IX. Vento napoleonico (1796-1815)
Questo volume, il nono nella serie di dodici firmati da Domenico Luppino che saranno dedicati alla presentazione delle monete di prova e ai progetti dell’area italiana, è stato sicuramente tra i più attesi dai collezionisti e numismatici del nostro paese poiché la monetazione napoleonica è, da una parte, molto seguita e, dall’altra, perché è stata particolarmente ricca di prove e progetti essendo, del resto, una monetazione totalmente innovativa rispetto alla precedente. Una innovazione davvero su tutti i fronti, sia sotto l’aspetto metrologico (si pensi all’introduzione del sistema decimale alla francese) sia sotto quello tecnologico.
L’autore ha brillantemente ampliato la sua area d’indagine. Non si è limitato alla sola monetazione a nome di Napoleone, come nelle zecche di Milano, Bologna, Venezia, Torino, Roma e Genova, e neppure a quella dei cosiddetti napoleonidi, cioè Giuseppe Napoleone e Gioacchino Murat a Napoli, Elisa Bonaparte a Lucca e Piombino, ma ha esaminato tutta la produzione della penisola durante il convulso periodo che vide l’invasione francese nel 1796, con un giovanissimo generale Bonaparte in prima fila fino al 1815, anno della definitiva sconfitta a Waterloo.
Così, sono esaminate le produzioni di tutte le Repubbliche sorte dopo l’invasione francese come la Repubblica Cispadana, la Repubblica Cisalpina, la Repubblica Romana e altri Stati italiani le cui zecche furono attive, nello stesso periodo, nel coniare prove e progetti, come Venezia, Napoli e Firenze. Sono comprese anche altre zecche tradizionalmente considerate di “area” italiana, come la Repubblica di Ragusa e quella di Corfù.
In una monetazione così interessante e, per l’epoca, innovativa, sono moltissimi gli spunti interessanti sui quali l’autore interviene per puntualizzare, approfondire o segnalare la problematica. Ne ricordiamo soltanto alcuni e subito vogliamo riferire come gli errori sulle monete milanesi da una lira con la versione IMPERARORE o IMPERAPORE sarebbero tutti artefatti (p. 50) mentre rimane sostanzialmente irrisolta, per mancanza di documentazione, l’identificazione del nominale della cosiddetta doppia o progetto da 20 lire di Bologna sotto la Repubblica Cisalpina (p. 52). A tal proposito l’autore pubblica anche una presunta prova da 4 baiocchi che avrebbe lo stesso diritto della suddetta doppia e, al rovescio, la scritta QVAT // TRO // BAIOC // CHI (p. 53). Viene anche citato e commentato lo scudo di Ancona del 1780 battuto in oro e recentemente apparso in vendita pubblica (p. 99).
Considerato l’argomento assai specialistico e l’estrema rarità di gran parte delle produzioni catalogate, è ovvio che questo volume diventerà fondamentale per lo studio e la catalogazione delle emissioni del periodo che, fino ad ora, erano sparse in numerosi testi, spesso molto datati e di assai difficile reperimento. L’autore ha saputo compendiare le diverse fonti fornendo una valida piattaforma per nuovi studi e approfondimenti, dimostrando una grande capacità di sintesi e analisi anche nelle monetazioni la cui documentazione è più scarna. Di sicuro interesse commerciale anche l’esame dei cataloghi d’asta alla certosina ricerca delle apparizioni in vendita pubblica.
Come tutti gli altri della collana, anche questo libro è splendidamente curato dal punto di vista editoriale essendo interamente a colori e con la copertina cartonata. Ci piace segnalare che questo volume contiene anche un ricordo di Emilio Tevere, indimenticato professionista numismatico.
Domenico Luppino
PROVE PROGETTI E RARITÁ NUMISMATICHE DELLA MONETAZIONE ITALIANADAL SECOLO V AL 2002
IX. VENTO NAPOLEONICO (1796-1815)
Eupremio Montenegro Editore
Torino 2016
pp. 260
21 x 30 cm
85 euro
Info: eupremio.montenegro@tin.it
Tel. 011 56 21 930