di Gianni Graziosi – da Panorama Numismatico, nr. 251/maggio 2010
Navigando in internet si possono reperire notizie curiose, insolite, strane, stravaganti, aneddoti ed altro ancora. Ad esempio nel sito www.repubblicadialcatraz.com si può leggere che, il 25 luglio 2009, è nata la Libera Repubblica di Alcatraz, fondata sulla poesia, per secessione dall’Italia. La neonata micronazione ha scelto la bandiera e deciso di stampare passaporti, francobolli, autoadesivi ed anche, ovviamente, di far coniare “monete” e stampare “banconote”. La valuta scelta è il talento. Oltre a tutto questo è stata scritta la costituzione e sono stati definiti alcuni ministeri. Troviamo così il ministro dell’Amicizia e dell’Amore universale, il ministro dei Pensieri Buoni e Belli ed anche il ministro delle Relazioni Extraterrestri nel cui programma c’è il progetto della costruzione di una base di benvenuto per marziani ed affini. Per diventare cittadino basta inviare una richiesta tramite un forum automatico. La cittadinanza è gratuita, ma sono venduti numerosi gadget. Attualmente i cittadini sono 55.
A questo punto sono necessarie alcune precisazioni. Il termine micronazione, nato negli anni Settanta del XX secolo, indica un’entità, creata da una persona o da un gruppo di persone, che pretende di essere considerata uno stato indipendente senza essere legalmente riconosciuto dai governi nazionali e dalle organizzazioni internazionali, come l’ONU. Generalmente hanno piccole dimensioni, una esistenza effimera e, spesso, sono di natura eccentrica. Esistono micronazioni con caratteristiche molto differenti fra loro: certe comunità emulano le nazioni reali sotto molti aspetti, alcune vogliono ricreare il passato e far rivivere strutture politiche ormai scomparse, altre sono state create solo per gioco e divertimento, per pubblicità, per propaganda o protesta sociale, come enclavi culturali, altre ancora per mania di grandezza. Esistono micronazioni che sono le repliche di opere letterarie o cinematografiche, certune sono sorte per nascondere attività bancarie o investimenti fraudolenti. In qualche caso le aspirazioni per diventare stato sovrano sono basate su anomalie storiche o interpretazioni molto particolari e personali delle leggi esistenti. Alla maggioranza, oltre alla carenza di territorio, manca qualsiasi riconoscimento ufficiale, sono quindi entità astratte, stati virtuali, in quanto possono esistere solo sulla carta, nella rete, nella fantasia di chi le ha create. Vengono organizzate con strutture simili agli stati sovrani, quindi si dotano di istituzioni governative, di simboli ufficiali, ricercano cittadini e reclamano territori, inoltre stampano francobolli e coniano “monete”.
L’interesse numismatico riguarda proprio questa ultima attività; bisogna però subito chiarire, per eliminare ogni dubbio ed incertezza, che, in realtà, non si tratta di “monete”. Queste per essere considerate tali, mancano di alcuni fondamentali requisiti primo fra tutti la legittimità dell’autorità emittente. Sono quindi gettoni, oppure possono essere considerate medaglie. Pochi sono i collezionisti nostrani, mentre sono più numerosi all’estero; alcuni pezzi hanno anche raggiunto quotazioni interessanti. Per semplicità, nel testo continuerò ad indicare queste produzioni con la parola monete tra virgolette, intendendo in questo modo ribadire che non si tratta di vere monete. A questo punto è opportuno fare un’altra importante precisazione: esistono piccoli stati (microstati), con una lillipuziana superficie, ufficialmente riconosciuti che possiedono tutte le prerogative delle altre nazioni e quindi possono emettere vera moneta, la produzione monetaria è legittima. Naturalmente mi riferisco a San Marino, al Principato di Monaco, alla Città del Vaticano (lo stato con la superficie territoriale minore: solo 0,44 km2 e 799 abitanti), alle isole Fiji, alla repubblica di Nauru (considerata la più piccola repubblica indipendente del mondo, 21,4 km2, è un’isola che si trova nell’Oceano Pacifico), al principato di Andorra, solo per fare qualche esempio.
