Sono passati sei decenni dalla prima ascensione certa del monte Everest, la vetta più alta del nostro pianeta, che si erge a 8.848 metri sul livello del mare nella catena dell’Himalaya, al confine fra Cina e Nepal. Il monte è chiamato Sagaramāthā, “dio del cielo”, dagli sherpa nepalesi, mentre in tibetano è conosciuto con il nome di Chomolangma, madre dell’universo. Per la precisione, era il 29 maggio 1953 quando il neozelandese Edmund Hillary e lo sherpa Tenzing Norgay raggiunsero la vetta dal versante sud. I primi tentativi effettuati per arrivare alla cima dell’Everest risalgono al 1921 ad opera di spedizioni britanniche. Nel 1924, nel tentativo di scalare la montagna, scomparvero George Mallory ed Andrew Irvine, non è appurato se i due siano caduti dopo essere riusciti ad arrivare in vetta.
La repubblica di Palau, per commemorare la prima scalata del monte Everest, ha emesso una moneta in argento da 5 dollari 2013 (serie Mountains & flora), 20 g il peso, 38,61 mm il diametro e 2.500 la tiratura. Al rovescio, le immagini a colori dei due alpinisti assieme a papaveri blu himalaiani (Meconopsis betonicifolia), dietro l’imponente mole dell’Everest. La stessa immagine, senza la presenza degli alpinisti, era già stata utilizzata nel 2010 per una moneta di pari valore e stesse caratteristiche.
L’Everest si trova raffigurato su alcune monete di normale circolazione in Nepal, come i pezzi da 1 rupia 2009 e da 2 rupie 2009; l’immagine è stata utilizzata anche per le banconote; non mancano emissioni commemorative in metallo prezioso. Ad esempio, nel 2003 (2060 secondo il calendario Vikram Samvat, abbreviato con V.S. o B.S., calendario lunare basato su precetti della religione induista, ufficiale in Nepal, che risulta essere in anticipo di 56,7 anni rispetto a quello gregoriano), per il cinquantesimo anniversario della conquista della montagna, furono coniati pezzi da 500 rupie in argento (23,34 g) con la riproduzione dell’Everest e da 7,77G asarphi in oro (7,77 g) con le figure di Hillary e di Tenzing, mentre nel 1993 furono battute 10 rupie in lega di rame e nichel, 100 rupie e 2.500 rupie (155,51 g) in argento, 10G asarphi (10 g) in oro. E non è tutto perché l’Everest si trova effigiato anche sul dollaro 2003 in lega di rame e nichel delle isole Vergini Britanniche, sugli argentei 5 euro 2011 coniati da San Marino assieme ai volti di Antonio e Roberto Pazzaglia, sul dollaro 2009 in lega di rame e nichel delle isole Cook. Mentre la sorridente faccia di Edmund Hillary (1919-2008) e l’immagine della montagna si trovano raffigurate sul rovescio delle monete commemorative da 1 dollaro in argento e da 10 dollari in oro coniate dalla Nuova Zelanda nel 2008. Anche le banconote polimeriche da 5 dollari celebrano il famoso alpinista.
Sulla terra l’altezza delle montagne si misura facendo riferimento al livello del mare, ma sorge spontanea la domanda, come si fa su un pianeta dove non c’è il mare, oppure sulla Luna? Naturalmente esistono vari criteri: ci si può rapportare alla base del monte, o al livello medio del suolo circostante, o al livello medio dell’intera superficie, oppure alla distanza dal centro del pianeta. Quello più utilizzato a livello scientifico, per determinare l’altezza dei monti extraterrestri, è quello che considera come altitudine zero il livello medio dell’intero suolo. Se si applicano questi sistemi di riferimento al nostro pianeta si possono ottenere risultati sorprendenti. Per esempio, se si considera l’altezza rispetto alla base del monte, il Mauna kea (“montagna bianca” in havaiiano), nell’isola di Hawaii, con 9.966 metri è il più alto di tutti. Attenzione però: la sua base si trova a 5 chilometri di profondità nell’oceano Pacifico. Se invece si sceglie il criterio della distanza dal centro della terra, il primato spetta al Chimborazo, che si trova nella cordigliera occidentale dell’Ecuador: a causa dello schiacciamento terrestre il raggio equatoriale è maggiore rispetto al raggio polare di 21,3 chilometri. La conseguenza di tutto questo è che, sebbene il Chimborazo sia alto solo – si fa per dire – 6.384 metri sul livello del mare, batte di oltre 2.000 l’Everest.
Il Chimborazo mi fa tornare in mente una moneta unica, una delle più caratteristiche ed interessanti del Sud America, i 50 francos 1862 in oro (15,88 g) dell’Ecuador. Il pezzo presenta al dritto lo stemma della repubblica, mentre sull’altro lato è raffigurato Simon Bolivar (El Libertador), il liberatore delle Americhe dal dominio spagnolo. L’emblema utilizzato dall’Ecuador, a partire dal 1845 fino al 1900, è uno scudo ovale dove appare, nella parte superiore, il sole, in mezzo ad alcuni segni zodiacali; all’orizzonte si erge il Chimborazo e un battello a vapore naviga su un fiume. Lo scudo è adagiato su un fascio di verghe con ascia consolare, e quattro bandiere bicolori azzurre e bianche, con sette stelle, lo circondano. Sopra tutto si erge un condor ad ali aperte. Nel 1900 il Congresso Nazionale decise una sola variazione, di usare il tricolore colombiano al posto delle bandiere bicolori. Ovviamente lo stemma compare spesso sulle monete emesse dalla repubblica sudamericana come, ad esempio, sui pezzi da 2, 4, 8 reales, da 8 escudos, da 1, 2, 5, 10, 20, 50 centavos, da 1, 5, 10, 20, 50, 100 sucres, da un condor. Sono quindi queste monete dell’Ecuador che ci mostrano il punto della superficie terrestre che si avvicina di più alla Luna.
Oggi le sonde in orbita attorno ai pianeti, oppure di passaggio nelle loro vicinanze, hanno inviato immagini, analizzato l’atmosfera e misurato numerose caratteristiche. Il monte più alto della Luna, della faccia visibile, è l’Huygens che si erge per circa 4.700 metri. Sulla superficie di Io, un satellite di Giove, diversi frammenti di crosta spaccata si protendono verso l’alto per 14-18 km, mentre i monti Maxwell di Venere si ergono per 11.700 metri. La montagna extraterrestre più alta, nota fino ad oggi, è il monte Olimpus, un vulcano che svetta per circa 24.000 metri nel cielo di Marte, un’altezza che fa impallidire quella dell’Everest. Ora non ci resta che aspettare che qualche ardimentoso astro-alpinista raggiunga la sua vetta, come fecero Edmund Hillary e Tenzing Norgay con l’Everest nel 1953… purtroppo bisognerà aspettare ancora molto tempo.