Gli amanti del calcio conoscono bene le interminabili discussioni collegate alla regola del fuorigioco, intere trasmissioni sportive sono dedicate a questo argomento. Molti esperti, o supposti tali, esaminano l’azione incriminata da più angolazioni, supportati da super moviole, per arrivare alla conclusione che… l’offside c’era, anzi, forse non c’era. Nel Regolamento del Gioco del Calcio il fuorigioco è disciplinato dalla regola 11: un giocatore si dice in posizione di fuorigioco quando, nel momento in cui un compagno gli passa il pallone, egli si trova al di là della linea del pallone e tra di lui e la linea di porta avversaria non ci sono almeno due giocatori avversari, uno di quali può eventualmente essere il portiere (condizione questa non necessaria). La patria del calcio moderno è considerata la Gran Bretagna dove venne fondata, il 24 ottobre 1857, la prima squadra di calcio della storia: lo Sheffield FC. Ebbene, la Royal Mint ha emesso una moneta da 50 pence 2011, in lega di rame e nichel (peso 8,00 gr., diametro 27,30 mm), con lo scopo di illustrare chiaramente come funziona il fuorigioco. Sul retro del pezzo è raffigurato un disegno simbolico esplicativo al riguardo; l’immagine è stata ideata dal giornalista sportivo Neil Wolfon.
La moneta fa parte di una serie di ventinove pezzi (London 2012 olympic games 50p) ideata per celebrare i giochi della XXX Olimpiade ed i giochi Paralimpici che si terranno a Londra rispettivamente dal 27 luglio al 12 agosto e dal 29 agosto al 9 settembre. Tutto è iniziato a gennaio 2009, quando la zecca reale ha indetto un concorso destinato ai cittadini del Regno Unito con lo scopo di realizzare una serie di nuove monete da 50 pence con immagini originali per rappresentare gli sport olimpici. Migliaia i disegni inviati; tra essi, una commissione ha selezionato i migliori che sono poi serviti per produrre le monete. Gli sport raffigurati sono: atletica leggera, badminton (volano), boccia (bocce su sedia a rotelle), calcio, canoa, canottaggio, ciclismo, equitazione, ginnastica, goalball (palla rete per disabili), hochey su prato, judo, pallacanestro, pallamano, pallavolo, pentathlon moderno, pugilato, scherma, sollevamento pesi, sport acquatici, taekwondo (arte nazionale coreana, arte dei pugni e calci in volo), tennis, tennis tavolo, tiro, tiro con l’arco, triathlon, vela, rugby su sedia a rotelle, wrestling (lotta). La moneta con il disegno dell’offside celebra il calcio, la rappresentazione grafica schematica è decisamente originale ma non è quella che preferisco della serie. Personalmente, ritengo che il pezzo riuscito meglio sia quello destinato a celebrare l’atletica: il disegno vincente è opera di Florence Jackson, un ragazzo di appena nove anni di Bristol, che in questo modo detiene il primato del più giovane ideatore di una immagine rappresentata su una moneta a corso legale nel Regno Unito. Il disegno raffigura un atleta impegnato nel salto in alto, il risultato, nella sua semplicità, è bello e ben strutturato, l’immagine trasmette il dinamismo, l’energia, l’elasticità che il campione deve mettere in campo per questa emozionante specialità. Ognuna delle 29 monete può essere acquistata, in un’apposita confezione blister emessa dalla zecca, per 2,99 sterline. Al diritto si trova il classico ritratto di Elizabeth II: le monete hanno una forma poligonale a sette lati, appartengono a una serie di poligoni particolari, i cosiddetti poligoni di Reuleaux.
Quelli di Londra sono i giochi della XXX Olimpiade e la capitale britannica diventerà, in questo modo, la prima città ad aver ospitato per tre volte un’olimpiade estiva, le precedenti edizioni risalgono al 1908 e al 1948. L’Europa ha già ospitato 17 edizioni, le Americhe 6, l’Asia 4, l’Oceania 2, mentre l’Africa ha il triste primato di non averne ancora ospitato alcuna. La prima edizione si svolse ad Atene nel 1896, l’atleta più medagliato fu il ginnasta tedesco Carl Schuhmann con quattro vittorie. Non vennero invece disputate tre edizioni a causa della Prima e della Seconda guerra mondiale: i giochi della VI Olimpiade 1916 a Berlino, i giochi della XII Olimpiade 1940 a Tokyo, i giochi della XIII Olimpiade 1944 a Londra.
In campo numismatico la coniazione di monete commemorative risale alla XV Olimpiade di Helsinki del 1952, con i giochi della pacificazione. Il pezzo della zecca finlandese, battuto in argento 500/1000, del peso di 12,00 gr., avente un valore di 500 markkaa reca, al diritto, i cinque cerchi intrecciati, simbolo delle Olimpiadi. Tra i grandi interpreti di questa edizione entra nella leggenda l’atleta cecoslovacco Emil Zatopek (1922-2000), “la locomotiva umana” o “l’uomo cavallo” (così a volte era chiamato nel corso della sua carriera), che in sette giorni trionfò nei 5.000, nei 10.000 metri e nella maratona, gara in cui decise di competere all’ultimo minuto e che disputava per la prima volta. In ognuna di queste competizioni stabilì anche il record olimpico. Non era mai successo prima e, fino a oggi, mai è stato ripetuto. Nessuno dopo di lui è riuscito a vincere tre medaglie d’oro nelle tre discipline del fondo nella stessa edizione olimpica. Seguendo l’esempio finnico, nel corso degli anni altri stati hanno coniato monete commemorative dei giochi olimpici. Il numero dei pezzi prodotti è aumentato notevolmente dando luogo sia a giudizi favorevoli che contrari all’estendersi di tali iniziative che finiscono spesso per sfociare in semplici operazioni speculative e di marketing. In ogni caso, la tematica olimpica ha molti estimatori, i quali non potranno che essere soddisfatti dall’iniziativa della zecca londinese: la serie commemorativa dei giochi olimpici da 50 pence è decisamente innovativa e interessante.
Naturalmente la Royal Mint non si è limitata a questa produzione. Sono in programma diverse monete commemorative, sia d’argento che d’oro. Chi fosse interessato alla visione di questi pezzi può visitare il sito www.royalmint.com. Ricordo che anche altre nazioni hanno coniato o intendono coniare monete per celebrare i giochi della XXX Olimpiade; non mi dilungo oltre perché tutto questo ci porterebbe troppo lontano con il rischio concreto di finire… in fuorigioco.