Tra le micronazioni troviamo: il regno di Talossa fondato, nel 1979, da Robert Ben Madison; Nova Roma, istituita nel 1998, che si propone di ricostruire una nazione sul modello della Roma repubblicana, pertanto usa il latino come lingua ufficiale, ha fatto coniare “monete”, naturalmente sesterzi; Choconya, la repubblica del cioccolato; il Regno dell’Amore, un tentativo fatto, nel 2004, da Danny Fallace di creare una nazione virtuale basata sul suo appartamento a Londra. Ed ancora Molvania, nazione fittizia creata come parodia letteraria dei paesi dell’Est Europa; New Utopia, imitazione del famoso regno di fantasia, che Tommaso Moro descrisse nel suo libro più famoso, dove la proprietà privata non esiste, da allora utopia è sinonimo di non-luogo, di stato ideale, di società perfetta. Invece il Regno Gay e Lesbo venne creato, nel 2004, da un gruppo di attivisti, guidati da Dale Parker Anderson, che rivendicò alcune isole nel Mar dei Coralli, al largo di Queensland (Australia). Un gruppo di indipendentisti sardi, nell’agosto del 2008, ha occupato l’isola disabitata di Mal di Ventre (Sardegna) e ha proclamato la creazione della Repubblica Indipendente di Malu Entu (dopo cinque mesi un blitz della Guardia di Finanza e della Capitaneria di porto ha sgombrato gli indipendentisti).
Un altro esempio è Antarcticland che comprende le terre e le isole dell’Antartide (superficie totale 1.554.424 km2), il grande territorio è stato reclamato alle Nazioni Unite da un discendente dello scopritore del freddo e candido continente, Fabian Gottlieb von Bellingshausen. Molto famoso il Principato di Sealand (la terra del mare) che è situato nelle acque territoriali della Gran Bretagna al largo della costa del Suffolk, su una piattaforma antiaerea abbandonata della seconda guerra mondiale. La sua fondazione risale al 1967 quando un gruppo vi pose la sua base operativa di una radio pirata. Sealand è anche la sede reale dell’azienda HavenCo, e vengono stampati francobolli e coniate “monete”, dollari e centesimi. In Italia, invece, è abbastanza noto il Principato di Seborga dove, dal 1963 al 2009, anno della sua morte, ha “regnato” Giorgio Carbone con il nome di Giorgio I di Seborga, paesino nell’entroterra di Bordighera, provincia di Imperia (Liguria). Il principe Giorgio I ha fatto battere “monete” in diversi metalli, anche in argento. E così troviamo dei luigini con il suo nome che ovviamente sono delle patacche. Questi gettoni non vanno assolutamente confusi con i veri luigini prodotti nella zecca di Seborga, fra il 1667 e il 1671, allora feudo dei Benedettini di Lerino di Provenza. Al dritto di queste rare monete di trova l’effige di san Benedetto. Ancora in Italia, la Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose creata, nel 1968, su di una piattaforma costruita fuori dalle acque territoriali italiane al largo di Bellaria e Igea Marina (Rimini). Ricordo ancora la Nazione dello Spazio Celeste (Celestia), fondata nel 1948 da James Thomas Mangan, rivendicava la totalità dello spazio esterno a nome del genere umano. Vennero anche nominati i duchi di Selenia, di Marte, della Via Lattea oltre alla principessa della Nazione dello Spazio Celeste. Furono emessi francobolli e “monete” d’oro (2,20 g), in celeston, e d’argento (4,15 g), in joule. Su un lato del tondello da 1 celeston 1959 compare il profilo di Ruth Mangan (figlia del fondatore) come allegoria della magnanimità. La Repubblica di Minerva fondata, nel 1972, da Michael Oliver con l’obiettivo di costruire un’isola sugli scogli di Minerva a sud delle isole Fiji. L’isola artificiale venne realizzata ma non venne riconosciuta a livello internazionale, successivamente la vicina Tonga usò la forza per annettersi l’area. I proprietari dell’isola di Lundy, al largo delle coste occidentali della Gran Bretagna, tra il 1925 e il 1931 si dichiararono re e coniarono “monete” in bronzo, in puffin. Come dimenticare il Ducato di Gran Fenwick, la micronazione, dell’indimenticabile film Il ruggito del topo con Peter Sellers (1959). E poi Christiania, nota anche come città libera di Christiania, venne fondata nel 1971, quando un gruppo hippie occupò un’area costituita da edifici militari abbandonati; è un quartiere semilegale e parzialmente autogovernato di Copenhagen (Danimarca) con leggi particolari sull’uso delle droghe. Anche in questo caso sono state battute “monete” sia in rame che in argento (fed).
