imperatore stante con lancia e globo. PTR in esergo. Cohen, 409; R.I.C., VI, 802 (ex asta NAC 49/2008).
Foto 4. Miliarense di 4,30 grammi coniato a Costantinopoli tra il 388 e il 392. Al diritto, busto paludato e diademato a sinistra e legenda D N THEODOSIVS P F AVG. Al rovescio, l’Imperatore stante con globo nella mano sinistra e legenda GLORIA ROMANORVM; stella nel campo; CON all’esergo. Cohen, 17; R.I.C., 85a (ex asta TKALEC 2007).Foto 4. Miliarense di 4,30 grammi coniato a Costantinopoli tra il 388 e il 392. Al diritto, busto paludato e diademato a sinistra e legenda D N THEODOSIVS P F AVG. Al rovescio, l’Imperatore stante con globo nella mano sinistra e legenda GLORIA ROMANORVM; stella nel campo; CON all’esergo. Cohen, 17; R.I.C., 85a (ex asta TKALEC 2007). Miliarense di 4,30 grammi coniato a Costantinopoli tra il 388 e il 392. Al diritto, busto paludato e diademato a sinistra e legenda D N THEODOSIVS P F AVG. Al rovescio, l’Imperatore stante con globo nella mano sinistra e legenda GLORIA ROMANORVM; stella nel campo; CON all’esergo. Cohen, 17; R.I.C., 85a (ex asta TKALEC 2007).
Anche in Teodosio il Grande il globo, non crucigero, ha una importanza notevole sulla monetazione, come dimostra il bel Miliarense sopra riportato.
Segue: articolo completo in formato pdf da Panorama Numismatico nr.278 – novembre 2012