Dopo la caduta di Napoleone, il Congresso di Vienna ridisegnò la cartina d’Europa assegnando troni, spostando confini e aggregando popolazioni. Con decreto del 7 aprile 1815 fu costituito il Regno Lombardo-Veneto che comprendeva i territori che erano stati del Ducato di Milano e della Repubblica di Venezia. Il Regno Lombardo-Veneto, si stabiliva, sarebbe stato incorporato in perpetuo nell’Impero asburgico. Re era considerato automaticamente l’imperatore d’Austria e tutta la sua amministrazione dipendeva da Vienna. Come noto, le guerre d’indipendenza portarono prima alla separazione del Milanese che fu incorporato nel Regno d’Italia creato nel 1861 e quindi alla definitiva cessione pure di Venezia nel 1866.
Facendo parte dell’Impero, anche la sua monetazione doveva ovviamente essere uniformata a quella del resto del grande e variegato Impero degli Asburgo. Due furono le zecche attive sul territorio del Regno: Milano e Venezia, e ben cinque sul territorio dell’Impero Austriaco, sulle quali primeggiava Vienna.
Il libro di Ezio e Daniel Zadra copre un argomento ben conosciuto sia nell’ambito della letteratura numismatica italiana sia in quello della numismatica austriaca. Tutti i prezzari italiani, infatti, censiscono le monete del Lombardo-Veneto sotto Milano o sotto Venezia. In particolare, per Milano ricordiamo il lavoro di Carlo Crippa uscito nel 1997 e, per Venezia, il libro di Raffaele Paolucci uscito nel 1991.
Tuttavia, anche se l’argomento è stato ampiamente trattato, l’angolo visuale che ne danno gli autori è originale e rigoroso poiché non solo Milano e Venezia sono esaminate insieme alle zecche austriache, ma anche perché le zecche sono viste proprio come parte del Regno, come se le studierebbe un austriaco e non un italiano (non a caso il libro è bilingue: italiano e tedesco).
Dopo una introduzione storica riguardante anche l’amministrazione del Regno Lombardo-Veneto, viene descritto il sistema monetario in vigore. L’unità monetaria, scrivono gli autori, era basata sulla nuova lira austriaca, divisibile in centesimi, pari ad un terzo del fiorino di convenzione, ovvero alla moneta austriaca da 20 carantani più nota in Italia sotto il nome di svanzica. La
Determinazione del 2 giugno 1815 regolamentò la circolazione monetaria locale, stabilendo che anche le monete austriache come lo scudo delle corone e il tallero di convenzione, dovessero avere valore pure nel Regno Lombardo-Veneto al tasso di cambio stabilito nella Determinazione stessa.
Per quanto riguarda il catalogo vero e proprio, è strutturato per imperatore: Francesco I, Ferdinando I e Francesco Giuseppe I. Ogni moneta è ampiamente descritta con illustrazioni a colori a grandezza naturale e con ingrandimento. Tutte le foto sono di ottima qualità. Oltre alle caratteristiche tecniche, viene indicato il grado di rarità di ciascun millesimo e per ciascuna zecca. Non sono state riportate quotazioni di mercato per una precisa scelta editoriale degli autori: i valori sono condizionati da mode temporanee e possono variare di anno in anno, ed addirittura di molto, da asta ad asta. Un libro deve rimanere nelle biblioteche come testo di riferimento per molti anni per cui sarebbe inutile dare quotazioni che avrebbero utilità soltanto marginale.
Oltre alle monete del Regno Lombardo-Veneto, sono state considerate anche le cosiddette “prove”, le medaglie del Giuramento e due emissioni importanti sia per la storia italiana che per quella austriaca. Si tratta delle coniazioni fatte a Milano e Venezia a seguito dei moti insurrezionali del 1848 che avevano sconvolto le principali capitali europee. A Milano il Governo provvisorio fece battere monete d’oro da 40 e 20 lire ed una moneta d’argento da 5 lire che deve essere stata emessa in grandi quantità visto che oggi è ancora comunissima. A Venezia furono battute monete da 20 e 5 lire, insieme ad altre in rame e mistura, nonché un quarto di lira di conio austriaco con millesimi 1837, 1841 e 1842 dal quale fu cassato lo stemma austriaco al rovescio.
In più, sono state ben censite le monete battute a Mantova durante l’assedio delle truppe piemontesi nel 1848. Si tratta di un fiorino o mezzo tallero, di un 20 Kreuzer o svanzica e di un 3 Kreuzer o 3 carantani.
Il libro, graficamente piacevole e interamente a colori, è utile ai collezionisti specializzati nel Regno Lombardo-Veneto ma anche a coloro che raccolgono Milano o Venezia, oppure che semplicemente seguono la monetazione italiana dell’Ottocento. E che sia utile lo dimostra il fatto che è stato scritto da collezionisti per altri collezionisti. Perciò sicuramente avrà il successo che merita sia in Italia che all’estero essendo quella del Regno Lombardo-Veneto, oggi come allora, una monetazione internazionale.
Ezio e Daniel Zadra
REGNO LOMBARDO VENETO
Monete e storia del Regno Lombardo Veneto. Assedi ed insurrezioni del 1848
Druck und Handelsgesellschaft mbH 2015
pp. 236
21 x 30 cm
49 euro