Alcuni avventurieri, nel XIX secolo, fondarono nazioni (micronazioni). Alcune ebbero grande successo come le Isole Cocos o Keeling (oggi il territorio dipende dall’Australia) governate dalla famiglia Clunies-Ross, dal 1886 fino al 1978 quando rinunciò all’autorità; il regno di Redonda (situato sull’isola disabitata di Redonda, 3 km2, oggi appartiene allo stato di Antigua e Barbuda); il regno di Araucaria e Patagonia (o anche Nueva Francia) nato, nel 1860, per volontà dell’avventuriero francese Orelie Antoine de Tounens che si fece riconoscere re dai capi Mapuche (abitanti Amerindi originari del Cile centrale e meridionale e del sud dell’Argentina) con il nome di Orelie Antoine I. Questo regno viene classificato nelle micronazioni per le modalità di esistenza e non certo per la sua estensione visto che si estendeva nella parte meridionale del Cile e dell’Argentina. Tounens nominò un governo, creò una bandiera e coniò una nuova “moneta”, il peso. Naturalmente il governo del Cile non si dimostrò per nulla disposto a riconoscere la formazione del nuovo stato e, nel 1862, fece arrestare Tounens che venne condannato alla reclusione in manicomio. E come non ricordare il regno di Sarawak, istituito dall’avventuriero, ma di animo gentile, sir James Brooke nel 1841, nel Borneo. Il sultano del Brunei offrì a Brooke, come ricompensa per l’aiuto fornito nella lotta contro la pirateria e la guerriglia, il territorio di Sarawak e Siniawa. James lentamente riuscì ad ingrandire il suo regno portandolo a 121.900 km2, con una popolazione di 800.000 abitanti, fu il primo dei Rajah bianchi della famiglia Brooke di Sarawak. Il suo successore accettò un protettorato britannico e tale rimase fino al 1946 quando il terzo sovrano (Charles Vyner Brooke) cedette i suoi diritti al Regno Unito. Dal 1963 Sarawak è uno stato facente parte della Malesia. Lo stato di Sarawak, tra il 1841 e il 1946, fu teatro di uno dei più incredibili esempi di governo personale della storia; nell’arco di un secolo le popolazioni primitive locali vennero gradualmente inserite nel mondo moderno. Spetta, ad esempio, al terzo rajah il merito di aver eliminato il problema dei tagliatori di teste. Nel 1863 la Gran Bretagna riconobbe Sarawak come stato sovrano e nello stesso anno James, servendosi delle zecche inglesi, fece coniare monete (monete a tutti gli effetti) in centesimi, adottando il sistema decimale, in rame e in argento. Già nel 1841, per rivendicare la sua sovranità, aveva fatto produrre monete in rame e in ottone dal valore di un kapang. Durante il governo del terzo rajah vennero anche stampate banconote da 1, 5, 10, 50 dollari. Inutile dire che il rajah bianco di Sarawak, James Brooke, riporta piacevolmente alla memoria il ciclo di Sandokan, Yanez e le tigri di Monpracem celebrato nei romanzi di Salgari.
Le micronazioni nel mondo sono circa una cinquantina. Molte non esistono più, tante sono esistite solo sulla carta, nella rete informatica o solo nella fantasia dei sostenitori, altre si trovano in mezzo al mare, sopra scogli, su minuscole isole anche artificiali o piattaforme, oppure sono incastrate tra i confini di altri stati. In ogni caso mostrano la grande fantasia dell’uomo, rappresentano parte della nostra cultura, della società piena di ideali e libertà, ma anche di grandi contraddizioni. Le “monete” coniate da queste entità non sono tali, sono gettoni o medaglie, ma in ogni caso sono testimonianze dell’umanità. Agli interessati consiglio di visitare i seguenti siti: www.wikipedia.org, www.worldcoingallery.com, www.chiefacoins.com, dove sono presentate notizie sulle micronazioni più note e immagini di queste particolari “monete”, soprattutto l’ultimo è ricco di informazioni e immagini. Come si vede, se siete stanchi di vivere nel vostro paese, nella vostra nazione, se volete una “libertà totale” e leggi fatte da voi, beh!! non avete che l’imbarazzo della scelta, altrimenti… siete liberi di fondare una nazione tutta vostra e, perché no, far coniar “monete”.
2 Comments
jaquelin
hola my nombre es jaquelin tamayo,tengo en my poder varias monedas antiguas y vendo una moneda antigua ,de 1888,de rajah booke,c,brooke de sarawak,one cent,y mi correo es yaque41@yahoo.com,sin mas’ yaque///////
Joeann Cerrato
Thx for information.