Tabella 5
Valore della moneta d’oro in soldi bolognesi. Inizialmente la zecca di Bologna coniava il bolognino d’oro o ducato che era di oro puro. A partire dal 1533 esso venne sostituito dallo scudo d’oro alla lega del 91,7%. In seguito nello stato pontificio ricomparve la moneta di oro puro con il nome di zecchino che circolava contemporaneamente allo scudo d’oro. Dopo Clemente XII (1730-40) lo scudo d’oro venne ridotto di peso per cui nel 1778 quello vecchio valeva 169 soldi ed il nuovo 150.
ducato | scudo | zecchino | |
1264 | 24 | ||
1285 | 30 | ||
1292 | 30 | ||
1305 | 41 | ||
1312 | 40 | ||
1322 | 40 | ||
1330 | 40 | ||
1339 | 36 | ||
1350 | 32 | ||
1360 | 33 | ||
1371 | 31 | ||
1381 | 34 | ||
1390 | 36 | ||
1400 | 36 | ||
1410 | 37 | ||
1420 | 39 | ||
1430 | 42 | ||
1440 | 44 | ||
1450 | 49 | ||
1460 | 56 | ||
1470 | 57 | ||
1483 | 58 | ||
1490 | 62 | ||
1500 | 70 | ||
1511 | 70 | ||
1520 | 74 | ||
1530 | 73 | ||
1533 | 75 | ||
1540 | 75 | ||
1550 | 80 | ||
1560 | 83 | ||
1570 | 85 | ||
1580 | 85 | ||
1590 | 95 | ||
1600 | 100 | ||
1610 | 110 | ||
1620 | 121 | ||
1630 | 130 | ||
1640 | 143 | ||
1650 | 146 | ||
1660 | 150 | ||
1670 | 150 | ||
1680 | 150 | ||
1690 | 150 | ||
1700 | 150 | ||
1708 | 170 | 196 | |
1721 | 170 | ||
1725 | 170 | ||
1731 | 180 | 200 | |
1736 | 170 | ||
1757 | 170 | ||
1778 | 150 | 205 | |
1787 | 157,5 | 215 |
Note
- Nel 1777 sul rovescio dlle monete da 5 bolognini era ancora scritto CINQUE BOLOGNINI in tre righe. In seguito vennero cambiati i tipi di questa moneta per far scomparire la parola BOLOGNINI. Il valore venne indicato da un “B.5” che poteva significare sia baiocco sia bolognino.
- L’ultimo denaro era stato battuto alla fine del ‘500.
- Ma anche dopo l’imposizione del nuovo sistema romano in tutto lo Stato della Chiesa, entrambi i sistemi di conteggio vennero utilizzati a Bologna sino alla fine del secolo.
- Chimienti 2000.
- Chimienti 2003 b.
- Il termine lira era usato per indicare una somma astratta e non una moneta realmente battuta come ad esempio i milioni o miliardi dei nostri tempi.
- Chimienti 1985.
- Lo “scudo bolognese” d’argento, venne battuto per la prima volta nel 1671 e valeva 4 lire cioè 80 soldi; alla metà del ‘700 ne furono emessi alcuni esemplari del valore di 90 soldi.
- Quindi nel ‘600 il valore del quattrino bolognese era inferiore a quello di Roma e per questo motivo nel restante territorio pontificio era chiamato “quattrinello”.
- Nel medioevo la pena per i falsari era quella del rogo, come per gli eretici. Infatti l’accusa era di lesa maestà, gravissima in in’epoca in cui Dio e l’imperatore erano considerati le guide dell’umanità e l’autorità imperiale derivata direttamente da Dio.
- Chimienti Michele e Malavasi 2001 a. In un caso si giunse a colare le monete fuse nella bocca del falsario ed un altro venne bollito pubblicamente in un grande recipiente.
- Multipli del bolognino (corrispondente ad un soldo) erano la muraiola da due soldi, il carlino da cinque, il bianco da dieci, la lira da venti; multipli del denaro erano il quattrino da due denari e il sesino da quattro, solo all’inizio del XVII secolo comparve il mezzo bolognino.
- Il sistema delle gabelle deriva dal grossone del XV secolo che all’inizio del ‘500 era chiamato “gabellotto” e valeva appunto 13 quattrini. Questo nom. Oltre alla gabella, battuta per la prima volta durante il pontificato di Giulio III vennero emessi dei multipli, il mezzo gabellone da sei gabelle, il mezzo gabellone da dodici e la rara moneta da tre tabelloni, unico sottomultiplo era la mezza gabella.
- Nel corso del XVI secolo il soldo bolognese, che allora era chiamato “bolognino”, valeva circa il 25% in più di quello di Roma che era chiamato “baiocco”.
2 Comments
giancarlo marsigli
Approffitto, per dire che non mi interessa la numismatica, ma i miei genitori mi parlavano spesso delle monete del passato, monete che i loro avi avevano “vissuto”……quella che ricordo è stata il “BAIOCCO”…che ho scoperto attraverso voi, essere in realtà moneta papale in voga a Roma, acquisita dalla mia città automaticamente, alla fine del settecento
Mio padre mi ha sempre raccontato una filastrocca che purtroppo non mi è arrivata tutta intera, e che io ora ne ricordo soltanto dei brani, nella quale un personaggio cita il PAOLO, nel senso che la tal cosa non vale un PAOLO….in dialetto bolognese : c’an vel un PEVAL…..praticamente la tal cosa non vale nulla…
mario facci
nel 1893 a Bologna 50.ooo franchi o lire a quanto oggi corrisponderebbero in lire o euro? Grazie ario facci